Prima Bormio, poi Chiavenna e Varenna. Due giorni per presentare i territori che saranno protagonisti dei Giochi Olimpici Invernali 2026 che si terranno a Milano e Cortina. «Le Olimpiadi - ha ricordato l'assessore regionale lombardo alla montagna, Giovanni Sertori - avranno una portata dalle dimensioni colossali. Abbiamo una grande responsabilità».
Una vetrina per il territorio
«Sarà una vetrina globale per la quale si ipotizzano 2 miliardi di contatti, dovremo fare bella figura. Massimizzare le potenzialità che un evento del genere avrà sul territorio è uno dei nostri obiettivi. Siamo venuti ad ascoltare con il sottosegretario allo sport Antonio Rossi, i territori che saranno coinvolti», ha aggiunto Sertori spiegando il motivo della missione nelle valli lombarde. Posti letto nel numero adeguato, collegamenti fisici e digitali, chi verrà soprattutto dai paesi stranieri sarà interessato a quel che troverà come offerta turistica.
Non solo sport, ma anche cultura, ospitalità ed enogastronomia
«L'asse Milano-Lario-Valtellina - ha continuato Sertori - dovrà essere anche contaminazione e scambio culturale: è importante che, ad esempio, il grande piano organizzativo sia condiviso dal basso nei diversi incontri, fino al capoluogo di regione. Arriveremo a Milano con tutti i sindaci dei territori perché Milano, divenuta grande città turistica, la terza città italiana nel mondo, ha un potenziale importante da intercettare sotto il profilo turistico». Lo scambio di flussi turistici, quindi, dovrà interessare tutte le montagne lombarde e in particolare la Valtellina con i suoi prodotti e le notevoli eccellenze agroalimentari: vini, salumi e formaggi. IAT
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