Calcio e ristoranti, che passione. Gomez e Marchisio scelgono Bergamo
Claudio Marchisio e Alejandro Gomez |
Il mondo del pallone continua ad occuparsi di ristoranti. Tanti calciatori ancora in attività hanno deciso di investire il loro denaro per aprire locali in giro per il mondo e molti ex calciatori, una volta appesi gli scarpini al chiodo, hanno scelto di buttarsi in un’avventura gastronomica o enogastronomica. Gli ultimi due in ordine di tempo sono Claudio Marchisio, ex calciatore della Juventus e “Papu” Gomez, da poco trasferitosi dall’Atalanta al Siviglia.
Ironia della sorte i due campioni hanno scelto Bergamo come sede dei propri locali. Per Gomez è stato facile scegliere perché per sei anni ha vissuto nel capoluogo che ha nell’Atalanta la squadra della città. Per Marchisio invece è una sorpresa, ma la dice lunga sull’appeal che Bergamo ha anche in tema di ristorazione.
Marchisio al posto di Terrazza Fausti
Iniziamo proprio dalla bandiera juventina che subentrerà con la sua catena Legami, improntata ad una cucina giapponese-fusion presente già a Torino (dal 2016), a Poltu Quatu in Sardegna e a Roma. Marchisio ha scelto il pieno centro della città: subentrerà a Terrazza Fausti, sul Sentierone, già in precedenza sede del Gritti Restaurant dello chef orobico Ezio Gritti. Un locale dallo scenario mozzafiato che da una parte ammira il profilo di Città Alta e dall’altro strizza l’occhio alle vie dello shopping.
Purtroppo la location, protagonista anche durante il Premio Italia a Tavola 2018, non ha avuto molta fortuna negli ultimi tempi. Prima Gritti che ha dovuto abbassare la saracinesca, ora il simbolo della moda bergamasca, Tiziana Fausti (il cui store è aperto proprio sotto al ristorante) che ha dovuto cedere il passo ai professionisti della ristorazione.
Una riflessione assai interessante quella che Fausti ha rilasciato al Corriere della Sera commentando la sua uscita di scena: «Mi sono resa conto - ha detto - che il mondo della ristorazione è molto più difficile di quello del commercio. Proporre una borsa ad un cliente è più facile che elaborare e presentargli un piatto. La clientela enogastronomica poi è esigente e colta e non ci si può improvvisare. Se poi ti si attovagliano gli esperti, ti mettono all’angolo in un attimo». Un appello implicito che arriva a tutti quelli che vorrebbero lanciarsi nell’apertura di un bar o di un ristorante e che troppo spesso lo fanno senza le necessarie competenze “sporcando” un mercato che ora deve fare i conti con la crisi della pandemia.
Gomez apre il Boedo
Quanto a Gomez invece si tratta del primo ristorante. Si chiamerà Boedo, come il nome del “barrio” di Buenos Aires che dà casa al San Lorenzo de Almagro dove il calciatore argentino è esploso. Il ristorante è in fase di avvio e sorge in via Sant’Orsola, altra via centrale della città. Cosa proporrà la cucina ancora non è dato sapere, ma potremmo aspettarci qualcosa di molto argentino: amanti della carne preparate l’acquolina.
I due come detto non sono gli unici ad aver intrapreso questa strada. Ecco gli altri calciatori che hanno aperto ristoranti.
El Patio del Gaucho di Javier Zanetti
Affiancato al rigoglioso giardino che circonda l'hotel Sheraton Milano San Siro, c'è El Patio del Guacho, il ristorante argentino che porta la firma della leggenda del calcio Javier Zanetti. A guidare la brigata di cucina, un asador (colui che arrostisce), pronto a offrire agli ospiti i veri sapori della cultura argentina: dalla tradizionale griglia parrilla, per cuocere i migliori tagli di carne, all'innovativo forno a carbone josper, destinato alla preparazione di grigliate di pesce, crostacei e verdure.
