martedì 3 ottobre 2017

Rosa Rosae di Guerrieri Rizzardi

Rosa Rosae 

di Guerrieri Rizzardi
evoca il fiore 

che si apre al sole

È il primo sostantivo che impariamo a declinare in latino perché semplice e immediato, ma che si fa ricordare, come vuole essere questo Bardolino, cru di Guerrieri Rizzardi, che ha scelto l’immagine della rosa di Damasco


L’etichetta del “Rosa Rosae” Rosato Veronese Igp di Guerrieri Rizzardi, dai toni delicati, richiama la bellezza e la delicatezza della rosa damascena, uno dei fiori più antichi della storia, dal profumo molto particolare, speziato e intenso. È stata creata da Maria Cristina Rizzardi, appassionata di botanica, profonda conoscitrice delle rose in generale. Il contorno della rosa si evidenzia su un fondo ottenuto con una passata di mosto, un’immagine che ci porta alle vicende dei Crociati che, al ritorno dalle guerre, hanno portato in Europa dal Medio Oriente queste rose asiatiche e la magia delle loro leggende di cui parlano gli scrittori greci e romani.

Rosa Rosae di Guerrieri Rizzardi evoca il fiore che si apre al sole

Attraente e carica di significati, l’immagine della rosa in bocciolo si apre al calore del sole come ricordano le terzine del 22° Canto del Paradiso di Dante che incorniciano il disegno: “Come ’l sol fa la rosa quando aperta tanto divien quant’ell’ha di possanza”.

Una sinfonia di profumi e di emozioni tra l’antico e il moderno li ritroviamo nel vino, rosato Veronese Igp, prodotto in sole 3mila bottiglie da uve Corvina e Rondinella con una piccola percentuale di uva Marcobona, vitigno a bacca bianca coltivato dal 1920 solo nei vigneti Guerrieri Rizzardi di Cavaion (Bardolino), nell’immediato entroterra del lago di Garda, in 4 ettari di vigneto dall’esposizione ideale, per desiderio di Carlo Rizzardi che all’epoca iniziò a piantare diversi vitigni provenienti dal continente europeo. Molti di loro sono andati persi nel tempo, mentre il Marcobona, di cui poco si conosce, ma il nome curioso è quello del viticoltore, Marco Bona appunto, ha continuato a essere coltivato.

Forse la suggestione del nome influisce, ma nel vino troviamo un accenno delicato di rosa e poi intesi profumi fruttati giovani, fragolina e lampone, e speziati. In bocca una buona struttura, dove ritornano maliziose le note dei frutti di bosco e una buona sapidità. Bello il colore intenso e luminoso, che invita alla beva e ti riporta alla rosa dai cento petali.
italiaatavola
Per informazioni: guerrieririzzardi.it

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