domenica 14 novembre 2021

In Calabria a caccia di prodotti tipici dalla terra alla tavola


In Calabria a caccia 

di prodotti tipici 

dalla terra alla tavola

Dai cedri al bergamotto, passando per le immancabili cipolla rossa di Tropea e Nduja di Spilinga. E ancora: olio, vino, caviale calabrese e pesce spada: un tour goloso tra le specialità regionali con indirizzi da non perdere

di Stefano Nico

Culla della Magna Grecia e terra di antichi insediamenti, la Calabria è la punta dello stivale, l’estremo sud dell’Italia. Lambita dalle splendide acque del Mar Ionio e del Mar Tirreno è separata dalla Sicilia dallo stretto di Messina. Siamo in qui e più precisamente nella località de La Castella a Isola Capo Rizzuto in provincia di Crotone alla scoperta di un posto dal fascino enorme e che racchiude storia, cultura e tanta natura

Tappa immancabile il Castello Aragonese

La prima cosa che si può apprezzare de Le Castella è il Castello Aragonese, tra i castelli più suggestivi della Calabria, è divenuto nel tempo il simbolo del turismo culturale nella regione. Ubicata su un piccolo lembo di terra prospiciente la splendida costa dei Saraceni nella frazione de La Castella del comune di Isola Capo Rizzuto, ciò che rimane della splendida fortezza aragonese. Le ultime indagini archeologiche hanno, infatti, evidenziato la presenza nei fondali adiacenti il castello di blocchi architettonici di epoca ellenistica, lasciando intuire che tutta l’area di Le Castella doveva essere una volta molto più allungata verso il mare. La fortezza non ospitò mai la fortezza del luogo, ma servì sempre da ricovero per i soldati impegnati contro gli attacchi provenienti dal mare dagli invasori di turno. La fortezza de Le Castella si colloca oggi in un contesto ambientale di elevato pregio naturalistico, circondato dalla Riserva Marina di Capo Rizzuto, istituita nel 1991.

Alla scoperta delle produzioni tipiche

Il clima accogliente, gli splendidi colori del mare, le coste rocciose alternate a litorali sabbiosi, la sua natura selvaggia e misteriosa, i sapori intensi e genuini della cucina locale e le testimonianze delle sue antiche origini rendono la Calabria un posto unico, da ammirare.


La produzione dei cedri è la più alta d’Italia, fra l'altro ricercato per motivi rituali dai rabbini che vengono apposta in Calabria ad acquistarlo per la cerimonia ebraica del sukkoth. C’è poi il bergamotto di Reggio Calabria Dop, che matura solo da queste parti. Il suo sapore lo ha reso un frutto poliedrico, utilizzato cioè in diverse preparazioni, dalle bevande ai dolci. La buccia del frutto serve per ricavarne una preziosa essenza, molto richiesta nell’industria dei profumi.


Tra i numerosi prodotti agricoli, oltre a quelli riconosciuti dal Presidio Slow Food, il più noto è forse la cipolla di Tropea Igp, di colore rosso vinoso, con un gusto meno pungente rispetto ad altre varietà e per questo adatta ad essere servita in preparazioni delicate, o anche cruda.

Il prodotto più famoso, apprezzatissimo anche all’estero è la celeberrima ‘Nduja di Spilinga. Si tratta di un salume povero, molto piccante a base di fegato, polmoni e avanzi di lavorazione del maiale, ma che al gusto sprigiona sapori caldi e pieni, che la rendono perfetta per essere gustata spalmata su di un crostino

Il caviale calabrese o caviale dei poveri, o rosmarina calabrese sono tra i vari nomi in cui si definisce il preparato proveniente da quei mari do ve la sardella salata ne fa da padrona.

Qui nasce anche la storia della liquirizia “spezzatina” Amarelli, dove la famiglia del Baroni Amarelli si dedica all’estrazione del succo di liquirizia sin dal 1500 e dedicando a questa terra anche un museo, fortemente voluto in uno dei loro fabbricati familiari, con il desiderio di presentare al pubblico la loro esperienza professionale e raccontare la storia di un prodotto unico del territorio calabrese.

