Grom, chiudono
le gelaterie
Addio al gelato
“come una volta”
La decisione è della proprietà del marchio, il colosso olandese-britannico Unilever, che ora punta sulla grande distribuzione. Si teme per il futuro di tanti dipendenti. Ancora aperti in Italia 46 negozi.
Tra le saracinesche già abbassate c’è anche quella di via Cernaia a Torino, la prima che nell’ormai lontano 2003 diede inizio a una favola (allora) tutta italiana. La favola era quella di Federico Grom e Guido Marinetti, dalla cui intuizione nacque Grom, una catena di gelaterie artigianali, che in poco tempo ha conquistato l’Italia intera.
Uno ad uno i 67 punti vendita che costituivano il piccolo impero creato dai due giovani imprenditori piemontesi stanno ora scomparendo, per volontà di Unilever, il colosso olandese-britannico che nel 2015 ne acquistò il marchio. Come scrive oggi il Corriere della Sera, si prospettano tempi difficili per i tanti dipendenti dei negozi ancora aperti (sono 46), che nel giro di pochi mesi potrebbero chiudere definitivamente i battenti: la proprietà - che pure ha assicurato il ricollocamento del personale - ha deciso di puntare a un’altra fetta di mercato, spostando la sua attenzione dai negozi alla grande distribuzione dei supermercati. Oltre al capoluogo piemontese, le gelaterie Grom che hanno già gettato la spugna sono quelle di Alessandria, Modena Treviso, Udine e Mestre.
Quando fu ceduta a Unilever, la catena contava su 67 punti vendita e un fatturato di 30 milioni. L'azienda sostiene che dal 2015 al 2019 Grom è cresciuta tutti gli anni, con una crescita complessiva del 46,7%. Oggi Federico Grom e Guido Martinelli sono ancora presenti nel board della società, ma - come scrive sempre il Corsera - "con incarichi sempre meno operativi" e, soprattutto, senza voce in capitolo rispetto alla scelta della proprietà. itaiaatavola
Sono aperte ancora 46 gelaterie Grom in Italia
Uno ad uno i 67 punti vendita che costituivano il piccolo impero creato dai due giovani imprenditori piemontesi stanno ora scomparendo, per volontà di Unilever, il colosso olandese-britannico che nel 2015 ne acquistò il marchio. Come scrive oggi il Corriere della Sera, si prospettano tempi difficili per i tanti dipendenti dei negozi ancora aperti (sono 46), che nel giro di pochi mesi potrebbero chiudere definitivamente i battenti: la proprietà - che pure ha assicurato il ricollocamento del personale - ha deciso di puntare a un’altra fetta di mercato, spostando la sua attenzione dai negozi alla grande distribuzione dei supermercati. Oltre al capoluogo piemontese, le gelaterie Grom che hanno già gettato la spugna sono quelle di Alessandria, Modena Treviso, Udine e Mestre.
Quando fu ceduta a Unilever, la catena contava su 67 punti vendita e un fatturato di 30 milioni. L'azienda sostiene che dal 2015 al 2019 Grom è cresciuta tutti gli anni, con una crescita complessiva del 46,7%. Oggi Federico Grom e Guido Martinelli sono ancora presenti nel board della società, ma - come scrive sempre il Corsera - "con incarichi sempre meno operativi" e, soprattutto, senza voce in capitolo rispetto alla scelta della proprietà. itaiaatavola
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