martedì 30 novembre 2021

Super green pass Ma come può funzionare se chi lo controlla non è vaccinato?

 

Super green pass 

Ma come può funzionare se 

chi lo controlla 

non è vaccinato?

L'attuale decreto contiene una contraddizione che potrebbe vanificarne l'efficacia: chi deve controllare gli accessi riservati ai vaccinati (dai ristoranti ai cinema) non ha l'obbligo di essere vaccinato. Eppure tutta la nuova strategia del Governo si basa proprio sulla creazione di locali covid-free come da mesi propone Italia a Tavola. Serve un un passo in più...

di Alberto Lupini
direttore  di Italiaatavola


Nel marzo scorso, quando indicavamo nelle vaccinazioni l'unico modo per garantire un minimo di normalità e l'apertura di bar e ristoranti, titolavamo uno dei tanti articoli sul tema con "Aprire ristoranti e teatri ai vaccinati. Servono nuove regole per locali covid-free". In ritardo di nove mesi ci siamo finalmente arrivati! Inutile ricordare che in pochi ci presero allora sul serio, ma almeno si cominciò a ragionare in termini seri della questione centrale di garantire la sicurezza di alcuni ambienti, a partire proprio dai pubblici esercizi dove, per ovvie ragioni, l'uso della mascherina non è possibile per tutti i presenti.

In primavera molti puntavano su isole o piccoli comuni covid-free, ma poi, per fortuna, i  green pass divennero il compromesso che, insieme alla campagna vaccinale, ci ha permesso di arrivare a fine novembre con la situazione, almeno ad oggi, meno allarmante in Europa, dove pure la quarta ondata della pandemia è ben oltre lo stato di allarme grave. E la variante Omnicron è solo un esempio di come gli scenari potrebbero cambiare da un giorno all'altro se si abbassa la guardia come hanno fatti in Austria, Germania o nell'est Europa.

La sicurezza per Natale passa dall'apertura controllata dei ristoranti

Grazie alla vaccinazione di massa l'Italia è riuscita ad evitare finora il peggio, ma già la prima regione in giallo (il Friuli) o le tante zone rosse in Alto Adige sono segnali di pericolo, mentre i contagi cominciano a crescere anche da noi, perchè non abbiamo confini chiusi e perchè i non vaccinati sono ancora tanti, troppi. Ecco perchè è indispensabile mettere in sicurezza il Paese e non pregiudicare il Natale e la ripresa economica in atto. Lo slogan "Salvare il Natale" non è oggi populismo o demagogia, ma un obiettivo irrinunciabile che l'Italia può raggiungere se garantiremo, forse unici in Europa, di passare le feste con ristoranti, bar e, discoteche e teatri aperti. Se centreremo questo risultato, daremo fra l'altro un contributo a tutti il mondo confermando che esistono modelli che permettono di non farsi travolgere dal virus, senza per questo mettere in discussione le regole della democrazia. Ma per farlo occorre rafforzare ancora un po' le difese e fare un passo avanti sul tema dell'obbligatorietà dei vaccini.

Servono responsabilità e controlli

La terza dose del vaccino e il Super green pass (magari rafforzato con più obblighi vaccinali e una riduzione della validità temporale dei tamponi...) sono le armi che abbiamo a disposizione. Ciò che conta è però anche il senso di responsabilità di tutti. E su questo punto bisogna essere chiari: o si rispettano le regole o rischiamo di vanificare tutti gli sforzi fatti finora.

In ballo non c'è solo un tema importante come l'offerta di maggiori garanzie ad un turismo internazionale che stava cominciando a tornare in Italia,  quanto la credibilità, e la tenuta, del nostro sistema di accoglienza. Bar, ristoranti ed hotel, che a prezzo di enormi sacrifici sono riusciti a sopravvivere alle chiusure dei mesi scorsi, devono essere la prima linea del fronte di una battaglia che è determinante per la sconfitta del covid.  Il virus deve stare fuori dal locali pubblici! E sia pure con qualche falla, il vaccino è l'unica garanzia per ridurne la presenza.

Chi bara va isolato e sanzionato

Deve essere chiaro a tutti che un futuro potrà esserci solo se ci saranno condizioni minime di sicurezza. E se qualcuno "bara al gioco" va individuato e sanzionato. Nel nuovo decreto sul Super green pass sono previsti controlli rafforzati, e forse è il caso che qualche gestore disinvolto di bar, ristorante o cinema non si distragga dal fare le verifiche sugli accessi. L'ingresso è riservato ora solo a chi ha il Super green pass e "chiudere un occhio" non è più accettabile. Sempre che si vogliano rispettare le regole. A parte il rischio per la salute di dipendenti e clienti, chi non dovesse controllare il passaporto vaccinale metterebbe a repentaglio anche la sua attività, nonchè la possibilità di lavoro della stragrande maggioranza dei colleghi corretti. Per questo è auspicabile che Stato e Regioni siamo determinati, se serve, per colpire chi non fa controlli corretti.

Ma se ora, nei fatti, ci avviciniamo sempre più alla concretizzazione di veri e propri luoghi “covid-free” (vere e proprie "bolle di sicurezza") dobbiamo tenere conto di due variabili non indifferenti.

Garantire più libertà a chi è già vaccinato con locali covid-free

La prima è la reazione dei no vax, che si sentono discriminati rispetto a scelte, legittime, che sono chiaramente egoistiche perché mettono al primo posto "timori personali" (infondati dopo centinaia di milioni di vaccinazioni in tutto il mondo) rispetto ai "vantaggi collettivi". Più vaccinati ci sono e meno spazi hanno i virus (non solo il covid-19) di crescere e sviluppare varianti. I no vax parlano di libertà violate, ma in realtà è la loro posizioni che mette a rischio la libertà di chi, anche per altruismo, si è vaccinato e ha il diritto di avere spazi di libertà e movimento. Fra i quali andare al ristorante o al cinema.

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