lunedì 27 maggio 2019

La ripresa dell’economia ora è nelle mani del “Capitano”

La ripresa 

dell’economia 
ora è 

nelle mani 

del “Capitano”


Riavvio dei lavori della Tav e dei tanti cantieri fermi. Riduzione delle tasse attraverso la Flat Tax. Potenziamento del pacchetto sicurezza. A scrutinio delle elezioni europee ancora in corso, l’unico vero vincitore (caso raro nella storia della politica italiana) ha dettato con chiarezza quale dovrà essere l’agenda dell’attuale Governo. Il “Capitano” Matteo Salvini ha escluso (almeno per ora) di volere poltrone o nuovi incarichi, ma le condizioni che ha posto al premier Conte e ai 5 Stelle con cui ha stipulato il famoso contratto su cui si regge l’esecutivo, sono un diktat a cui non possono sottrarsi, pena la fine dell’accordo giallo-verde.

Matteo Salvini (La ripresa dell’economia ora è nelle mani del Capitano)
Matteo Salvini

Forte dei quasi 3 milioni e mezzo di voti guadagnati rispetto alle politiche dell’anno scorso, la Lega può ora fissare condizioni a cui Luigi Di Maio e i suoi (che hanno lasciato sul campo oltre 6 milioni di voti...) potranno solo opporre il peso dei loro parlamentari, ma un eventuale braccio di ferro non potrebbe che portare ad elezioni anticipate e alla fine dell’esperienza governativa dei pentastellati.

Ora Salvini è il dominus indiscusso della politica italiana e se vuole restare tale (l’elettorato italiano sta dimostrando una elevatissima volatilità) non può non dare corso a quegli interventi assolutamente necessari per rilanciare l’economia italiana. Gran parte dei quali non a caso avversati proprio dai partner di Governo che proprio per questo hanno perso il loro appuntamento con la storia...

I migranti e la sicurezza sono due dei temi su cui Salvini ha impostato le sue campagne elettorali, ma non può non rendersi conto che gli italiani lo hanno premiato non per evitare qualche salvataggio in più o in meno in mare, ma per quella politica “del fare” con cui lui e i suoi uomini si sono presentati in questi mesi. E gli italiani ora chiederanno di vedere i fatti...

E non caso la Tav sarà il primo banco di prova della possibilità di mantenere fede agli impegni presi. Anche perché il fronte “no Tav” nel solo Piemonte ha portato a un risultato dei 5 Stelle ancora più basso che nella media nazionale. Ma insieme all’alta velocità e allo sblocco dei cantieri, i politici della Lega dovranno guardare con attenzione al collocamento internazionale dell’Italia evitando di rinchiuderci in frontiere nazionali, collaborando con gli altri partner di un’Europa che ha dimostrato di saper resistere all’onda dei sovranisti e che ora dovrà cambiare registro.

Per quanto riguarda alcuni interventi urgenti, ci permettiamo di sottolinearne 3 che sono emblematici riguardo la possibilità di cambiare davvero le cose nel nostro mondo: tutelare con nuove norme l’attività degli esercizi pubblici, in particolare dei ristoranti, secondo l’appello rivolto dalla Fipe dopo l’assurda decisione del consiglio di Stato che ha equiparato kebab e gelaterie senza servizio al tavolo ai ristoranti; ripristinare al più presto per il mondo dell’Horeca i voucherche sono uno dei più gravi errori compiuti dai Governi del Pd prima e da Di Maio poi; dare immediato corso ai piani di eliminazione degli ulivi colpiti dalla xylella in Puglia e farla finita una volta per tutte con le criminali stupidaggini di 5 Stelle e finti ambientalisti che hanno finora condannato a morte la metà degli uliveti pugliesi, mettendo a rischio l’intero sistema nazionale. Anche questo è un modo coerente per stare in Europa e puntare su un turismo di qualità come opportunità di crescita.
di Alberto Lupini
direttore

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