Le compagnie aeree
si muovono
in autonomia
sul passaporto
per viaggiare
Dopo il progetto lanciato da Iata sulla rotta Londra-Singapore, anche Air Serbia applicherà lo stesso travel pass. Intanto Ryanair promuove l'app travel wallet per conservare certificati e carte d'imbarco insieme
Stanche di aspettare, le compagnie aeree mettono la freccia e si preparano a superare i governi nazionali sul tema del passaporto vaccinale o travel pass. L'idea è quella di favorire la ripresa del traffico aereo che, secondo Iata (l'associazione internazionale del trasporto aereo) a gennaio 2021 segnava un -72% rispetto allo stesso mese del 2019.
Il travel wallet di Ryanair
A muoversi autonomamente è Ryaniar. La compagnia low cost irlandese ha lanciato l'iniziativa travel wallet:un portafoglio virtuale disponibile sull'app della compagnia e nel quale i passeggeri possono caricare i referti dei tamponi effettuati, i certificati delle vaccinazioni e gli altri documenti che potrebbero servire a viaggiare questa estate. A patto che nel frattempo vengano alleggerite le restrizioni per gli spostamenti transfrontalieri.
«Fino ad allora - ha spiegato l'azienda in una nota - i passeggeri potranno utilizzare il travel wallet di Ryanair in modo da rendere più semplice la presentazione della documentazione in aeroporto al momento del viaggio». Per la compagnia low cost, infatti, sembra poco probabile che i governi europei e internazionali riusciranno ad assecondare la richiesta di un documento standard riconosciuto globalmente che permetta di spostars senza problemi fra un paese e l'altro. Detto ciò, Ryanair non esclude che prossimamente «ulteriori documenti Covid possano essere richiesti da alcuni paesi per viaggiare».
Il progetto di Iata
La stessa Iata si era fatta promotrice di un progetto simile a quello varato da Ryanair dal nome travel pass. Dopo alcuni test su dei voli locali, infatti, l'associazione internazionale sperimenterà il meccanismo sulla tratta intercontinentale Singapore-Londra. Dal 15 al 28 marzo, infatti, chi vorrà prenotare un test o tampone prima del proprio volo, ricevere i certificati dei controlli sanitari e condividerli con la compagnia aerea con cui intende volare potrà farlo via app.
«Il travel pass è un supporto decisivo per la riapertura in sicurezza delle frontiere», ha affermato Alexandre de Juniac, direttore generale di Iata. Certo, in attesa che i vaccini dispieghino tutti i propri effetti, «bisogna estendere in modo massiccio i test rapidi prima del volo, per avere voli Covid tested ed eliminare le quarantene per chi fa voli internazionali. Una prospettiva ancora lontana e che necessiterebbe della cooperazione di tutti i Paesi».
Air Serbia prima compagnia europea ad adottare il travel pass
Sul solco delle sperimentazioni di Iata si è mossa Air Serbia che sarà una delle prime compagnie aeree in Europa a implementare l'app travel pass. La prima fase di test dell'app inizierà ad aprile e «si svolgerà sui voli Air Serbia tra Belgrado e Zurigo, durerà diverse settimane e i passeggeri saranno invitati a partecipare», ha fatto sapere la compagnia aerea. Oltre a registrare le varie certificazioni e i risultati dei test anti-Covid, il passaporto digitale pensato da Iata fornirà anche informazione aggiornate sulle normative sanitari in vigore nei diversi paesi di destinazione in modo che «i passeggeri possano verificare se i requisiti di ingresso richiesti siano soddisfatti ricevendo in cambio un'etichetta di "viaggio verde".
L'esperimento sardo
In Italia, la frontiera dei viaggi è rappresentata dalla Sardegna che dall'8 marzo ha dato avvio a una campagna di screening per i passeggeri in arrivo sull'isola. Porti e aeroporti i luoghi adibiti ai test secondo un protocollo che prevede la dimostrazione del proprio stato di salute attraverso tre modi: certificato di avvenuta vaccinazione, risultati di un test molecolare non più vecchio di 48 ore dal momento della partenza, test rapido all'arrivo. Volendo, ci sarebbe anche la possibilità di sottoporsi in un secondo momento al test ma questo rende obbligatorio l'isolamento domicialiare del soggetto.
