mercoledì 24 marzo 2021

A PASQUA fino a due invitati si può..

 PASQUA fino 

a due invitati 

si può...


E se poi capita che uno è anche Home Chef estroso, oltre che talentuoso e amante di buoni vini, finisce che quest'anno il pranzo diventa una gran bella sorpresa!

E in tavola AGNELLO Dogajolo!

 

 

In una Pasqua ancora piuttosto "contenuta", casalinga e familiare, vogliamo però regalarci tutta la felicità possibile che una tavola conviale può dare.

Magari addirittura con un cuoco a domicilio! E in questo caso uno chef che sceglie anche una buona bottiglia!

 

E' Andrea Golino, home chef, ma non solo, visto che è patron anche di un delizioso bistrot in miniatura, ma con dehor, nella Capitale, Golinos il nome. Un bistrot dove la cucina è ben più grande della sala. E questo la dice lunga sull'approccio al cibo.

La passione per il cinema, una certa consuetudine per il palcoscenico e la tv per food addicted, fanno sì che anche nella cucina di casa sarà un cuoco brillante, veloce e perfino divertente! Anche nei piatti e nei nomi assegnati.

 

Ed Andrea Golino di ricette ne ha tante da proporre. Noi gliene abbiamo chiesta una iconica per la Pasqua, ma che guarda anche oltre nel mondo ed è perfetta per tutta la primavera. Ma soprattutto è una ricetta che se si vuole realizzare da soli è assai facile e veloce.

 

Una ricetta che se da una parte non dimentica la tradizione, il cibo che ci conforta, dall'altra strizza l'occhio a quel desiderio, da un po' di tempo represso, per il viaggio, per altre terre e sapori.

E non solo, c'è anche un piccolo cammeo felicemente mediterraneo, di una terra benedetta dal sole e gioiosa per definizione, che è la Campania. Terra dove peraltro i riti della Pasqua sono un'apoteosi di colori, profumi, sapori.

 

Chef Golino infatti è napoletano d'origini e da lì talvolta prende spunto, fa citazioni, se non letterarie, gastronomiche, anche perché come ci racconta ha cominciato a cucinare da bambino e "ho sempre subito il fascino della grande cucina napoletana".

E come dargli torto! Semmai invece gli si affida anche l'orto... e allora zucchine a scapece accanto all'agnello!

 

Però ha anche viaggiato Chef Golino, ama i sapori e si definisce "incursore di gastronomia esotica e cucina del mondo", e allora l'agnello lo cucina a kebab, e accanto o sopra ci posa come una carezza lieve una salsa di yougurt e menta. Sempre di sud del mondo d'altra parte si tratta.

 

Non solo, è uno di quei cuochi che i vini li conosce, che non li considera ancillari ad un piatto, di solo accompagno, ma che talvolta al contrario parte proprio dal vino per decidere un piatto.



E in questo caso del vino che ha scelto ha anche dato il nome al piatto giocando con quel tono, quell'espressione tipicamente toscana di meraviglia e piacere stupito  e chiamando il piatto Agnello Dogajolo! Quasi facendone un divertente calembour.

Già perché mai come in questi giorni anche ad un piatto, ad una ricetta, chiediamo di regalarci piccole evasioni, distrazioni. Nutrire anche la fantasia. E ad un vino di portarci lontano, rinfrancarci e regalarci leggerezza. Se non felicità.

 

E il Dogajolo Toscano Rosso I.G.T. Carpineto mantiene le promesse.

Molto contemporaneo come gusto, fresco, di facile beva, giovane. Un'interpretazione originale di concepire il terroir secondo uno stile moderno, innovativo.

Sangiovese e Cabernet le uve. Rosso rubino vivo, molto intenso il colore. Il profumo rammenta la frutta rossa estiva, la ciliegia soprattutto, anche se non manca il gusto caldo delle spezie e un accenno suadente di vaniglia.

Anche in bocca è pieno, morbido, rotondo eppure sempre vivace. Quasi un guizzo. Perfetto negli abbinamenti  anche per i suoi sentori fruttati che lo rendono ideale con carni bianche ma dal gusto definito e con piatti fusion. Un vino spensieratamente bevibile, perfetto per un momento di festa.

E con un'etichetta pittorica che dona gioia, una tavolozza di colori e piccoli cenni d'oro. Una naturale e preziosa eleganza.

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