Sanremo 2025 a tavola: anche il cibo protagonista nei testi delle canzoni
All'Ariston il cibo diventa protagonista nei testi delle canzoni in gara. Da Brunori Sas a Coma_Cose, passando per Irama e Fedez, molti artisti hanno scelto di intrecciare riferimenti gastronomici ai sentimenti. Anche Jovanotti e Carlo Conti hanno regalato un siparietto culinario sul palco. Musica e tavola si confermano così un binomio perfetto per raccontare emozioni
Sanremo, la kermesse musicale più amata d'Italia, torna a far parlare di sé non solo per le melodie, ma anche per una curiosità culinaria che sta catturando l'attenzione di tutti. Durante questa 75esima edizione del Festival, infatti, i testi delle canzoni in gara rivelano una presenza importante del cibo, quasi fosse un secondo protagonista. Leggendo e ascoltando le liriche dei brani, salta subito all'occhio come alcuni artisti abbiano scelto di intrecciare la tavola con i sentimenti, dimostrando che il legame tra gastronomia e musica può dare vita a passaggi davvero originali.
Il cibo nei testi delle canzoni di Sanremo 2025
Basti pensare a Brunori Sas, alla sua prima partecipazione tra i Big, che con la canzone L'albero delle noci, dedicata alla figlia Fiammetta, esplora le emozioni legate alla genitorialità e inserisce un riferimento decisamente incisivo al valore del cibo: «Ho imparato sin da bambino la differenza fra il sangue e il vino, e che una vita si può spezzare per un pezzetto di carne o di pane».
Più spiritosa, invece, la strofa firmata Coma_Cose nel brano Cuoricini, dove ritroviamo un'immagine quasi da cartoon: «Se mi trascuri impazzisco, come maionese. Porta un chilo di gelato, e poi nel dubbio porta un fiore». Non è da meno Fedez, che con Battito e la sua vena provocatoria non si risparmia nel rendere il cibo protagonista di una metafora audace: «Facciamo un po' ciascuno, basta un po' di zucchero e va giù pure il cianuro».
Più sofisticato è lo scenario di Irama, che nel suo pezzo Lentamente si concede «appuntamenti nascosti in ristoranti costosi», contrapposto alla malinconia di Olly che, nella sua Balorda nostalgia, ammette: «E metto ancora un piatto in più quando apparecchio a cena». In altre canzoni troviamo immagini divertenti e un po' malinconiche, come quella dei The Kolors in Tu con chi fai l'amore, dove la bottiglia nel frigo diventa metafora di solitudine: «Mi sento come l'ultima bottiglia che ho nel frigo», fino ad arrivare a Tony Effe, che in Damme 'na mano riprende la simbologia biblica della mela: «Io so che morderai la mela».
L'elenco di riferimenti gastronomici prosegue con molti altri artisti. Simone Cristicchi, nel brano Quando sarai piccola, tocca le corde del cuore riflettendo su un pasto da preparare con incertezza: «Preparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapena», mentre Rocco Hunt, in Mille volte ancora, ci riporta a sapori perduti con: «E ora non mi ricordo più, com'è l'odore del caffè». C'è poi chi dichiara apertamente un amore “on the road” al cibo, come Gaia in Chiamo io chiami tu, dove ammette: «Amo il cibo di strada».
Sanremo 2025: il cibo e il siparietto tra Carlo Conti e Jovanotti
Ma non finisce qui, perché a condire (è proprio il caso di dirlo) l'atmosfera sanremese ci hanno pensato anche gli ospiti. Durante la prima puntata, infatti, Jovanotti è salito sul palco dell'Ariston, accompagnato dalla scatenata Rockin' 1000 band, regalando un'esibizione memorabile che ha spaziato tra i suoi più grandi successi. Dopo il miniconcerto, una volta raggiunto il conduttore Carlo Conti, ha voluto ricordare il suo amico filosofo Franco Bolelli, aggiungendo subito dopo un gustosissimo siparietto: «Siccome noi due siamo terra terra, ci accontentiamo di un uovino al tegamino, pane con olio buono e pappa al pomodoro…».
Da lì è partita la battuta di Conti, divertito dall'idea che la “pappa al pomodoro” non fosse poi così “terra terra”. L'ironia è proseguita con la più classica delle domande: «Hai mangiato?», a cui il conduttore ha risposto citando il suo amato «spaghettino all'olio», già menzionato in conferenza stampa all'apertura del Festival.
D'altronde, cosa unisce le persone
(e i cantanti) più del cibo?
Insomma, sembra proprio che quest'anno, tra un acuto e una strofa, la cucina si sia ritagliata un angolino speciale nei brani in gara, forse perché niente unisce e conforta più di un buon piatto condiviso. Che si tratti di maionese e gelato, di un semplice caffè o di un ricordo legato a pane e vino, il cibo emerge come un prezioso alleato dei sentimenti, capace di farci sorridere, sognare e persino commuovere. A questo punto, non ci resta che goderci le esibizioni all'Ariston, prestare orecchio ai versi più saporiti e magari prenderne spunto per una ricetta creativa da gustare durante le serate del Festival. Dopotutto, musica e buona tavola sono da sempre il binomio perfetto per farci sentire a casa, anche di fronte al palcoscenico più ambito d'Italia. Buona musica e… buon appetito!
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