Il protocollo, introdotto dal governatore della Regione Christian Solinas, punta a entrare a pieno regime per la stagione estiva così da evitare quanto visto lo scorso anno. Nel primo giorno di test è stato individuato un solo positivo su 2.506 passeggeri sbarcati. Di questi, poco meno della metà, 1.157 persone, si sono sottoposte al tampone antigienico all'arrivo mentre tutti gli altri vantavano un certificato.
Sempre più compagnie promuovono i propri travel pass
Il travel wallet di Ryanair
A muoversi autonomamente è Ryaniar. La compagnia low cost irlandese ha lanciato l'iniziativa travel wallet:un portafoglio virtuale disponibile sull'app della compagnia e nel quale i passeggeri possono caricare i referti dei tamponi effettuati, i certificati delle vaccinazioni e gli altri documenti che potrebbero servire a viaggiare questa estate. A patto che nel frattempo vengano alleggerite le restrizioni per gli spostamenti transfrontalieri.
«Fino ad allora - ha spiegato l'azienda in una nota - i passeggeri potranno utilizzare il travel wallet di Ryanair in modo da rendere più semplice la presentazione della documentazione in aeroporto al momento del viaggio». Per la compagnia low cost, infatti, sembra poco probabile che i governi europei e internazionali riusciranno ad assecondare la richiesta di un documento standard riconosciuto globalmente che permetta di spostars senza problemi fra un paese e l'altro. Detto ciò, Ryanair non esclude che prossimamente «ulteriori documenti Covid possano essere richiesti da alcuni paesi per viaggiare».
Il progetto di Iata
La stessa Iata si era fatta promotrice di un progetto simile a quello varato da Ryanair dal nome travel pass. Dopo alcuni test su dei voli locali, infatti, l'associazione internazionale sperimenterà il meccanismo sulla tratta intercontinentale Singapore-Londra. Dal 15 al 28 marzo, infatti, chi vorrà prenotare un test o tampone prima del proprio volo, ricevere i certificati dei controlli sanitari e condividerli con la compagnia aerea con cui intende volare potrà farlo via app.
«Il travel pass è un supporto decisivo per la riapertura in sicurezza delle frontiere», ha affermato Alexandre de Juniac, direttore generale di Iata. Certo, in attesa che i vaccini dispieghino tutti i propri effetti, «bisogna estendere in modo massiccio i test rapidi prima del volo, per avere voli Covid tested ed eliminare le quarantene per chi fa voli internazionali. Una prospettiva ancora lontana e che necessiterebbe della cooperazione di tutti i Paesi».
Air Serbia prima compagnia europea ad adottare il travel pass
Sul solco delle sperimentazioni di Iata si è mossa Air Serbia che sarà una delle prime compagnie aeree in Europa a implementare l'app travel pass. La prima fase di test dell'app inizierà ad aprile e «si svolgerà sui voli Air Serbia tra Belgrado e Zurigo, durerà diverse settimane e i passeggeri saranno invitati a partecipare», ha fatto sapere la compagnia aerea. Oltre a registrare le varie certificazioni e i risultati dei test anti-Covid, il passaporto digitale pensato da Iata fornirà anche informazione aggiornate sulle normative sanitari in vigore nei diversi paesi di destinazione in modo che «i passeggeri possano verificare se i requisiti di ingresso richiesti siano soddisfatti ricevendo in cambio un'etichetta di "viaggio verde".
L'esperimento sardo
In Italia, la frontiera dei viaggi è rappresentata dalla Sardegna che dall'8 marzo ha dato avvio a una campagna di screening per i passeggeri in arrivo sull'isola. Porti e aeroporti i luoghi adibiti ai test secondo un protocollo che prevede la dimostrazione del proprio stato di salute attraverso tre modi: certificato di avvenuta vaccinazione, risultati di un test molecolare non più vecchio di 48 ore dal momento della partenza, test rapido all'arrivo. Volendo, ci sarebbe anche la possibilità di sottoporsi in un secondo momento al test ma questo rende obbligatorio l'isolamento domicialiare del soggetto.
Il protocollo, introdotto dal governatore della Regione Christian Solinas, punta a entrare a pieno regime per la stagione estiva così da evitare quanto visto lo scorso anno. Nel primo giorno di test è stato individuato un solo positivo su 2.506 passeggeri sbarcati. Di questi, poco meno della metà, 1.157 persone, si sono sottoposte al tampone antigienico all'arrivo mentre tutti gli altri vantavano un certificato.
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