Le indagini preliminari su Chiara Ferragni e altre tre persone si sono concluse, portando alla luce accuse di truffa continuata e aggravata legate alle operazioni commerciali “Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni” e “Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate”. L'ammontare dell'ingiusto profitto contestato è di 2,2 milioni di euro.
Caso Ferragni: le accuse e il contesto delle indagini
Secondo il procuratore capo Marcello Viola, le indagini hanno messo in evidenza una pianificazione e diffusione di comunicazioni ingannevoli, che avrebbero indotto in errore i consumatori riguardo al legame tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e le iniziative benefiche. La procura ha notificato l’avviso di chiusura indagine anche a Fabio Damato, ex braccio destro della Ferragni, e agli imprenditori Alessandra Balocco e Francesco Cannillo.
I dettagli delle campagne promozionali
Le campagne pubblicitarie legate al Pandoro Balocco Pink Christmas e alle Uova di Pasqua Chiara Ferragni avrebbero indotto in errore un numero imprecisato di acquirenti su tutto il territorio nazionale. In particolare, i magistrati sottolineano la correlazione ingannevole tra l’acquisto del prodotto e i contributi destinati a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino e all’impresa sociale I Bambini delle Fate. La procura sostiene che tali pratiche hanno generato profitti ingiusti sfruttando la buona fede dei consumatori e le circostanze favorevoli alle vendite.
La difesa di Chiara Ferragni
I legali di Chiara Ferragni, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, si dicono fiduciosi riguardo a un esito positivo della vicenda. Hanno dichiarato: «Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di Agcm». L'influencer ha espresso la sua determinazione a dimostrare la propria innocenza, affermando: «Sono sollevata perché potrò finalmente dimostrare la mia piena innocenza».
Le origini dell'inchiesta su Ferragni
L’inchiesta è stata avviata a seguito di un esposto presentato dal Codacons in 104 procure. Oltre a Ferragni, sono indagati Damato, Balocco e Cannillo. Con la chiusura delle indagini, gli indagati hanno ora 20 giorni per presentare documenti e chiedere di essere interrogati.
Per il Pandoro Balocco, le indagini hanno rivelato che nel novembre 2021 è stato firmato un contratto da 1.075.000 euro tra Balocco e le società di Ferragni, Fenice srl e Tvb Crew srl. I magistrati sostengono che, attraverso informazioni fuorvianti, i consumatori siano stati indotti a credere che l'acquisto avrebbe supportato una donazione all'ospedale, mentre la donazione era stata effettuata in precedenza e ammontava a soli 50mila euro.
Al centro delle indagini le vendite del pandoro Pink Christmas Balocco e delle uova di Pasqua Dolci PreziosiAnaloghe modalità sarebbero state utilizzate per le campagne promozionali delle uova di Pasqua, che avrebbero dovuto sostenere l'associazione Bambini delle Fate. Tuttavia, la Cerealitalia-Id, che produce le uova, aveva già promesso un contributo mensile di mille euro un anno prima della campagna.
Caso Ferragni: conseguenze e impatti sul brand
Questa situazione ha avuto conseguenze significative per Chiara Ferragni, portando alla perdita di importanti contratti e alla diminuzione di un milione dei suoi 29,7 milioni di follower a livello mondiale. Nonostante ciò, le sue aziende hanno già versato un milione in beneficenza all'ospedale torinese e un ulteriore milione come sanzione al Garante per la concorrenza e il mercato per la vicenda legata a Balocco.
Se l'aggiunto Eugenio Fusco e il sostituto Cristian Barilli non richiederanno l'archiviazione del caso, il giudizio potrebbe portare a un processo in cui il Codacons è pronto ad assistere «migliaia di consumatori». La vicenda resta aperta, ma i legali di Ferragni sono determinati a far valere le loro ragioni e a ristabilire la verità su quanto accaduto.
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