Maxi sequestro
a Rimini
435 kg di pesce
non tracciato
Nella provincia romagnola, la Capitaneria di porto ha sì sequestrato quasi mezza tonnellata di pesce, ma ha anche distribuito diverse sanzioni, in totale si parla di quasi 55mila euro.
L'intensa attività di polizia conclusa ieri dalla Capitaneria di porto di Rimini ha portato a dei risultati rilevanti: ben 36 multe per complessivi 54.500 euro e 435 chili di prodotti ittici sequestrati.
Quest'operazione sulla filiera della pesca, denominata "Mercato globale", è stata disposta dal Centro nazionale controllo pesca del comando generale e coordinata dal Centro controllo area pesca della direzione marittima di Ravenna.
Nell'ambito della giurisdizione di competenza del compartimento marittimo di Rimini sono stati effettuati 254 controlli comprensivi delle fasi di sbarco del pescato, centri di grande distribuzione, vettori di trasporto su gomma, piccoli rivenditori e ristorazione. Tra le irregolarità riscontrate c’è il mancato rispetto della normativa relativa a tracciabilità ed etichettatura del prodotto ittico.
«La finalità dell’operazione - spiegano dalla Capitaneria di porto - è stata quella di verificare attentamente il rispetto della normativa europea e nazionale al fine di prevenire e reprimere gli illeciti sulla pesca, nella tutela degli stock ittici, delle specie protette e dell’ecosistema nonché a garantire la costante tutela della legalità a favore soprattutto del consumatore finale».
Sono ancora in corso ulteriori controlli utilizzando i database del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali al fine di incrociare i dati relativi alla filiera ittica e verificare il rispetto della normativa vigente. italiaatavola
I sequestri in provincia di Rimini (foto: Il Resto del Carlino)
Quest'operazione sulla filiera della pesca, denominata "Mercato globale", è stata disposta dal Centro nazionale controllo pesca del comando generale e coordinata dal Centro controllo area pesca della direzione marittima di Ravenna.
Nell'ambito della giurisdizione di competenza del compartimento marittimo di Rimini sono stati effettuati 254 controlli comprensivi delle fasi di sbarco del pescato, centri di grande distribuzione, vettori di trasporto su gomma, piccoli rivenditori e ristorazione. Tra le irregolarità riscontrate c’è il mancato rispetto della normativa relativa a tracciabilità ed etichettatura del prodotto ittico.
«La finalità dell’operazione - spiegano dalla Capitaneria di porto - è stata quella di verificare attentamente il rispetto della normativa europea e nazionale al fine di prevenire e reprimere gli illeciti sulla pesca, nella tutela degli stock ittici, delle specie protette e dell’ecosistema nonché a garantire la costante tutela della legalità a favore soprattutto del consumatore finale».
Sono ancora in corso ulteriori controlli utilizzando i database del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali al fine di incrociare i dati relativi alla filiera ittica e verificare il rispetto della normativa vigente. italiaatavola
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