Coronavirus,
la direttrice del Sacco
invita alla calma:
Follia la paura
Maria Rita Gismondo |
La responsabile del laboratorio di analisi a cui fanno riferimento tutti campioni dei test e i tamponi dice che l'influenza è più pericolosa al momento.
Per il virologo Burioni occorre alzare assolutamente la guardia .Niente panico, ma anche niente bugie per lo scienziato che ha sempre contestato i no vax. C'è una diversa incidenza percentuale .
Parte dal laboratorio di analisi dell’ospedale Luigi Sacco di Milano un appello a non perdere la calma e a restare coi piedi per terra. Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di Macrobiologia clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze del centro sanitario punto di riferimento per il Nord Italia per effettuare gli esami dei tamponi che rilevano la positività al coronavirus, di primo mattino scrive un post su Facebook che scatena reazioni a catena, fra cui quella in contrasto di Roberto Burioni, uno dei più noti virologi, campione delle battaglie contro i no vax.
Roberto Burioni
Una posizione scientifica da addetta ai lavori che non sembra essere piaciuta però al professor Roberto Burioni che scrivendo su Medical Facts avverte per parte sua: «Uno dei cardini di Medical Facts è stato il tentare di informare nella maniera più corretta i nostri lettori. Mai allarmismi, ma neanche si possono trattare i cittadini come bambini di 5 anni. Qualcuno, da tempo, ripete una scemenza di dimensioni gigantesche: la malattia causata dal coronavirus sarebbe poco più di un’influenza. Ebbene, questo purtroppo non è vero.
Ha in particolare scritto sul suo profilo Facebook la dottoressa Gismondo.: «Mio bollettino del mattino. Il nostro laboratorio ha sfornato esami tutta la notte. In continuazione arrivano campioni. A me sembra una follia. Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri. Questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico. I miei angeli sono stremati. Corro a portar loro la colazione. Oggi la mia domenica sarà al Sacco. Vi prego, abbassate i toni! Serena domenica!».
In quel laboratorio si lavora giorno e notte, senza sosta. Fino a domenica erano arrivati almeno 3mila campioni 3000, la stragrande maggioranza dei quali, per fortuna, negativi. Comprensibile che ci possa essere stato uno sfogo che si sintetizza in una frase: «Leggete! Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno! Per Coronavirus 1!!!». Un post che segue quello che aveva già scritto sabato,
Sabato un altro aggiornamento, sempre su Facebook, quando rimandava anche alle raccomandazioni del ministero della Salute: «Fino a quando il virus non sarà sconfitto, faremo la staffetta di 5 ore per coprire h 24 le necessità diagnostiche. Forniamo risposta in 3 ore. Sono fiera dei miei angeli. Sto accanto a loro, non solo per aiutarli ma anche per proteggerli... State tranquilli. Leggete il mio post sull’influenza ed il Coronavirus vi apparirà nella sua più realistica realtà. Buon pranzo... a voi. Dormo 2 ore. Scusate, ma state calmi...forse sono davvero burned...questa settimana sono morti in Italia 2 pazienti a causa del Coronavirus e 24 per influenza. Rispettivamente 50 casi positivi e 656.000...mah! per me c’è un chiasso eccessivo...buonanotte. Dormo con un orecchio al telefono. Domani mattina alle 7 sarò in ospedale. Fate sogni d’oro!»
Roberto Burioni
Una posizione scientifica da addetta ai lavori che non sembra essere piaciuta però al professor Roberto Burioni che scrivendo su Medical Facts avverte per parte sua: «Uno dei cardini di Medical Facts è stato il tentare di informare nella maniera più corretta i nostri lettori. Mai allarmismi, ma neanche si possono trattare i cittadini come bambini di 5 anni. Qualcuno, da tempo, ripete una scemenza di dimensioni gigantesche: la malattia causata dal coronavirus sarebbe poco più di un’influenza. Ebbene, questo purtroppo non è vero.
In questo momento in Italia sono segnalati 132 casi confermati e 26 di questi sono in rianimazione (circa il 20%). Sono numeri che non hanno niente a che vedere con l’influenza (i casi gravi finora registrati sono circa lo 0,003% del totale). Questo ci impone di non omettere nessuno sforzo per tentare di contenere il contagio. Niente panico, ma niente bugie».
© Riproduzione riservata
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