Minerali, sapidi, longevi, i vini vulcanici si danno appuntamento il 6 e 7 maggio al Castello di Lispida, Monticelli di Monselice in provincia di Padova. Esiste un fil rouge che unisce i vini nati su suoli vulcanici. Vitigni diversi, differenti latitudini ma caratteristiche comuni che si declinano in mineralità, sapidità e longevità, un mix che ha fatto dei volcanic wines un punto di riferimento per gli appassionati di tutti i continenti. Con l’Italia che, come spesso accade nel settore enologico, conferma un ruolo di leadership grazie a una biodiversità che non conosce eguali e che spazia da nord a sud, da Bianchi in grado di evolvere negli anni a Rossi che uniscono struttura e freschezza. Un fenomeno, quello delle colture su suoli vulcanici, che riguarda 124 milioni di ettari nel mondo (4 volte l’estensione dell’Italia) e che offre prodotti dalle caratteristiche uniche.
Di questo e altro si parlerà nel corso di Vulcanei, tappa 2017 di Volcanic Wines, ospitata al Castello di Lispida, uno dei luoghi simbolo del vino italiano, furono proprio i Conti Corinaldi, in questa splendida tenuta, a dare i natali ai primi bordolesi italiani, piantando viti di merlot e cabernet destinate alla produzione di vino. Una due giorni che propone un viaggio attraverso l’Italia dei vulcani, dalla Sicilia al Veneto, per andare poi oltre confine a scoprire i vini della Stiria e della Slovenia, ospiti d’eccezione di quest’anno. Oltre a concerti jazz al tramonto e molte altre novità che saranno raccontate nel corso della conferenza stampa prevista per la prossima settimana e di cui vi daremo conto .
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