Nel 2025, il paniere Istat per il calcolo dell'inflazione si aggiorna con 1.923 prodotti elementari, otto in più rispetto al 2024, e 1.944 per l'Ipca, l'indice armonizzato a livello europeo. Tra le principali novità spiccano l'inserimento dello speck venduto al banco e del cono gelato, due prodotti che evidenziano la crescente attenzione per i consumi freschi e immediati. Parallelamente, il peso della ristorazione nel calcolo dell'inflazione cresce dello 0,21%, segnando una ripresa del settore dopo anni difficili. Dati che non sono solo numeri, ma un vero specchio dei cambiamenti nelle abitudini alimentari e di spesa degli italiani, influenzando direttamente il comparto Horeca e la distribuzione alimentare.
Che cos'è il paniere Istat e perché è importante
Ogni anno, l'Istat aggiorna il paniere dei beni e servizi che compongono l'indice dei prezzi al consumo, uno strumento fondamentale per misurare l'andamento dell'inflazione e, di conseguenza, il potere d'acquisto delle famiglie. Il paniere viene elaborato sulla base delle abitudini di spesa e tiene conto dell'evoluzione dei consumi, includendo nuovi prodotti e adeguando i pesi relativi. Il comparto della ristorazione e della gastronomia, ricordiamo, ha un ruolo di rilievo all'interno del paniere, in quanto riflette sia le scelte alimentari domestiche sia il consumo fuori casa.
L'evoluzione della rilevazione dei prezzi
e l'importanza dei dati
Per comprendere come vengono monitorati i cambiamenti nei prezzi e nei consumi, è essenziale analizzare le modalità di rilevazione utilizzate dall'Istat. Nel 2025, circa 33 milioni di quotazioni di prezzo vengono acquisite mensilmente dalla Grande distribuzione organizzata (Gdo), mentre 388mila sono rilevate dagli Uffici comunali di statistica e 237mila direttamente dall'Istat o da fornitori di dati. Gli scanner data, ovvero i dati raccolti direttamente dalle casse della Gdo, rappresentano il 13,4% del paniere, mentre il 49,4% dei prodotti viene rilevato con metodi tradizionali. Inoltre, il 25,8% dei dati proviene da acquisizioni dirette dell'Istat tramite web scraping o collaborazioni con fornitori di dati. L'aggiornamento del paniere tiene poi conto anche dell'andamento delle spese in altri comparti.
L'aumento del peso della ristorazione
e i nuovi prodotti alimentari
Detto ciò, nel 2025, il peso della categoria "Servizi ricettivi e di ristorazione" passa dal 12,03% al 12,24%, evidenziando una ripresa del comparto, probabilmente favorita da un rinnovato interesse per il consumo fuori casa. Il dato è supportato dall'aumento della spesa nei ristoranti, nelle pizzerie e nei bar, confermando una tendenza consolidata verso il consumo fuori casa e la ricerca di esperienze gastronomiche più immediate e di qualità.
Un altro aspetto significativo riguarda la crescente selettività nelle scelte alimentari. Sebbene la categoria "Prodotti alimentari e bevande analcoliche" registri una lieve flessione, passando dal 17,19% al 17,10%, i consumatori prediligono sempre più ingredienti di qualità, provenienza certificata e prodotti gourmet. Ciò implica che i ristoratori e i distributori dovranno puntare su materie prime tracciabili e menu più attenti alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio.
I nuovi ingressi e le eliminazioni dal paniere Istat 2025
Oltre allo speck e al cono gelato, il paniere 2025 include altri prodotti che rispecchiano cambiamenti nei consumi: il pantalone corto donna, la lampada da soffitto, il topper per materasso, la camera d'aria per bicicletta e le spazzole tergicristalli. Inoltre, i prodotti per animali domestici, precedentemente rilevati solo tramite scanner data, vengono ora monitorati anche nei negozi specializzati, per una rappresentazione più accurata del mercato. Parallelamente, escono dal paniere il test sierologico anticorpi Covid-19 e il tampone molecolare, il cui utilizzo è drasticamente calato. Anche il segmento di consumo relativo all'energia elettrica per le famiglie in transizione dal mercato tutelato a quello libero viene rimosso, in quanto la sua incidenza sulle spese è ormai ridotta.
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