giovedì 22 febbraio 2018

Chapeau allo chef Alessio Longhini

Chapeau allo chef 
Alessio Longhini 
(Asiago)


A gennaio la conquista della prestigiosa stella Michelin.
Nei giorni scorsi l'assegnazione del premio <Adamo Digiuno>. 
Per Alessio Longhini, 30 anni, talentuoso chef della <Stube Gourmet> dell’Hotel Europa di Asiago, il 2018 è iniziato nel migliore dei modi. Nel ritirare il premio (la cerimonia ha avuto luogo presso il ristorante trevigiano <Perchè> di Roncade, gran maestro di cerimonie Francesco Salamon), Alessio Longhini ha spiegato con umiltà quali sono i canoni ai quali si ispira. Niente comparsate televisive e voli pindarici in cucina. La parola d'ordine è professionalità che si traduce in una rigorosa ricerca delle materie prime legate al territorio, nel suo caso l'altopiano di Asiago. Con oltre cento anni di storia e di ospitalità alberghiera, l'Hotel Europa di Asiago è ormai entrato di diritto tra i luoghi del cuore per la squisita ospitalità dei proprietari (Vito e Marcantonio Mosele) e per quel clima di familiarità che ti fa sentire a casa tua dal giorno in cui ti presenti alla reception, durante il soggiorno in albergo e al momento della partenza. Un hotel in posizione strategica, nel cuore del centro storico, completamente rinnovato rispettando i canoni dell’architettura di montagna e con tutti i comfort di una moderna struttura alberghiera: centro benessere con sauna, bagno turco, docce, area relax e centro estetico all’avanguardia. 
Fiore all'occhiello dell'hotel è la ristorazione con tre proposte: l’«Osteria» (per un pranzo o una cena veloce), il Ristorante «Sant Hubertus» (per piacevoli momenti conviviali) e, ultima chicca, la «Stube Gourmet», un angolo di paradiso per chi ama la cose belle e buone della vita. Un ambiente intimo, raffinato, esclusivo. Pochi tavoli per una serata romantica a lume di candela (apre solo la sera) con le prelibatezze proposte dallo chef Alessio Longhini e dal maitre Igor Tessari. Ogni piatto è studiato nei minimi dettagli seguendo i ritmi delle stagioni e le tradizioni dell’Altopiano, ma con uno sguardo attento all’evoluzione della cucina e alle novità che ci regala il mondo del vino. Che altro aggiungere? Semplicemente chapeau.

Giuseppe Casagrande

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