Il vino come...
metafora calcistica
L’Emilia Romagna
scende in campo
Dalla collaborazione tra Luca Gardini e Enoteca Regionale Emilia Romagna nasce "Emilia Romagna a tutto campo", un format esclusivo per raccontare l’Emilia Romagna e i suoi vini in una chiave tutta nuova.
La metafora calcistica scelta dai protagonisti, schiera i giornalisti come allenatori, i vitigni e i vini come giocatori e Luca Gardini quale commissario tecnico dell’iniziativa internazionale presentata a Milano da Enoteca regionale con Luca Gardini, Pier Bergonzi e Adua Villa.
Ambrogio Marzi, Pierluigi Sciolette, Pier Bergonzi, Luca Gardini
Ciascun “mister” allenerà, attraverso una degustazione, uno dei differenti vitigni emiliano-romagnoli nella declinazione delle etichette proposte dai produttori, al termine della degustazione alla cieca ognuno presenterà i suoi migliori assaggi dichiarando le preferenze e formando la propria “squadra” di top player.
Il progetto, è coordinato da Luca Gardini, che a sua volta nominerà una personale squadra di assaggi, gli undici allenatori, di cui otto italiani e tre stranieri, renderanno note le proprie squadre in occasione di Vinitaly 2018 in uno speciale su La Gazzetta dello Sport. L’iniziativa si svilupperà poi con una comunicazione mirata sui social network e con un evento di degustazione aperto ai winelover. Tra gli allenatori Pier Bergonzi, Adua Villa, Antonio Paolini affiancati a nomi di rilevo internazionale quali Christy Canterbury, Raoul Salama, e Othmar Kiem.
Luca Gardini e Pierluigi Sciolette
«Parlando di calcio ho un fisico da riserva - ha esordito Gardini alla presentazione milanese presso il Mandarin Oriental - ma di quelle che entrano gli ultimi cinque minuti e fanno gol. L’Emilia Romagna una delle grandi mete enogastronomiche italiane e lo dico con orgoglio, perché sono tornato nella mia terra dopo qualche anno di esperienze da Cracco, Pinchiorri ed altri». Frizzante e comunicativo, il sommelier già campione del mondo e simbolo dell’Italia enologica ha aggiunto: «A tutto campo è un progetto nato per gioco, che vuole comunicare in modo inusuale, il grande patrimonio vinicolo della nostra regione. Dal Gutturnio piacentino al Lambrusco di Sorbara, dalla Malvasia al Pignoletto, dal Sangiovese, quanto siamo versatili. Se l’Italia il coraggio di conoscere il proprio patrimonio saremmo in condizioni migliori».
Il presidente dell’enoteca regionale Emilia Romagna, Pierluigi Sciolette ha sottolineato che sono «ben 206 i produttori di vino aderenti, una vasta parte della produzione regionale, che rappresentano L’ 87% delle denominazioni di origine e il 73% delle Igt. Come enoteca regionale, promuoviamo i vini della regione, forniamo servizi e favoriamo incontri con i media e i buyer, oltre a promuove il turismo del vino presso gli associati. L’Emilia Romagna è la terza regione per produzione di vino in Italia, con 300 milioni di export in Europa, nelle Americhe e in Asia. Abbiamo il Lambrusco, il vino più antico d’Italia che ha origine dalla vite selvatica e con pochi incroci, a causa del clima freddo e difficile con le nebbie che oggi non ci sono più, è sopravvissuto fino al successo di oggi».
Le varietà autoctone del territorio sono davvero numerose e veramente importanti. La viticoltura è distesa su tutta la regione e segue il percorso della Via Emilia, elemento di congiunzione della regione da Rimini a Piacenza, una strada romana che ha 2200 anni e segue un panorama ricco, con vini che si susseguono come pennellate di un ritratto. Dal trebbiano, allla spergola, al centimino. Terra di vini Rossi bianchi e frizzanti. Per citarne uno il pignoletto è cresciuto moltissimo con grande presenza nella grande distribuzione.
«I produttori ci tengono a fare le cose bene - conclude il presidente - siete invitati a Dozza, dove all’interno del castello c’è la sede della nostra enoteca con 800 etichette in degustazione». Anche Ambrogio Marzi, direttore generale enoteca Emilia Romagna, punta sul gioco di squadra per valorizzare vini e vitigni del territorio. «l vitigni minori - specifica - saranno allenati da Luca Gardini, a partire dal Cardo di Cervia».
Sandro Cavicchioli e Luca Gardini
Pier Bergonzi, allenatore vinicolo e vice direttore de La Gazzetta dello Sport, nonché fondatore di Gazza Golosa, si rivolge a Gardini dicendo: «Se ti definisci una riserva a calcio, ricorda che nel vino, le “riserve” sono le migliori». Chiude Gardini: «Chi non sa condividere il vino non ha capito niente della vita».
di Andrea Radic
vicedirettore
vicedirettore
Nessun commento:
Posta un commento