A Rimini 4 giorni
di street food
scatenano la rabbia
dei ristoratori
La Fipe protesta per l'iniziativa di settimana prossima a Marina Centro, in un periodo di crisi per i locali della zona, nonostante i buoni affari di agosto. E torna il rischio degli assembramenti.
ARimini torna, per la 4ª edizione, lo Street Food Truck Festival. Quattro giorni all’insegna del cibo di strada, dal 27 al 30 agosto, che porterà per le strade di Marina Centro ape car, carretti, furgoncini, biciclette, roulotte, moto e rimorchi, allestiti con piastre, forni, friggitrici, bollitori e griglie.
Un’iniziativa che torna dopo l’emergenza Covid, ma in un periodo difficile per l’economia del posto, che rischia dunque di oscurare la piazza di bar e ristoranti, ancora alle prese con fatturati in calo, rispetto al 2019, nonostante i buoni affari del mese di agosto. Per questo la Fipe di Rimini è intervenuta per dare voce al malcontento di ristoratori e gestori dei locali.
«Marina Centro sta per essere invasa dai track food, i camioncini che servono il cibo di strada. Dopo il weekend di Ferragosto occupato dalla manifestazione che ha portato gli stand della birra – spiega il presidente di Fipe della provincia di Rimini, Gaetano Callà - ora arrivano quattro giorni con un format itinerante di street food organizzato in varie città sul territorio nazionale, che sbarca a Rimini in piena stagione portandosi dietro quest’anno anche il Festival dell’hamburger. Ce n’era davvero bisogno? Proprio in questo periodo di agosto, in cui in pochi mesi le attività del territorio stanno lavorando per far quadrare i conti annuali e in cui si insiste sul pericolo assembramenti per tenere sotto controllo il virus, non crediamo che questa sia una manifestazione opportuna».
Per Callà non si tratta di un evento di richiamo per il turismo, di quelli che fanno arrivare le persone da lontano, «anzi - dice - soddisfa una delle domande di chi è già qui a Rimini, proponendo un’offerta che il nostro territorio già garantisce, in tutte le sue declinazioni e con molte eccellenze. In particolare nella zona di Marina Centro insistono decine di pubblici esercizi stagionali e annuali che hanno in quelle stesse specialità il loro core business. Rimini, patria dei pub, della piadina e di mille altre specialità enogastronomiche e di eccellenze a chilometro zero ha bisogno dello street food nel cuore della Marina? Sarebbe bastato coinvolgere i nostri operatori, che meglio di chiunque altro sanno far conoscere e apprezzare la nostra enogastronomia senza dover riempire Marina Centro di food truck da ogni angolo d’Italia e non solo».
Sul tema è intervenuto anche il presidente di Confcommercio Rimini, Gianni Indino: «Dopo aver perso il lavoro legato alle fiere, ai ponti primaverili, alla Pasqua e anche buona parte dei turisti estivi, come dimostrano i dati statistici ha detto - ora si apre alla concorrenza esterna proprio nel momento clou di agosto. L’amministrazione è già dovuta intervenire in aiuto dei pubblici esercizi per evitarne la chiusura definitiva con un provvedimento che consente l’utilizzo di spazi esterni senza costi aggiuntivi per le attività: un sollievo per le imprese, che ora si va in parte a vanificare consentendo vendita e somministrazione di cibo e bevande per un lungo weekend di agosto a soggetti esterni al circuito strutturato dei pubblici esercizi, che si gioveranno degli sforzi altrui fatti fin qui per raddrizzare una stagione durissima. Non si può con una mano dare e con l’altra mano togliere. Già in un’estate normale non sarebbe stato digeribile, in questa estate post lockdown una manifestazione di quattro giorni di questo tipo è totalmente indigesta ai pubblici esercizi del luogo. Non possiamo rimanere in silenzio. Questa non è animazione per il territorio, ma speculazione senza valore aggiunto». ITALIAATAVOLA
Street food dall'Italia e dall'estero in arrivo a Rimini
Un’iniziativa che torna dopo l’emergenza Covid, ma in un periodo difficile per l’economia del posto, che rischia dunque di oscurare la piazza di bar e ristoranti, ancora alle prese con fatturati in calo, rispetto al 2019, nonostante i buoni affari del mese di agosto. Per questo la Fipe di Rimini è intervenuta per dare voce al malcontento di ristoratori e gestori dei locali.
«Marina Centro sta per essere invasa dai track food, i camioncini che servono il cibo di strada. Dopo il weekend di Ferragosto occupato dalla manifestazione che ha portato gli stand della birra – spiega il presidente di Fipe della provincia di Rimini, Gaetano Callà - ora arrivano quattro giorni con un format itinerante di street food organizzato in varie città sul territorio nazionale, che sbarca a Rimini in piena stagione portandosi dietro quest’anno anche il Festival dell’hamburger. Ce n’era davvero bisogno? Proprio in questo periodo di agosto, in cui in pochi mesi le attività del territorio stanno lavorando per far quadrare i conti annuali e in cui si insiste sul pericolo assembramenti per tenere sotto controllo il virus, non crediamo che questa sia una manifestazione opportuna».
Gaetano Callà e Gianni Indino
Per Callà non si tratta di un evento di richiamo per il turismo, di quelli che fanno arrivare le persone da lontano, «anzi - dice - soddisfa una delle domande di chi è già qui a Rimini, proponendo un’offerta che il nostro territorio già garantisce, in tutte le sue declinazioni e con molte eccellenze. In particolare nella zona di Marina Centro insistono decine di pubblici esercizi stagionali e annuali che hanno in quelle stesse specialità il loro core business. Rimini, patria dei pub, della piadina e di mille altre specialità enogastronomiche e di eccellenze a chilometro zero ha bisogno dello street food nel cuore della Marina? Sarebbe bastato coinvolgere i nostri operatori, che meglio di chiunque altro sanno far conoscere e apprezzare la nostra enogastronomia senza dover riempire Marina Centro di food truck da ogni angolo d’Italia e non solo».
Sul tema è intervenuto anche il presidente di Confcommercio Rimini, Gianni Indino: «Dopo aver perso il lavoro legato alle fiere, ai ponti primaverili, alla Pasqua e anche buona parte dei turisti estivi, come dimostrano i dati statistici ha detto - ora si apre alla concorrenza esterna proprio nel momento clou di agosto. L’amministrazione è già dovuta intervenire in aiuto dei pubblici esercizi per evitarne la chiusura definitiva con un provvedimento che consente l’utilizzo di spazi esterni senza costi aggiuntivi per le attività: un sollievo per le imprese, che ora si va in parte a vanificare consentendo vendita e somministrazione di cibo e bevande per un lungo weekend di agosto a soggetti esterni al circuito strutturato dei pubblici esercizi, che si gioveranno degli sforzi altrui fatti fin qui per raddrizzare una stagione durissima. Non si può con una mano dare e con l’altra mano togliere. Già in un’estate normale non sarebbe stato digeribile, in questa estate post lockdown una manifestazione di quattro giorni di questo tipo è totalmente indigesta ai pubblici esercizi del luogo. Non possiamo rimanere in silenzio. Questa non è animazione per il territorio, ma speculazione senza valore aggiunto». ITALIAATAVOLA
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