lunedì 17 febbraio 2020

“Diamo una mano al grano” Rinasce la tradizione dei Nebrodi

“Diamo una mano 

al grano”
Rinasce 

la tradizione 

dei Nebrodi


Lillo Freni, Francesco Arena e Pasquale Caliri

Giacomo Emanuele è il promotore, insieme ai testimonial Francesco Arena, Pasquale Caliri e Lillo Freni di un’iniziativa volta a rilanciare gli antichi grani duri siciliani.

Un grande fornaio, un grande chef e un grande pasticcere se decidono di intraprendere qualcosa insieme come potrà riuscire? Alla grande, naturalmente. Tutti e tre svolgono la loro attività a Messina, tutti e tre fanno parte dell’Associazione Ambasciatori del Gusto composta da coloro che per il proprio mestiere si sono distinti nella valorizzazione del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano.
Francesco Arena è il fornaio, meglio bakery chef come ama definirsi, ormai di fama del Panificio Masino Arena da tre generazioni, socio del Richemont Club Italia fondato da Piergiorgio Giorilli, esperienza e formazione ne hanno fatto un riferimento nella panetteria di qualità siciliana.

Francesco Arena (Diamo una mano al grano Rinasce la tradizione dei Nebrodi)
Francesco Arena

Pasquale Caliri è uno chef Alma, allievo per la pasticceria di Paco Torreblanca e per l’alta cucina di Pietro Leemann, uno che ha fatto esperienza in giro per il mondo ed è tornato nella sua città al Marina del Nettuno Yachting Club, membro Euro-Toques Italia e Federazione Italiana Cuochi.

Lillo Freni da bambino segue il padre nel proprio laboratorio di pasticceria, inoltre sperimenta e studia, si laurea in Scienze dell’Enogastronomia mediterranea e Salute, rappresenta l’alta pasticceria messinese nelle più importanti manifestazioni internazionali e recentemente il suo Bar Gelateria Pasticceria Freni ha ottenuto le due torte nella guida del Gambero Rosso.

Lillo Freni e Pasquale Caliri (Diamo una mano al grano Rinasce la tradizione dei Nebrodi)
Lillo Freni e Pasquale Caliri

L’iniziativa che si chiama “Diamo una mano al grano” è di Giacomo Emanuele un apicoltore dedito all’ape nera sicula che tiene gli alveari nelle isole Eolie e che oltre al suo pregiato miele Emanumiele produce l’idromele Doreum. Emanuele non si limita alla sua attività, è un amante della sua terra, i Nebrodi, e sta intraprendendo una serie di iniziative agricole e zootecniche per rilanciare economicamente attività storiche ormai quasi desuete. “Diamo una mano al grano” si propone di far rinascere campi di grani antichi siciliani nelle campagne di Galati Mamertino e nei dintorni, così nel 2018 si arano venti ettari di terreno abbandonato e si seminano cinque varietà di grani siciliani: Perciasacchi, Senatore Cappelli, Bufala Nera, Maiorca e Russello con aggiunta di un po’ di Tumminia. A luglio dello scorso anno, Arena, Freni, Caliri, Emanuele hanno organizzato una grande festa della mietitura alla quale hanno partecipato anche gli abitanti del territorio, i ragazzi delle scuole e tanti turisti.

In un molino di Patti  il grano raccolto è diventato semola semintegrale che si presta ad essere utilizzata in panificazione, cucina e pasticceria salata. Per primo Arena si è messo all’opera ed ha sfornato un pane fragrante e profumato, buonissimo. “Siamo stati testimonial di un progetto veramente importante che ha riportato la coltivazione del grano sui Nebrodi dopo 40 anni - ha commentato- È un ritorno alla storia. Sono il primo ad utilizzare questa farina prodotta con questi grani che richiede una buona maestria. Ho preparato il pane con l’autolisi e una maturazione di 24 ore a temperatura controllata e sono molto soddisfatto del risultato. Il pane è molto leggero e digeribile, ha un profumo e un sapore eccezionale e siccome ricorda il pane che faceva in casa mia nonna tanto che l’ho chiamato “pane di nonna Teresa”. Ogni giorno riesco a panificare 15 kg di questa semola unica”.

Giacomo Emanuele (Diamo una mano al grano Rinasce la tradizione dei Nebrodi)
Giacomo Emanuele

A novembre scorso si è fatta la nuova semina. «Basta avere la volontà di fare e i risultati arrivano - afferma Emanuele - Gli ettari di terreno seminati sono raddoppiati. Molti agricoltori hanno seguito il nostro esempio e stanno investendo sulla produzione dei grani antichi non solo a Galati anche in altri comuni limitrofi. Stiamo rimettendo in moto un’economia. Ci vuole entusiasmo e dedizione in quanto i grani antichi siciliani hanno una marcia in più ma producono poco e sono difficili da coltivare in quanto le spighe sono molto alte».

Pane siciliano (Diamo una mano al grano Rinasce la tradizione dei Nebrodi)
Pane siciliano

Pasquale Caliri utilizza questa miscela di grani antichi nella pasta fresca anche ripiena. «Purtroppo sono intollerante al glutine per cui posso solo assaggiare prodotti a base di grano, questo fa sì che ho sviluppato un gusto ed un olfatto incredibili quando assaggio prodotti a base di grano. Quando ho assaggiato prodotti con questa semola sono rimasto incredulo per i suoi profumi e per un sapore che avevo quasi dimenticato».

Lillo Freni è talmente innamorato dei dolci e dei gelati che con la ristrutturazione in corso del suo locale toglierà il bar. Un pasticcere che opera in una zona periferica di Messina ma nonostante ciò usa il meglio delle materie prime e fa tutto in proprio. «Alla riapertura - dice - utilizzerò questa farina per la pasticceria salata: cornetti integrali, plumcake, torta all’arancia ed altro che sperimenterò. Sono sicuro che i clienti saranno entusiasti di queste novità che oltre a profumi e sapori si distingueranno per gli aspetti salutari dati dalla presenza di fibre nobili e dalla diminuzione del glutine».
di Gianni Paternò
Gianni Paternò
Per informazioni: www.emanumiele.it
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