mercoledì 1 gennaio 2020

Solaris, vitigno resistente ai funghi

Solaris, vitigno 

resistente 

ai funghi


Il nome fa riferimento al sole, per il suo vigore e la precocità. È vinificato prevalentemente in purezza, il vino ha un bouquet fruttato. Ottimo in abbinamento alla cucina asiatica.

Non si tratta di un vitigno dalla storia millenaria, ma del risultato di studi ed esperimenti iniziati già negli anni ‘50. È un ibrido a bacca bianca di quarta generazione (la più attuale) ottenuto nel 1975 a Friburgo da Norbert Beker dall’incrocio ripetuto di differenti varietà di vitis vinifera (vite comune) con vitis amurensis, originaria del continente asiatico. Queste “nuove” varietà sono ormai conosciute con l’acronimo Piwi, dal tedesco “pilzwiderstandfähig”, ovvero caratterizzate da un’elevata resistenza contro le due principali malattie fungine della vite, l’oidio e la peronospora.

Uva Solaris (foto: thomas-niedermayr.com) (Solaris, vitigno resistente ai funghi)
Uva Solaris (foto: thomas-niedermayr.com)

Il nome del vitigno fa riferimento al sole, per il suo vigore e la precocità. Viene coltivato principalmente in Tentino Alto Adige, non entra nei disciplinari di Doc o Docg, ma è protagonista nella Igt Dolomiti. È vinificato prevalentemente in purezza e permette di ottenere un vino dal bouquet prevalentemente fruttato, con un’acidità gradevole e di buona struttura. Molto interessante il risultato della distillazione delle sue vinacce.

Ottimo come aperitivo. Si abbina molto bene a carni bianche, pesce e crostacei, è l’ideale anche in abbinamento a piatti speziati della cucina asiatica.
di Piera Genta
Piera Genta
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