Ma, naturalmente, la Calabria fa rima anche con olio: è, infatti, la seconda regione produttrice di olio extravergine di oliva con le sue otto menzioni con le Tre Foglie del Gambero Rosso, dove le cultivar più importanti sono la Carolea e la grossa di Cassano, utilizzate in percentuale preponderante nei suddetti oli. Anche nel campo enologico la regione sta crescendo molto, infatti, viene definita laboratorio a cielo aperto dove i vini si incrociano tra storia, tradizione e innovazione ampiamente decantato anche dalla guida del Gambero Roso con i suoi Tre Bicchieri.

Dal campo alla tavola: i ristoranti che esaltano le tipicità

Tutte queste eccellenze finiscono poi dal campo alla tavola! La ristorazione calabrese è, infatti, molto legata ai prodotti della terra e al territorio, connubio estremamente ricercato in diversi ristoranti stellati, come il Dattilo di Strongoli (Kr), una stella Michelin, nato in un vecchio frantoio all’interno di un casolare del 1600. Al comando della cucina Caterina Ceraudo, proveniente dalla scuola di Niko Romito, dove esprime la grande capacità di estrarre i sapori e di regalare piatti delicati come il Dentice, bergamotto, lime, pepe rosa e senape. Al ristorante Abruzzino di Catanzaro, una stella Michelin, il ricordo è indelebile… un piatto legato da tradizione e innovazione, la Ricciola, cipolla di Tropea, albicocca e semi di zucca piatto creato dallo chef Luca Abruzzino, una delle promesse della cucina italiana.


Ma svariate sono le location dove degustare ottimi piatti curati nel dettaglio e con una maestria elaborata in contrasti sensoriali. Tropea (Vv) non merita di visitare solo Piazza Ercole ma anche Osteria della Cipolla Rossa, dove si degusta il “primo piatto della provincia di Vibo Valentia”: i fusilloni, pomodorini, cipolla di tropea e ricotta fresca, una vera delizia. Non per ultima la ‘nduja di spilinga, un salume che, oltre a degustarla in purezza, trova un largo consumo anche nella ristorazioneA Brattirò (Vv), infatti, il ristorante La Casereccia fonda le proprie basi su un piatto legato alla tradizione e al territorio, tappa fissa per tutti i visitatori e turisti, la Fleja all’Nduja di Spilinga. La fileja è un tipo di pasta tipico della Calabria dove prende il nome anche di maccheroni al ferretto, l'impasto è fatto semplicemente con della farina di grano tenera, semola di grano duro, sale e acqua.


Dovete sapere che nel periodo da maggio a settembre, lo Stretto di Messina, ospita il passaggio del pesce spada che sceglie questo tratto di mare per la riproduzione. Qui, precisamente a Reggio Calabria, c’è il Grand Hotel Excelsior, dalla posizione invidiabile per la vista mozzafiato e dall’alta professionalità ed ospitalità. Al suo interno c’è il ristorante Galà la cui filosofia è quella di esaltare il pesce spada preparato in carpaccio, esaltato dal tipico agrume, unico al mondo, il bergamotto. La grande fortuna, del ristorante Galà, è di poter coltivare direttamente questo prezioso frutto facendolo crescere in un lembo di terra della Costa Ionica meridionale, dal sapore e dal profumo unico, che crea un abbinamento straordinario ed inimitabile con qualsiasi altra pietanza. Qui le Mezzemaniche pomodorini, nduja e ricotta salata e il pesce spada marinato al bergamotto con carpaccio di ortaggi rappresentano l’esaltazione del territorio e del km zero rappresentate in chiave contemporanea.

Un grande paniere di denominazioni

La varietà e la bellezza del territorio calabrese si rispecchiano perfettamente nella sua tradizione enogastronomica. Con i 24 prodotti tipici Dop e 20 Igp, i 53 presidi slow food e le 11 “Strade del vino e dei sapori” la Calabria ha possibilità di regalare a tutti noi quello che più ricerchiamo.
Ognuno di questi prodotti ha la sua storia, i suoi paesaggi, i suoi valori e la sua tradizione, che rappresentano la vera ricchezza, il vero grande racconto di questa terra.

La Calabria è bella da vedere e buona da mangiare! 

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