venerdì 5 marzo 2021

Food Humanities. Pratiche e saperi della suavitas

 

Metti un cappero di Salina al risveglio


E in principio fu un cappero. Da solo al mattino. Nella sua salinità esasperata, sulla lingua prima del caffè, prima di qualunque altra sostanza organica dedicata al risveglio. 

Un fiore verde, resistente al vento, pianta malleabile, infestante come i rettili che la propagano, migrante radicale per sensorialità idrica. Terrore di botri e cisterne. Arbusto delle rovine, piaga della conservazione monumentale. Te lo ritrovi in un vasetto dentro il frigo e pensi: vabbè è un cappero. 

Se l’hai comprato a Carrefour puoi certo ignorarlo prima di infilarlo da qualche parte, giusto per riferire ai commensali che c’è. Altrimenti, non noterebbero la differenza. 

Se viene da un’isola vulcanica, raccolto in bocciolo verso l’alba o comunque lontano dalle ore del sole, vagliato nei calibri oppure chissenefrega, raccolto in un fusto meglio se una vecchia botte per la salatura, allora no. Il vasetto lo apri con l’ansia di una webcam in diretta sullo scoglio di Pollara. 



Baia di Pollara – fotografia di Simonetta Lorigliola

La prima cosa da fare al mattino… in cerca di cosa? del ricordo di un bagno perfetto a fine novembre? dell’immagine di te che risali in costume bagnato tra i rovi che pungono e quell’ultimo sguardo dietro le spalle giù verso la baia che ride? Chissà. Forse addenti il cappero, perché sottomano non hai uno scoglio, da annusare e assaggiare a piccole leccate furtive come ti è accaduto di fare sui sassi, per sapere che sapore hanno. Per un po’ di sapere sul mondo.

Oltre le madeleines 

e le vecchie zie

Macché madeleines. Basta con le vecchie zie delle province campestri e i loro infusi al tiglio. La sostanza è tossica, e il creosoto fa bene solo alle mummie. Non ci servono alimenti che ci riportino a momenti originari, a istanti intatti da parafrasare nel tempo che resta, quello che ti separa dalla prossima vacanza. L’orgasmo è lì a portata di mano, basta aprire il frigo. Per l’album dei ricordi ci sono i network sociali. E così liberati, gli alimenti, uno per uno, volta per volta, te li puoi godere senza rimpianti, collocati in una puntinatura del gusto di cui ciascuno può costruire la trama. 



Un cappero al mattino che inaugura una costellazione di rimandi minerali e luci oblique.

di Ilaria Bussoni 



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