Seedorf e la cucina nippo-brasiliana
Clarence Seedorf - olandese di nascita, italiano di adozione tra le file dell’Inter prima, quelle del Milan poi - si è affidato ai piatti creativi dello chef (e socio) nippo-brasiliano Roberto Okabe. Da assaporare in un dei suoi ristoranti Finger’s.
Gattuso ama le pescherie
Posteria San Rocco è un ristorante, ricavato in una costruzione ottocentesca, nato dall’amicizia tra un fuoriclasse del gusto, il pasticcere Massimo Bianchi, e Gennaro Gattuso, ex gloria milanista e ora allenatore del Napoli. Cosa si mangia? Pesce e crostacei della pescheria Gattuso&Bianchi poco distante.
Ciro Ferrara si affida ai gusti napoletani
Nel ristorante torinese Da Ciro di Ciro Ferrara, tra i migliori difensori della Juventus e della nazionale, si spazia dagli spaghetti allo scoglio alla battuta di carne, dal paccaruccio al polpo alla Luciana, anche se il piatto forte resta la pizza, ovviamente napoletana.
Cucina sarda per Pietro Paolo Virdis
Bottarga di muggine di Cabras, tonno di Sant’Antioco, melanzane, favette, asparagi e mousse di verdure. E poi salumi, formaggi e una variegata selezioni di vini sardi proprio come lui: è quanto propone Pietro Paolo Virdis, ex bomber rossonero, nel suo locale milanese Il Gusto di Virdis.
Anche CR7 ci ha provato
Anche Cristiano Ronaldo, attaccante della Juventus, si è lanciato nella ristorazione. E lo ha fatto insieme al tennista Rafael Nadal e al cantante, attore e produttore Enrique Iglesias. Si chiama Zela, proprio come quello di Ibiza, ed è una fusione di cucina giapponese e mediterranea, sotto la direzione gastronomica dello chef Ricardo Sanz.
Del Piero a Milano e Los Angeles
Tra i più longevi c’è Alessandro Del Piero, storico capitano della Juventus, ha aperto N 10 come la sua maglia. Lo ha fatto prima in uno dei quartieri più cool di Los Angeles e poi anche a Milano, zona Moscova.
Petagna in coppia con Sfera Ebbasta
Qui anche Andrea Petagna (al momento in forza al Napoli) e il rapper Sfera Ebbasta hanno deciso di aprire Healthy Color che poi ha recentemente raddoppiato a Roma, a due passi dalle Mura Vaticane.
Ironia della sorte i due campioni hanno scelto Bergamo come sede dei propri locali. Per Gomez è stato facile scegliere perché per sei anni ha vissuto nel capoluogo che ha nell’Atalanta la squadra della città. Per Marchisio invece è una sorpresa, ma la dice lunga sull’appeal che Bergamo ha anche in tema di ristorazione.
Marchisio al posto di Terrazza Fausti
Iniziamo proprio dalla bandiera juventina che subentrerà con la sua catena Legami, improntata ad una cucina giapponese-fusion presente già a Torino (dal 2016), a Poltu Quatu in Sardegna e a Roma. Marchisio ha scelto il pieno centro della città: subentrerà a Terrazza Fausti, sul Sentierone, già in precedenza sede del Gritti Restaurant dello chef orobico Ezio Gritti. Un locale dallo scenario mozzafiato che da una parte ammira il profilo di Città Alta e dall’altro strizza l’occhio alle vie dello shopping.
Purtroppo la location, protagonista anche durante il Premio Italia a Tavola 2018, non ha avuto molta fortuna negli ultimi tempi. Prima Gritti che ha dovuto abbassare la saracinesca, ora il simbolo della moda bergamasca, Tiziana Fausti (il cui store è aperto proprio sotto al ristorante) che ha dovuto cedere il passo ai professionisti della ristorazione.
Una riflessione assai interessante quella che Fausti ha rilasciato al Corriere della Sera commentando la sua uscita di scena: «Mi sono resa conto - ha detto - che il mondo della ristorazione è molto più difficile di quello del commercio. Proporre una borsa ad un cliente è più facile che elaborare e presentargli un piatto. La clientela enogastronomica poi è esigente e colta e non ci si può improvvisare. Se poi ti si attovagliano gli esperti, ti mettono all’angolo in un attimo». Un appello implicito che arriva a tutti quelli che vorrebbero lanciarsi nell’apertura di un bar o di un ristorante e che troppo spesso lo fanno senza le necessarie competenze “sporcando” un mercato che ora deve fare i conti con la crisi della pandemia.
