I disturbi di stomaco
e intestino
Fondamentali
le fibre
e le verdure
Gonfiore, dolore e tensione alla pancia, ma anche fatica a digerire, pesantezza, necessità di andare in bagno urgentemente: sono alcuni dei sintomi più comuni legati ai disturbi di stomaco e intestino.
Come affrontare al meglio questi disturbi e arginare il problema? Di questo argomento ha parlato Beatrice Salvioli, gastroenterologa in Humanitas, in un intervista rilasciata da ospite in studio a “La bufala in tavola” su Radio24, tratta da Humanitasalute, che riportiamo di seguito integralmente.
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Pancia vuota e pancia piena
La sensazione di avere la pancia vuota, soprattutto al mattino, potrebbe indicare che la colazione non sia stata adeguata; si è digerito quanto mangiato e alla sola vista del cibo si ha la cosiddetta “acquolina in bocca”: questa fase è detta cefalica, è il cervello che invia segnali alla vista del cibo e nasce quel languorino che invita a mangiare qualcosa.
Se invece la pancia è piena, abbiamo una sensazione di rifiuto del cibo. Può capitare per esempio dopo un eccesso, magari la sera prima, in cui si è bevuto e mangiato molto e magari lo si è fatto anche tardi. È bene infatti ricordare che nel corso della notte il processo di digestione non funziona come accade di giorno e se andiamo a letto dopo una cena molto abbondante, è probabile che facciamo fatica a dormire e a digerire e che al risveglio ci sentiamo appesantiti, confusi e con il mal di testa. Come dice il detto popolare, bisognerebbe mangiare da re a colazione, da principi a pranzo e da poveri la sera.
Disturbi al femminile
Le sensazioni spiacevoli, a carico di stomaco e intestino, sono più comuni nelle donne. Questi disturbi sono prevalentemente femminili, anche per una maggiore emotività che si ripercuote spesso a livello gastro-intestinale.
Questi disturbi possono sia essere legati a un’ipersensibilità dei visceri, per cui basta un minimo sgarro dalle proprie abitudini a creare disagio, sia essere causati da un’intolleranza o da un’alimentazione scorretta, magari perché ricca di cibi che fermentano.
Fibre e gonfiore
Le fibre sono molto importanti nella nostra alimentazione, ci sono persone però che tendono a limitarne il consumo o addirittura a evitarle perché quando mangiano alimenti ricchi di fibre tendono ad avvertire gonfiore.
Questo accade soprattutto a chi ha un intestino irritabile e dunque più sensibile; le fibre però non vanno eliminate perché assicurano un apporto di vitamine e di antiossidanti fondamentale per la salute. È possibile però limitare il gonfiore, adottando alcuni accorgimenti:
Gastrite e reflusso sono due dei disturbi più comuni. Chi soffre di gastrite spesso si sente pieno pur avendo mangiato poco: questo è dovuto a un’infiammazione a livello dello stomaco, che presenta pareti più sensibili; una condizione tipica di chi ha sofferto di ulcere in passato o di chi vive situazioni di stress che chiude letteralmente lo stomaco. Può essere di aiuto bere bevande tiepide, il caldo infatti rilassa le pareti dello stomaco, ed è altresì importante mangiare con calma, sedendosi a tavola, prendendosi il giusto tempo e masticando bene.
Chi soffre di reflusso invece tende a ricorrere ai farmaci da banco, che tamponano la sensazione sgradevole di acido che sale in bocca. Bisognerebbe però limitare i danni con la dieta, bevendo meno caffè (massimo 1 o 2 a stomaco pieno), evitando vino bianco, sughi, fritti, intingoli e cibi elaborati: è bene poi mangiare presto a cena e andare a letto almeno due ore dopo aver mangiato.
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Pancia vuota e pancia piena
La sensazione di avere la pancia vuota, soprattutto al mattino, potrebbe indicare che la colazione non sia stata adeguata; si è digerito quanto mangiato e alla sola vista del cibo si ha la cosiddetta “acquolina in bocca”: questa fase è detta cefalica, è il cervello che invia segnali alla vista del cibo e nasce quel languorino che invita a mangiare qualcosa.
Se invece la pancia è piena, abbiamo una sensazione di rifiuto del cibo. Può capitare per esempio dopo un eccesso, magari la sera prima, in cui si è bevuto e mangiato molto e magari lo si è fatto anche tardi. È bene infatti ricordare che nel corso della notte il processo di digestione non funziona come accade di giorno e se andiamo a letto dopo una cena molto abbondante, è probabile che facciamo fatica a dormire e a digerire e che al risveglio ci sentiamo appesantiti, confusi e con il mal di testa. Come dice il detto popolare, bisognerebbe mangiare da re a colazione, da principi a pranzo e da poveri la sera.
Disturbi al femminile
Le sensazioni spiacevoli, a carico di stomaco e intestino, sono più comuni nelle donne. Questi disturbi sono prevalentemente femminili, anche per una maggiore emotività che si ripercuote spesso a livello gastro-intestinale.
Questi disturbi possono sia essere legati a un’ipersensibilità dei visceri, per cui basta un minimo sgarro dalle proprie abitudini a creare disagio, sia essere causati da un’intolleranza o da un’alimentazione scorretta, magari perché ricca di cibi che fermentano.
Fibre e gonfiore
Le fibre sono molto importanti nella nostra alimentazione, ci sono persone però che tendono a limitarne il consumo o addirittura a evitarle perché quando mangiano alimenti ricchi di fibre tendono ad avvertire gonfiore.
Questo accade soprattutto a chi ha un intestino irritabile e dunque più sensibile; le fibre però non vanno eliminate perché assicurano un apporto di vitamine e di antiossidanti fondamentale per la salute. È possibile però limitare il gonfiore, adottando alcuni accorgimenti:
- Preferire estratti di frutta o di verdura o passati di verdura: in cui la buccia (che è la parte più ricca di fibre) viene eliminata o passata;
- Non mangiare la frutta subito dopo i pasti: è più difficile da digerire; meglio negli spuntini;
- Evitare l’insalata a foglia lunga e preferire quella a foglia corta, come il songino;
- Evitare di consumare verdura cruda a cena, preferendo un passato di verdure;
- Bere acqua naturale e non acqua frizzante.
Gastrite e reflusso sono due dei disturbi più comuni. Chi soffre di gastrite spesso si sente pieno pur avendo mangiato poco: questo è dovuto a un’infiammazione a livello dello stomaco, che presenta pareti più sensibili; una condizione tipica di chi ha sofferto di ulcere in passato o di chi vive situazioni di stress che chiude letteralmente lo stomaco. Può essere di aiuto bere bevande tiepide, il caldo infatti rilassa le pareti dello stomaco, ed è altresì importante mangiare con calma, sedendosi a tavola, prendendosi il giusto tempo e masticando bene.
Chi soffre di reflusso invece tende a ricorrere ai farmaci da banco, che tamponano la sensazione sgradevole di acido che sale in bocca. Bisognerebbe però limitare i danni con la dieta, bevendo meno caffè (massimo 1 o 2 a stomaco pieno), evitando vino bianco, sughi, fritti, intingoli e cibi elaborati: è bene poi mangiare presto a cena e andare a letto almeno due ore dopo aver mangiato.
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