Ho preso
l’influenza
ma mi tengo
la corona
Lettera dallo Stellone che richiama a un senso di realtà e di responsabilità. Non facciamo finta di non vedere il problema del Coronavirus, ma affrontiamolo con l'ottismo di essere italiani.
Ciao,
ho preso l’influenza ed ho paura.
Ho la tosse ed ho paura.
Ho la febbre ed ho paura.
Guardo il termometro e vedo che la febbre è sempre più alta, ed ho paura.
I miei figli non possono andare a scuola, non che prima ci andassero volentieri, e non possono andare neanche a lavorare, ma in fondo non ci volevano andare neanche prima, e stanno a casa a incolparsi e sbattersi la porta in faccia urlando: «È colpa tua se la mamma ha preso l’influenza!», ma nessuno di loro è andato in farmacia a prendere niente.
Stanno a casa; guardano la tv e giocano con le mascherine di carnevale e i martedì grassi diventano sempre più giovedì magri.
Tutte le mie aziende vogliono chiudere, e tutti gli altri miei figli guardano i fratelli maggiori che sbraitano e più amano l’uno più odiano l’altro.
Ho preso l’influenza ed ho paura.
Perché non c’è il vaccino.
E ho provato a dire ai miei figli che il vaccino sono loro, ma loro hanno paura. Hanno paura i figli che stanno ai piedi dei figli, che stanno in testa, anche se forse prima i figli che stavano in testa sono stati un po’ cattivi con tutti gli altri. Ma non capiscono che li ho partoriti TUTTI io e ora hanno paura di loro stessi e anche di me.
E litigano sbattendo la porta ognuno a casa loro, e io e loro siamo sempre più poveri.
Anche i miei fratelli sono spariti.
Tutti bravi a mettere le stelle in tondo e colorare di azzurro.
Ma ora sono tutti a casa loro, zitti zitti. Eppure spesso io c’ero.
Quando erano loro in ginocchio per qualcosa, io c’ero.
Ora i miei fratelli che mi hanno sempre fatto i conti in tasca mi hanno girato le spalle, ma controllano la mia temperatura col termometro in una mano e le forbici nell’altra.
Ho preso l’influenza ed ho paura.
Ma perché ho paura?
Perché sono povera?
Ma povera di cosa?
Non mi ha distrutto la terra che ha tremato, o le guerre o gli stupidi figli che si nascondono sotto le pietre per rubare i soldi ai loro fratelli.
Se mi guardo dentro vedo meraviglie, che hanno storia, che hanno valore, che hanno ricchezza.
Da tempo non ci sono corone, e non ci saranno.
Questa è solo una stupida influenza, e passerà.
Ciao,
mi chiamo Italia,
ho preso l’influenza, ma inizio a non avere già più paura
di Alessandro Venturini
© Riproduzione riservata
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