Sul Vulcano 2016
Etna Rosso Doc
Quando il vino
incontra il mito
Debutta con la vendemmia 2016 il Nerello Mascalese firmato Donnafugata: l'immagine ricorda l'Etna non solo come vulcano quanto anche come ninfa dell'antichità.
Da oltre 20 anni Donnafugata ha creato con l’utilizzo delle immagini dell’artista padovano Stefano Vitali una forte sintonia tra disegno e vino. Il loro primo Etna Rosso Sul Vulcano veste i colori intensi dell’isola e ci offre un forte impatto evocativo con il profilo dell’affascinante ninfa Etna a cui gli antichi conferirono tratti umani di donna e madre e a cui si offrivano libagioni di vino ed erbe odorose.
I suoi capelli sono gli spettacolari sbuffi di questo vulcano, Patrimonio mondiale dell’Unesco nel 2013, i lapilli diventano gli acini di quel Nerello Mascalese che dà vita al vino, il mito e la natura poi si fondono nei nastri della capigliatura, due fiumi di lava che scorrono fuori dall’etichetta ed entrano nella bottiglia.
Ha debuttato con la vendemmia 2016, si tratta di un Nerello Mascalese in purezza prodotto nei vigneti ad alberello o controspalliera di proprietà situati sul versante nord dell’Etna, nelle contrade tra Randazzo e Passopisciaro, su terreni nati dagli accumuli delle ceneri e delle scorie vulcaniche a oltre 700 metri sul livello del mare. Vendemmiato a mano, fermentazione in acciaio con macerazione sulle bucce, poi l’affinamento per 14 mesi in parte in acciaio e in parte in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio, infine almeno 7 mesi in bottiglia.
L’Etna ci regala un vino rosso rubino con intense note di frutti rossi di bosco, delicate sfumature di fiori ed erbe aromatiche. Un tocco speziato, persistente ed armonico, perfetto con le ricette della cucina mediterranea. Versatile anche in accompagnamento a piatti di diverse tradizioni gastronomiche, dall’americana a quella asiatica.
Per informazioni:
www.donnafugata.it
I suoi capelli sono gli spettacolari sbuffi di questo vulcano, Patrimonio mondiale dell’Unesco nel 2013, i lapilli diventano gli acini di quel Nerello Mascalese che dà vita al vino, il mito e la natura poi si fondono nei nastri della capigliatura, due fiumi di lava che scorrono fuori dall’etichetta ed entrano nella bottiglia.
Ha debuttato con la vendemmia 2016, si tratta di un Nerello Mascalese in purezza prodotto nei vigneti ad alberello o controspalliera di proprietà situati sul versante nord dell’Etna, nelle contrade tra Randazzo e Passopisciaro, su terreni nati dagli accumuli delle ceneri e delle scorie vulcaniche a oltre 700 metri sul livello del mare. Vendemmiato a mano, fermentazione in acciaio con macerazione sulle bucce, poi l’affinamento per 14 mesi in parte in acciaio e in parte in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio, infine almeno 7 mesi in bottiglia.
L’Etna ci regala un vino rosso rubino con intense note di frutti rossi di bosco, delicate sfumature di fiori ed erbe aromatiche. Un tocco speziato, persistente ed armonico, perfetto con le ricette della cucina mediterranea. Versatile anche in accompagnamento a piatti di diverse tradizioni gastronomiche, dall’americana a quella asiatica.
di Piera Genta
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