Just Eat firma i contratti
dei rider:
4mila fattorini
diventano
dipendenti
L'azienda di food delivery conclude l'accordo con i sindacati per i contratti di lavoro subordinato dei rider attivi dal 2019.
Nel contratto diritti, tutele e organizzazione a turni e 4 consegne massimo all'ora
Alla fine, è arrivato il contratto. I rider di Just Eat firmano il contratto della logistica. Per loro: buste paga, ferie, malattia e tutti quei benefit che caratterizzano la posizione di dipendenti. Risultato ottenuto tramite l’accordo firmato dalla società di delivery e i rappresentanti Cgil, Cisl, Uil trasporti e lavoratori atipici.
In ogni caso, l’introduzione di questo contratto non esclude la possibilità per Just Eat di ricorrere ad altri tipi di rapporti di lavoro come la somministrazione, il determinato e l’intermittente. A patto che queste tipologie non superino il 35% dei full time per ciascun servizio cittadino. italiaatavola
Armonizzare tutele e consegne
Si tratta di contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, ma l’azienda riconosce il part-time come forma comune di lavoro. Queste le caratteristiche principali dell’accordo siglato da Just Eat. Più volte annunciato, il piano di assunzione della piattaforma guidata da Daniele Contini in Italia, riguarda i circa 4mila rider della società di food delivery. Nelle specifiche del contratto viene riconosciuta:- Dotazione di mezzi, accessori e percorsi formativi;
- Indennità chilometrica per l’uso di bici e scooter;
- Festività, straordinario, ferie, malattie, maternità e paternità. Ma anche, Tfr e previdenza;
- Retribuzione secondo le tabelle del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl): compenso orario di 9,70 euro sino alla maturazione di due anni in azienda. Dal terzo diventano 11,70 euro l’ora).
Just Eat: dobbiamo crescere tutti insieme e in modo sostenibile
«È un risultato positivo che testimonia la comune volontà di approcciare in modo costruttivo e sostenibile un settore in crescita a vantaggio di tutti gli attori di questa industry: rider in primis ma anche ristoranti e operatori come Just Eat», ha commentato Daniele Contini, country manager di Just Eat in Italia dopo la firma dell’accordo. Soddisfazione anche da parte dei sindacati: «È importante continuare a lavorare insieme per perseguire un'idea di crescita e di sviluppo che sappia tenere insieme produzione, qualità e buona occupazione, profitto e sicurezza, tutto ciò rimettendo al centro il valore della persona, in un contesto di relazioni sindacali partecipativo, improntato al dialogo».Delivery, settore in movimento
La notizia dell’accordo arriva in un momento difficile per il mondo del food delivery con scioperi e manifestazioni a seguito di un primo accordo fra sindacati e Assodelivery (l’associazione che raggruppa i grandi player attivi in Italia, da cui è uscita Just Eat). Step raggiunto a sua volta a fatica e passato attraverso il tentativo di estendere a livello nazionale l’accordo firmato con i rappresentanti di Ugl. Al centro della questione, l’inquadramento del rider: autonomo o subordinato?Turni, riposi, straordinari: i dettagli del contratto
Domande a cui Just Eat e sindacati hanno provato a dare una risposta. Andando più nel dettaglio del contratto, si legge la volontà di armonizzare le tutele del contratto subordinato con un’organizzazione del lavoro diversa da quelle tradizionali. I turni, per esempio, verranno comunicati 48 ore prima dell’inizio della settimana lavorativa, ma ci sarà la possibilità di lavorare open shift (sostanzialmente incrementando il monte ore lavorato). Per il part-time, i pacchetti sono da 10, 20, 30 ore con la possibilità di farne il 50% in più. Ma il turno deve comunque non essere inferiore alle due ore. Ovviamente 365 giorni all’anno con servizio erogato dalle 7 del mattino alle 24 e un giorno di riposo (con la domenica assegnata a rotazione).In ogni caso, l’introduzione di questo contratto non esclude la possibilità per Just Eat di ricorrere ad altri tipi di rapporti di lavoro come la somministrazione, il determinato e l’intermittente. A patto che queste tipologie non superino il 35% dei full time per ciascun servizio cittadino. italiaatavola
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