In Indonesia Stark
sfida i divieti
Vende circa 100mila
bottiglie al mese
Il birrificio si sta facendo largo a Bali, in Indonesia, dove la religione musulmana impedirebbe l’utilizzo di alcol. Per questo i due soci Budhisurya e Suryanata devono superare numerosi ostacoli, ma non si arrendono
In passato l'industria della birra in Indonesia è sempre stata composta da pilsener o lager. Adesso qui è nato il primo e vero birrificio che produce birra artigianale sulle montagne del nord dell'isola degli Dei, Bali. Dal paese musulmano la cui religione ripudia l’alcol giunge nei continenti del mondo la storia di questo piccolo birrificio, l’unico del paese, il solo a produrre un prodotto di qualità di cui l’arcipelago era sprovvisto.
Si chiama Stark, ha due soci fondatori Bona Budhisurya e Jacob Suryanata, e innumerevoli ostacoli prima dell’avvio della loro attività, che tutt’ora rendono difficile la vita dei due. Contro ogni buon auspicio è comunque nato il marchio Stark che conta ben sei tipologie tra cui divertono le creazioni al mango e al lychee ma anche la scura e la ipa più modaiola. «Bali è sempre stata conosciuta in tutto il mondo per il suo artigianato, l’antica cultura e la biodiversità; questi valori si riflettono anche nelle innovative birre Stark. Volevamo avere il tocco artistico e i sapori esotici dell’Indonesia da offrire alle persone di tutto il mondo», raccontano i due.
Le opposizioni politiche-religiose però non si placano perché nonostante oggi gli alcolici non siano illegali in Indonesia, in molti rappresentanti del governo si sono dichiarati a favore dell’interdizione totale. Poi però c’è la Multi Bintang che produce Bintang, la birra più famosa del paese, controllata in parte da Heineken, che detiene la propria licenza da decenni. In ogni caso, tra i soliti controsensi burocratici, nonostante le numerose problematiche, Stark è sul mercato dei locali turistici ma anche all’estero, vendendo tra le 3mila e le 5mila casse da 24 bottiglie al mese. Ha registrato un primo buon successo a Jakarta e Bali e si sta lavorando sull’export in Asia con Hong Kong, Singapore e Giappone a far da capofila.
I due invece di farsi scoraggiare hanno pensato in grande e dato libero sfogo alla propria creatività offrendo anche un servizio mobile con un camioncino dal design anni '70 disponibile per portare la birra durante feste ed eventi privati.
Per informazioni: www.stark-beer.co.id
Si chiama Stark, ha due soci fondatori Bona Budhisurya e Jacob Suryanata, e innumerevoli ostacoli prima dell’avvio della loro attività, che tutt’ora rendono difficile la vita dei due. Contro ogni buon auspicio è comunque nato il marchio Stark che conta ben sei tipologie tra cui divertono le creazioni al mango e al lychee ma anche la scura e la ipa più modaiola. «Bali è sempre stata conosciuta in tutto il mondo per il suo artigianato, l’antica cultura e la biodiversità; questi valori si riflettono anche nelle innovative birre Stark. Volevamo avere il tocco artistico e i sapori esotici dell’Indonesia da offrire alle persone di tutto il mondo», raccontano i due.
Le opposizioni politiche-religiose però non si placano perché nonostante oggi gli alcolici non siano illegali in Indonesia, in molti rappresentanti del governo si sono dichiarati a favore dell’interdizione totale. Poi però c’è la Multi Bintang che produce Bintang, la birra più famosa del paese, controllata in parte da Heineken, che detiene la propria licenza da decenni. In ogni caso, tra i soliti controsensi burocratici, nonostante le numerose problematiche, Stark è sul mercato dei locali turistici ma anche all’estero, vendendo tra le 3mila e le 5mila casse da 24 bottiglie al mese. Ha registrato un primo buon successo a Jakarta e Bali e si sta lavorando sull’export in Asia con Hong Kong, Singapore e Giappone a far da capofila.
I due invece di farsi scoraggiare hanno pensato in grande e dato libero sfogo alla propria creatività offrendo anche un servizio mobile con un camioncino dal design anni '70 disponibile per portare la birra durante feste ed eventi privati.
Per informazioni: www.stark-beer.co.id
di Giovanni Angelucci
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