lunedì 2 ottobre 2017

La Mostra del Bitto fa 110

La Mostra del Bitto 

fa 110. Quando un prodotto 

racconta il territorio

Il 14 e 15 ottobre Morbegno (So) mostra il meglio del Bitto Dop, con la classica mostra dedicata al formaggio Dop che nasce qui ai piedi della Valtellina. Eventi enogastronomici ma anche culturali e folkloristici


La Mostra del Bitto compie 110 anni e nell’edizione 2017 che si terrà nel weekend del 14 e 15 ottobre celebrerà il noto formaggio valtellinese ripercorrendone la storia ma guardando anche al futuro. Morbegno (So) è la culla del Bitto, un piccolo paese intriso però di storia, cultura e tradizioni e vissuto da persone che fanno dell’esperienza ultradecennale il loro motivo d’orgoglio insieme a passione, dedizione, fatica. Il Bitto come accade per i prodotti Dop non è solo un prodotto buono, ma porta con sé la storia di un territorio e conserva modalità di produzione che durano da anni e grazie alle quali non si perde la memoria storica di un angolo di Italia.

(La Mostra del Bitto fa 110 Quando un prodotto racconta il territorio)

Mestieri tradizionali come quello del casàro e abitudini che vengono dal passato come la salita fino ai pascoli d’alta quota, la desmuntegada ritrovano la propria ragion d’essere in una fiera che diventa occasione per conoscere, assaporare e portar via un pezzetto di storia. Non a caso “bitto” deriva dal celtico “bitu”, ovvero “perenne”. E, se il mondo dell’alpeggio rischia di sparire, anno dopo anno, a causa dei suoi ritmi completamente al di fuori degli standard contemporanei, perché rappresenta il sacrificio e l’isolamento di un mestiere che è difficile far amare alle nuove generazioni, la Mostra del Bitto è un’occasione per valorizzarlo e farlo apprezzare anche a chi in alpeggio non andrà mai.

(La Mostra del Bitto fa 110 Quando un prodotto racconta il territorio)

In città tornano le rievocazioni storiche legate al comparto lattiero-caseario: i gruppi folkloristici e gli artigiani animeranno le piazze con dimostrazioni di mestieri e produzioni tradizionali e nei classici “calecc” le antiche costruzioni in pietra dislocate sui pascoli che garantivano un riparo alla “culdera” di rame dentro cui nasceva il Bitto, verranno effettuate le lavorazioni del latte e la trasformazione in formaggio e in ricotta. Nelle casette dello street food valtellinese si serviranno sciatt e pizzoccheri da passeggio, ideali da assaporare durante una visita ai mercatini dei produttori o all’area eventi e spettacoli. Sempre in piazza S.Antonio la Casèra ospiterà l’esposizione delle forme di Bitto Dop, Valtellina Casera Dop e Scimudin partecipanti allo storico concorso che mette in competizione da oltre un secolo i casari ed il loro lavoro, premiandone le forme migliori.

(La Mostra del Bitto fa 110 Quando un prodotto racconta il territorio)

Nella tensostruttura “open” spazio invece alle Latterie e ai commercianti di specialità “Made in Valtellina” e ai workshop pensati per valorizzare oltre al Bitto anche il formaggio Valtellina Casera Dop e i tanti prodotti che nascono in queste zone: le mele, il miele, la Bresaola Igp. A Palazzo Malacrida degustazioni guidate su prenotazione per mettere alla prova le capacità sensoriali in un gioco sottile, mentre nelle cantine nascoste dietro i portoni intarsiati i formaggi sposeranno i vini valtellinesi in un connubio con “Morbegno in Cantina”, altra manifestazione storica che prosegue anche nel weekend della Mostra del Bitto.

I ristoranti, come sempre, proporranno menu a tema e i bar e locali gli immancabili “Cheese Hour” in un “fuori-Mostra” che coinvolge ormai quasi tutti i ristoratori. Chi preferisce lo stile “green”, infine, potrà attraversare l’Adda e scoprire le fattorie didattiche e le attività “country” collocate al polo fieristico e ideate per i più piccoli.

Per informazioni: www.mostradelbitto.com

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