La Mostra del Bitto
fa 110. Quando un prodotto
racconta il territorio
Il 14 e 15 ottobre Morbegno (So) mostra il meglio del Bitto Dop, con la classica mostra dedicata al formaggio Dop che nasce qui ai piedi della Valtellina. Eventi enogastronomici ma anche culturali e folkloristici
La Mostra del Bitto compie
110 anni e nell’edizione 2017 che si terrà nel weekend del 14 e 15
ottobre celebrerà il noto formaggio valtellinese ripercorrendone la
storia ma guardando anche al futuro. Morbegno (So) è la culla del Bitto,
un piccolo paese intriso però di storia, cultura e tradizioni e vissuto
da persone che fanno dell’esperienza ultradecennale il loro motivo
d’orgoglio insieme a passione, dedizione, fatica. Il Bitto come accade
per i prodotti Dop non è solo un prodotto buono, ma porta con sé la
storia di un territorio e conserva modalità di produzione che durano da
anni e grazie alle quali non si perde la memoria storica di un angolo di
Italia.
Mestieri tradizionali come quello del casàro e abitudini che vengono dal passato come la salita fino ai pascoli d’alta quota, la desmuntegada ritrovano la propria ragion d’essere in una fiera che diventa occasione per conoscere, assaporare e portar via un pezzetto di storia. Non a caso “bitto” deriva dal celtico “bitu”, ovvero “perenne”. E, se il mondo dell’alpeggio rischia di sparire, anno dopo anno, a causa dei suoi ritmi completamente al di fuori degli standard contemporanei, perché rappresenta il sacrificio e l’isolamento di un mestiere che è difficile far amare alle nuove generazioni, la Mostra del Bitto è un’occasione per valorizzarlo e farlo apprezzare anche a chi in alpeggio non andrà mai.
In città tornano le rievocazioni storiche legate al comparto lattiero-caseario: i gruppi folkloristici e gli artigiani animeranno le piazze con dimostrazioni di mestieri e produzioni tradizionali e nei classici “calecc” le antiche costruzioni in pietra dislocate sui pascoli che garantivano un riparo alla “culdera” di rame dentro cui nasceva il Bitto, verranno effettuate le lavorazioni del latte e la trasformazione in formaggio e in ricotta. Nelle casette dello street food valtellinese si serviranno sciatt e pizzoccheri da passeggio, ideali da assaporare durante una visita ai mercatini dei produttori o all’area eventi e spettacoli. Sempre in piazza S.Antonio la Casèra ospiterà l’esposizione delle forme di Bitto Dop, Valtellina Casera Dop e Scimudin partecipanti allo storico concorso che mette in competizione da oltre un secolo i casari ed il loro lavoro, premiandone le forme migliori.
Nella tensostruttura “open” spazio invece alle Latterie e ai commercianti di specialità “Made in Valtellina” e ai workshop pensati per valorizzare oltre al Bitto anche il formaggio Valtellina Casera Dop e i tanti prodotti che nascono in queste zone: le mele, il miele, la Bresaola Igp. A Palazzo Malacrida degustazioni guidate su prenotazione per mettere alla prova le capacità sensoriali in un gioco sottile, mentre nelle cantine nascoste dietro i portoni intarsiati i formaggi sposeranno i vini valtellinesi in un connubio con “Morbegno in Cantina”, altra manifestazione storica che prosegue anche nel weekend della Mostra del Bitto.
I ristoranti, come sempre, proporranno menu a tema e i bar e locali gli immancabili “Cheese Hour” in un “fuori-Mostra” che coinvolge ormai quasi tutti i ristoratori. Chi preferisce lo stile “green”, infine, potrà attraversare l’Adda e scoprire le fattorie didattiche e le attività “country” collocate al polo fieristico e ideate per i più piccoli.
Per informazioni: www.mostradelbitto.com
Mestieri tradizionali come quello del casàro e abitudini che vengono dal passato come la salita fino ai pascoli d’alta quota, la desmuntegada ritrovano la propria ragion d’essere in una fiera che diventa occasione per conoscere, assaporare e portar via un pezzetto di storia. Non a caso “bitto” deriva dal celtico “bitu”, ovvero “perenne”. E, se il mondo dell’alpeggio rischia di sparire, anno dopo anno, a causa dei suoi ritmi completamente al di fuori degli standard contemporanei, perché rappresenta il sacrificio e l’isolamento di un mestiere che è difficile far amare alle nuove generazioni, la Mostra del Bitto è un’occasione per valorizzarlo e farlo apprezzare anche a chi in alpeggio non andrà mai.
In città tornano le rievocazioni storiche legate al comparto lattiero-caseario: i gruppi folkloristici e gli artigiani animeranno le piazze con dimostrazioni di mestieri e produzioni tradizionali e nei classici “calecc” le antiche costruzioni in pietra dislocate sui pascoli che garantivano un riparo alla “culdera” di rame dentro cui nasceva il Bitto, verranno effettuate le lavorazioni del latte e la trasformazione in formaggio e in ricotta. Nelle casette dello street food valtellinese si serviranno sciatt e pizzoccheri da passeggio, ideali da assaporare durante una visita ai mercatini dei produttori o all’area eventi e spettacoli. Sempre in piazza S.Antonio la Casèra ospiterà l’esposizione delle forme di Bitto Dop, Valtellina Casera Dop e Scimudin partecipanti allo storico concorso che mette in competizione da oltre un secolo i casari ed il loro lavoro, premiandone le forme migliori.
Nella tensostruttura “open” spazio invece alle Latterie e ai commercianti di specialità “Made in Valtellina” e ai workshop pensati per valorizzare oltre al Bitto anche il formaggio Valtellina Casera Dop e i tanti prodotti che nascono in queste zone: le mele, il miele, la Bresaola Igp. A Palazzo Malacrida degustazioni guidate su prenotazione per mettere alla prova le capacità sensoriali in un gioco sottile, mentre nelle cantine nascoste dietro i portoni intarsiati i formaggi sposeranno i vini valtellinesi in un connubio con “Morbegno in Cantina”, altra manifestazione storica che prosegue anche nel weekend della Mostra del Bitto.
I ristoranti, come sempre, proporranno menu a tema e i bar e locali gli immancabili “Cheese Hour” in un “fuori-Mostra” che coinvolge ormai quasi tutti i ristoratori. Chi preferisce lo stile “green”, infine, potrà attraversare l’Adda e scoprire le fattorie didattiche e le attività “country” collocate al polo fieristico e ideate per i più piccoli.
Per informazioni: www.mostradelbitto.com
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