sabato 6 novembre 2021

Stop alle pratiche sleali nel commercio alimentare, l'Italia si allinea all'Europa

 

Stop alle pratiche sleali nel commercio alimentare, l'Italia 

si allinea all'Europa

Il Governo ha approvato il recepimento da parte del nostro Paese della direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali. Esulta la Coldiretti: «Svolta storica». Nel decreto previste sanzioni pecuniarie e un ruolo più attivo dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari

di Nicola Grolla

Pratiche sleali nel commercio alimentare addio. Anche l’Italia, seppure in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, ha recepito la direttiva comunitaria che tende a frenare il fenomeno del sottocosto che, a catena, si abbatte su tutti gli attori della filiera. La decisione è stata presa nel Consiglio dei ministri del 4 novembre come aveva preannunciato qualche giorno fa il ministro alle Politiche agricole, Stefano Patuanelli.

 

Stop a 16 pratiche sleali: dal mancato pagamento alla stesura dei contratti

La direttiva europea recepita anche dall’Italia prevede lo stop a una serie di pratiche (16 in tutto) che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre i 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste online al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi a vendite fino alla stesura dei contratti che ora devono essere scritti. «Si realizza così un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera», ha commentato in una nota la Coldiretti. Come rilevato dalla stessa associazione di categoria, infatti, allo stato attuale nel mercato domestico dei beni alimentari per ogni euro speso dal consumatore per l’acquisto dei prodotti meno di 15 centesimi vanno a remunerare il lavoro agricolo. 

Le aste al doppio ribasso: come funzionano?

Ma come funziona un’asta a doppio ribasso? Il meccanismo è il seguente: la partecipazione all’asta avviene a seguito di una prima convocazione via email da parte della Gdo in cui si chiede a tutti i fornitori del proprio roster di proporre un prezzo per la vendita relativo a un determinato stock di beni. Ricevute le offerte, il committente ripropone la richiesta dell’offerta utilizzando come base di partenza l’offerta più bassa fra quelle ricevute al primo giro. Il tutto avviene su piattaforme digitali senza che i partecipanti all’asta sappiano quali siano i competitor in gara. 

L'Italia ha recuperato il ritardo con l'Europa

Per il nostro Paese lo stop a pratiche di questo tipo è una svolta storica e attesa. Da tempo l’Europa ci richiamava sul tema. Il limite ultimo per mettersi in regola era fissato per maggio 2021. Ma fra il cambio dell’esecutivo e la lotta alla pandemia i tempi si sono allungati fino al 4 novembre. «Il contrasto ai fenomeni illegali contribuisce a garantire un maggiore reddito a chi produce in modo legale e il tema reddito è centrale in agricoltura. Noi stiamo lavorando molto su questo tema, penso alle progettualità del Pnrr: garantire il giusto livello di reddito toglie anche la tentazione di sfogarsi in mercati non leciti per aumentarlo», aveva annunciato qualche giorno fa il ministro Stefano Patuanelli intervenendo all’evento "Maciste" relativo al monitoraggio e al contrasto degli illeciti nel settore dei tabacchi.

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