Gomez apre il Boedo
Quanto a Gomez invece si tratta del primo ristorante. Si chiamerà Boedo, come il nome del “barrio” di Buenos Aires che dà casa al San Lorenzo de Almagro dove il calciatore argentino è esploso. Il ristorante è in fase di avvio e sorge in via Sant’Orsola, altra via centrale della città. Cosa proporrà la cucina ancora non è dato sapere, ma potremmo aspettarci qualcosa di molto argentino: amanti della carne preparate l’acquolina.
I due come detto non sono gli unici ad aver intrapreso questa strada. Ecco gli altri calciatori che hanno aperto ristoranti.
El Patio del Gaucho di Javier Zanetti
Affiancato al rigoglioso giardino che circonda l'hotel Sheraton Milano San Siro, c'è El Patio del Guacho, il ristorante argentino che porta la firma della leggenda del calcio Javier Zanetti. A guidare la brigata di cucina, un asador (colui che arrostisce), pronto a offrire agli ospiti i veri sapori della cultura argentina: dalla tradizionale griglia parrilla, per cuocere i migliori tagli di carne, all'innovativo forno a carbone josper, destinato alla preparazione di grigliate di pesce, crostacei e verdure.
Seedorf e la cucina nippo-brasiliana
Clarence Seedorf - olandese di nascita, italiano di adozione tra le file dell’Inter prima, quelle del Milan poi - si è affidato ai piatti creativi dello chef (e socio) nippo-brasiliano Roberto Okabe. Da assaporare in un dei suoi ristoranti Finger’s.
Gattuso ama le pescherie
Posteria San Rocco è un ristorante, ricavato in una costruzione ottocentesca, nato dall’amicizia tra un fuoriclasse del gusto, il pasticcere Massimo Bianchi, e Gennaro Gattuso, ex gloria milanista e ora allenatore del Napoli. Cosa si mangia? Pesce e crostacei della pescheria Gattuso&Bianchi poco distante.
Ciro Ferrara si affida ai gusti napoletani
Nel ristorante torinese Da Ciro di Ciro Ferrara, tra i migliori difensori della Juventus e della nazionale, si spazia dagli spaghetti allo scoglio alla battuta di carne, dal paccaruccio al polpo alla Luciana, anche se il piatto forte resta la pizza, ovviamente napoletana.
Cucina sarda per Pietro Paolo Virdis
Bottarga di muggine di Cabras, tonno di Sant’Antioco, melanzane, favette, asparagi e mousse di verdure. E poi salumi, formaggi e una variegata selezioni di vini sardi proprio come lui: è quanto propone Pietro Paolo Virdis, ex bomber rossonero, nel suo locale milanese Il Gusto di Virdis.
Anche CR7 ci ha provato
Anche Cristiano Ronaldo, attaccante della Juventus, si è lanciato nella ristorazione. E lo ha fatto insieme al tennista Rafael Nadal e al cantante, attore e produttore Enrique Iglesias. Si chiama Zela, proprio come quello di Ibiza, ed è una fusione di cucina giapponese e mediterranea, sotto la direzione gastronomica dello chef Ricardo Sanz.
Del Piero a Milano e Los Angeles
Tra i più longevi c’è Alessandro Del Piero, storico capitano della Juventus, ha aperto N 10 come la sua maglia. Lo ha fatto prima in uno dei quartieri più cool di Los Angeles e poi anche a Milano, zona Moscova.
Petagna in coppia con Sfera Ebbasta
Qui anche Andrea Petagna (al momento in forza al Napoli) e il rapper Sfera Ebbasta hanno deciso di aprire Healthy Color che poi ha recentemente raddoppiato a Roma, a due passi dalle Mura Vaticane.
i Federico Biffignandi
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