Rieccolo, spuntare (più o meno) dalle fredde acque del lago scozzese di Loch-Ness l'omonimo mostro. O meglio, si suppone che le ultime foto rese pubbliche testimonino l'effettiva presenza della gigante creatura che abita uno dei bacini d'acqua dolce più famosi del mondo.
Tutti abbiamo presente l'iconica fotografia, rivelatasi poi un fake, del mostro con il suo lungo collo che nuota nel lago scozzese. Da pochi giorni stanno circolando nel web, ma anche sugli organi di informazione tradizionali come giornali e tv, altri scatti che (pare) ritrarrebbero la creatura acquatica. Diciamo "pare" perché, effettivamente, non si capisce bene cosa sia ritratto nella foto: due protuberanze che fuoriescono dal pelo dell'acqua e nulla più. Quanto basta, però, per gridare al miracolo: il mostro di Loch-Ness si è fatto nuovamente vivo.
A Loch Ness senza esito la più grande ricerca del mostro
Gli ultimi scatti, inediti, sono stati resi pubblici da una donna giapponese. Peccato, però, come le foto risalgano al 2018, spuntate fuori solamente ora che, nella nota località scozzese, è appena terminata (pare, senza i risultati sperati) una massiccia attività di ricerca del mostro. Iniziativa capace di smuovere non pochi turisti e appassionati del mostro. I quali, sul noto lago, a pagamento possono effettuare attività "mostro-centriche" per mettersi nei panni di novelli cercatori di creature.
La foto più famosa del mostro è in realtà un fake. Da lochness.com5 anni prima di pubblicare le immagini: un'eternità di tempo anche per quando le foto dovevano essere sviluppate, figuriamoci nell'era del 4k, ultra hd e alte definizioni varie in cui gli scatti, una volta effettuati, sono subito a disposizione del fotografo. Dalle immagini non si nota altro che un paio di "gobbe" a filo d'acqua, per alcuni una parte del corpo del mostro intento a girarsi. Fatto sta, altre foto non chiare che contribuiscono a far tornare Loch-Ness agli onori della cronaca: in tanti a livello internazionale ne stanno parlando, a pochi giorni dalla più grande spedizione di ricerca della creatura acquatica. Lo scorso weekend, infatti, il Loch Ness Center ha organizzato una grande operazione di ricerca (la più grande degli ultimi 50 anni) per scoprire la verità, grazie all'utilizzo di attrezzatura all'avanguardia e avanzata tecnologicamente, tra cui droni, telecamere speciali, idrofoni e infrarossi.
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