Arriva il codice sensoriale
della carne: il libro
per imparare a conoscere
attraverso i sensi
la carne di qualità
Imparare a scegliere in autonomia la carne migliore è possibile utilizzando
i sensi. Il codice sensoriale della carne insegna a riconoscere la qualità, a
sfatare miti e a preparare una vera grigliata italiana
Per riconoscere la qualità della carne non basta guardarla. Ma cosa
chiedere al macellaio? Come imparare a distinguere da soli le caratteristiche
per capire se la carne acquistata sia di qualità? E come cucinare i diversi
tagli e tipologie? A queste domande risponde Il codice sensoriale della
carne, testo edito da Centro Studi Assaggiatori in collaborazione con
Narratori del gusto ed elaborato in seguito a corsi e ricerche svolte con il
movimento di assaggiatori di carne Istituto Italiano Assaggiatori Carne – De
Gustibus Carnis.
La risposta scientifica degli assaggiatori di carne
Lo studio dell’assaggio delle carni nasce in un momento in cui c’è massima
confusione sulla qualità del prodotto e su come distinguerlo, al punto che nel
dubbio di consumarlo male la gente inizia a consumarne meno.
Finché il cliente non saprà chiedere più che “una fettina” o “una
bistecca”, senza nemmeno immaginare una fetta di reale o di costata; finché
crederà che la scottona sia un taglio da padellare o che lo scamone sia un
animale, non potrà stupirsi se la bistecca comprata sarà a volte gommosa a
volte tenera. Persistendo così nel dubbio: “sarà la carne di cattiva qualità o
avrò sbagliato a cucinarla?”
Questo libro è un bilancio di un decennio di attività di ricerca, voluta da
un gruppo di macellai, cui si sono nel tempo affiancati veterinari,
ricercatori, cuochi, allevatori, appassionati assaggiatori e consumatori, i
quali hanno voluto dotarsi di una formazione qualificata in analisi sensoriale
e iniziare a capire se la qualità della carne sia distinguibile da chi la consuma
e sia conseguentemente comunicabile da chi la vende.
Come preparare una vera grigliata italiana
di qualità
La carne è un tema goliardico ed è roba da uomini, fatte salve alcune donne
eccellenti. Il popolo della grigliata è fatto da maschi, che si vantano e si
scambiano battute sulle dimensioni e qualità dei tagli acquistati, che si
fanno immortalare fieri, pinze in mano e fumo nei capelli, di fronte a una
distesa di brace, che concorrono al Guinness dei Primati con insaccati
confezionati con le loro mani insieme ai propri amici.
Forse è proprio questo orgoglio goliardico il germoglio sano da cui far
rinascere la cultura della buona carne: i macellai sono alla fin dei conti gli
ultimi cavalieri di questo ordine, gli unici uomini dei nostri giorni (insieme
ai chirurghi) il cui lavoro preveda l’uso quotidiano di armi da taglio, gli
ultimi a indossare ancora oggi, non per vezzo carnevalesco, ma per
autoprotezione, la cotta di maglia.
Titolo: Il codice sensoriale - Carne
Autori: Manuela Violoni e Gian Paolo Braceschi
La collana: Il codice sensoriale
Numero pagine: 75
Dimensioni: 17x29 cm
Il libro è acquistabile su: https://shop.assaggiatori.com/
Gli italiani vogliono carne di qualità
Nel 2018 si è registrata una storica inversione di tendenza con l’aumento di
oltre il 5% della spesa delle famiglie italiane per la carne, il valore più
alto degli ultimi sei anni. È quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio
Permanente sul Consumo Carni (elaborato su dati Ismea) promosso da Agriumbria,
la Fiera nazionale dell’agricoltura, della zootecnia e dell’alimentazione, e
presentato presso Umbriafiere.
Aumentano i consumi di tutte le tipologie di carne: pollame (+4%), maiale
(+4%) , bovina (+5%) col maggior incremento.
Il consumo medio annuo in Italia di carne è tra i più bassi in Europa
con 79 kg pro capite, ma il 45% dei consumatori privilegia la carne proveniente
da allevamenti italiani, il 29% sceglie carni locali, e il 20% quella con
marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine.
Vola il consumo di carni Igp, + 20% nel numero di animali di razze storiche
italiane allevate negli ultimi vent’anni sulla base delle iscrizioni al libro
genealogico. La domanda di qualità e di garanzia dell’origine ha portato a un
vero boom nell’allevamento delle razze storiche italiane da carne che, dopo
aver rischiato l’estinzione, sono tornate a ripopolare le campagne dagli
Appennini alle Alpi.
In termini di diffusione: Razza Piemontese (oltre 315.000 capi), Razza
Charolaise (oltre 15.000 capi), Razza Limousine (oltre 65.000 capi), Razza
Podolica (oltre 35.000 capi), Razza Marchigiana (oltre 52.000 capi), Razza
Chianina (oltre 46.000 capi), Razza Romagnola (oltre 12.000 capi), Razza
Maremmana (11.000 capi).
Fonte: Cia – Agricoltori Italiani
Chi è il Centro Studi Assaggiatori
Il Centro Studi Assaggiatori, fondato nel 1990 per operare in chiave
metodologica e di trasferimento della conoscenza nell’ambito delle scienze
sensoriali, svolge la sua attività in cinque aree: edizioni, test di analisi
sensoriale, formazione, gestione di organizzazioni non profit e ricerca.
Editore de L’Assaggio, Sensory News, Coffee Taster e di una ventina di libri,
ogni anno svolge test su centinaia di prodotti e percorsi formativi per oltre
1.500 allievi. Gestisce la segreteria di Istituto Internazionale Assaggiatori
Caffè, Istituto Internazionale Chocolier, International Academy of Sensory
Analysis, Istituto Nazionale Espresso Italiano srl Benefit, Narratori del
gusto, Assaggiatori Italiani Balsamico, Istituto Eccellenze Italiane
Certificate. Ospita regolarmente studenti per tesi e stage e ricercatori
italiani e stranieri. Nel corso dei quasi trent’anni di attività ha generato
una banca dati di oltre 300.000 test sui consumatori e profilato in laboratorio
33.000 campioni di prodotti o servizi di oltre 170 merceologie.
Chi è Narratori del gusto
Associazione fondata nel 2012, si dedica a tecniche innovative di
comunicazione per i prodotti e i loro territori coinvolgendo giovani alla
ricerca di nuovi sbocchi professionali e navigati professionisti del food &
beverage (sommelier, assaggiatori, barman), operatori turistici e giornalisti,
videomaker ed editori. Attualmente è un network costituito da oltre 130 soci
aggregati (imprese, organizzazioni ed enti) e altrettanti soci ordinari. Vanta
percorsi formativi progressivi (Brand teller, Brand ambassador, Guida
sensoriale, Trainer), esegue valutazioni sull’accoglienza nelle aziende e
realizza progetti per il miglioramento.
Nessun commento:
Posta un commento