ASSEMBLEA DEI GIORNALISTI
DELL'ORDINE DEL VENETO
MARTEDì 21 MARZO
L’edizione 2017 del Premio alla carriera dell’Ordine dei giornalisti del Veneto
va a Orazio Carrubba, giornalista professionista già capo redattore della sede RAI del Veneto e attuale direttore della Scuola di giornalismo “Dino Buzzati”, la struttura che da anni si occupa della formazione dei giornalisti della regione.
Il riconoscimento sarà consegnato martedì 21 marzo nel corso dell'assemblea annuale dell'Ordine dei giornalisti del Veneto che si terrà nella sala convegni dell'hotel Bologna di Mestre (di fronte alla stazione ferroviaria), convocata per l'approvazione del bilancio consuntivo 2016 e di quello preventivo per il 2017.
L’assemblea, con inizio alle ore 10, si aprirà con le relazioni del presidente dell’Ordine, Gianluca Amadori, e della presidente del Consiglio di disciplina territoriale, Maria Fiorenza Coppari del tesoriere dell’Ordine, Giovanni D’Alessio. Sono previsti gli interventi della vice segretaria vicaria del Sindacato dei giornalisti del Veneto, Monica Andolfatto, del consigliere d’amministrazione dell’INPGI, Massimo Zennaro e della fiduciaria Casagit, Chiara Roverotto.
Come consuetudine, saranno poi consegnati i diplomi ai neo professionisti e riconoscimenti ai giornalisti professionisti con 60 e con 50 anni di iscrizione all’Ordine e a quelli andati in pensione nel corso del 2016, nonché ai pubblicisti con 30, 50 e 60 anni di iscrizione. Si svolgeranno infine le premiazioni dei vincitori del Premio under 35 intitolato a "Claudia Basso", della Borsa di studio in memoria di "Massimiliano Goattin" e del Premio "Pino Amadori" al miglior praticante giornalista del 2016.
Orazio Carrubba, 75 anni, ha esordito nella carta stampata a 19 anni collaborando all’Alto Adige di Bolzano e successivamente a La Notte di Milano. Dopo un’esperienza all’ufficio stampa della Sip per le Venezie, nel 1971 è stato assunto dal Gazzettino, giornale nel quale ha ricoperto diversi ruoli redazionali specializzandosi in inchieste nel campo sociale e seguendo gli eventi più significativi di quel decennio: dalla tragedia del Cermis al terremoto in Friuli.
Passato in Rai si è occupato di radio (sua la prima intervista a Papa Wojtyla sulla vetta della Marmolada nel ‘79) e di televisione, collaborando attivamente con Tg1, Tg2 e Tg3. Ha al suo attivo numerosi speciali televisivi (“Matteotti”, “Tina Merlin”, “I martiri di Bassano”, “La Costituente”) e con un’inchiesta sulla nascita delle Regioni si è aggiudicato il premio nazionale Regione Veneto per l’informazione. Negli anni ’90 è stato nominato responsabile del telegiornale regionale del Veneto e successivamente direttore del Centro culturale “Labia”.
Negli anni è stato componente del comitato di redazione del Gazzettino e della redazione del Tgr veneto; presidente per 12 anni dell’Associazione veneziana della stampa; consigliere nazionale della Federazione nazionale della stampa; per 17 anni ha ricoperto l’incarico di consigliere d’amministrazione dell’Inpgi, di cui ha presieduto la Commissione per gli interventi sociali; ha fatto parte per diverse sessioni della Commissione nazionale per l’abilitazione professionale dei giornalisti, ai quali ha dedicato un manuale di successo: “L’esame del giornalista”. Recentemente ha coordinato la stesura del libro “La storia di tante storie”, dedicato ai giornali ed ai giornalisti del Veneto dall’Unità d’Italia ad oggi.
Dirige dalla fondazione la Scuola di giornalismo “Dino Buzzati” dell’Ordine veneto, che in dieci anni ha curato la formazione di 350 nuovi professionisti e oltre 700 pubblicisti, predisponendo gli incontri di studio ed aggiornamento professionale ai quali hanno partecipato, ad oggi, circa 20.000 colleghi.
Nelle precedenti edizioni il Premio alla Carriera dell'Ordine dei giornalisti del Veneto è stato assegnato a: Giulio Nascimbeni, Giorgio Lago, Nantas Salvalaggio, Elia Paganella, Antonio Garzotto, Bepi Zanfron, Lamberto Sechi, Silvio Bertoldi, Giuliano Marchesini, Alberto Maria Ongaro, Marzio Breda, Giancarlo Bo, Pietro Zanotto, Vittoria Magno, Giuseppe Brugnoli, Gabriele Cescutti, Lorenzo Mazzaro e don Lorenzo dell’Andrea.
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