CIPRO
isola di storie,
miti e leggende
miti e leggende
Non
appartiene proprio alle mete più “in” del turismo.
Sono in molti a sconsigliare Cipro perché si tratta di un’isola divisa e contesa fra Grecia e Turchia.
Anche la triste storia della divisione di Cipro è uno degli elementi che rendono il viaggio un’esperienza indimenticabile, non limitata al sole e al mare, ma immersa nella storia, nel cuore della gente e, come vedremo, anche nel mito. Nonostante l’incertezza sulla riunificazione politica dell’isola negli ultimi anni si sta facendo largo come destinazione turistica alla pari di quelle più in voga perché offre nove mesi di temperature accettabili, sole e mare e una storia ricca di monumenti di ogni genere.
Sono in molti a sconsigliare Cipro perché si tratta di un’isola divisa e contesa fra Grecia e Turchia.
Anche la triste storia della divisione di Cipro è uno degli elementi che rendono il viaggio un’esperienza indimenticabile, non limitata al sole e al mare, ma immersa nella storia, nel cuore della gente e, come vedremo, anche nel mito. Nonostante l’incertezza sulla riunificazione politica dell’isola negli ultimi anni si sta facendo largo come destinazione turistica alla pari di quelle più in voga perché offre nove mesi di temperature accettabili, sole e mare e una storia ricca di monumenti di ogni genere.
Cipro
non ha nulla da invidiare rispetto a quella che viene definita l’Europa
moderna, infatti negli ultimi anni il Paese ha registrato un progresso
notevole. Probabilmente dovuto pure al fatto che per anni è stato una colonia
britannica. Una delle tracce lasciate dal loro dominio è la guida a sinistra, poi c’è
una base dell’esercito della Regina e infine la cultura della conoscenza della
lingua: pochi sono i residenti che non conoscono
l’inglese oltre al greco.
Le
infrastrutture stradali non rappresentano un problema e una strada a
scorrimento veloce consente un collegamento accettabile fra le città più
importanti. Non abbiamo incontrato intasamenti dovuti a traffico sostenuto.
Anche
se Nicosia è la capitale e città più importante del Paese, Larnaca e Limassol
viaggiano di pari passo, forse sono anche più interessanti. Larnaca ospita uno
dei due aeroporti internazionali, l’altro si trova a Paphos.
Leggenda
di Afrodite
Le
spiagge di sabbia sono un po’ la caratteristica del Paese e per quei turisti
che vanno in cerca di bagni e sole. Limassol è detta anche la “roccia di
Afrodite”: molte donne di spirito si fanno fotografare vicino alla roccia
nell’atto di uscire dall’acqua, in una moderna interpretazione della dea
Venere. Poi per il gentil sesso un tappa obbligata è la penisola di Akamas
dove, in mezzo alla vegetazione, si trova un laghetto naturale semi-protetto da
una grotta. È noto col nome di Bagni di Afrodite, poiché si narra che la dea
Venere venisse proprio qui a bagnarsi. Chi crede alla leggenda si sciacqua il
viso con l’acqua del laghetto: si dice, infatti, che questo regali bellezza e
fascino in eterno. Tuffarsi, fare il bagno nel laghetto però è illegale.
Cuor
di Leone
Limassol,
seconda città più grande dell’isola, centro dell’industria del vino e più che
vivace località turistica, è situata tra le antiche città di Amatunte e Curium
(Kourion). La storia di Limassol (Lemesos) è nota per gli eventi del 1191
quando si pose fine al dominio bizantino su Cipro. Il re d’Inghilterra Riccardo
Cuor di Leone stava viaggiando verso la Terra Santa nel 1191. La sua fidanzata
Berengaria e sua sorella Ioanna (Regina di Sicilia), erano anch’esse in viaggio
su una nave. A causa di una tempesta la nave con le regine arrivò a Limassol.
Isacco Comneno, governatore bizantino di Cipro, era crudele e senza cuore e
detestava i latini. Invitò le regine a sbarcare, con l’intenzione di tenerle in
ostaggio, ma rifiutarono. Isacco allora rifiutò loro di rifornirle d’acqua ed
esse dovettero quindi scegliere tra riprendere il mare o piegarsi alla cattura.
Quando Riccardo arrivò a Limassol e incontrò Isacco Comneno, gli chiese di
contribuire alla crociata per la liberazione della Terra Santa. Anche se
inizialmente accettò, Isacco in seguito rifiutò qualsiasi aiuto. Riccardo
allora gli diede la caccia e lo sconfisse. Così il dominio bizantino giunse al
termine e Cipro venne quindi presa dagli inglesi. Riccardo celebrò il suo
matrimonio con Berengaria, che aveva ricevuto la corona di regina d’Inghilterra
a Cipro. Riccardo distrusse Amatunte e i suoi abitanti vennero trasferiti a
Limassol.
Una parte di Limassol è costituita dal
turismo mordi e fuggi: hotel, ristoranti, bar, night club, promenade
meravigliose, ormeggi per l’atracco di imbarcazioni yacht, e quant’altro faccia
indotto. In cento città c’è un marina di recente costruzione. Gli ospiti della
città fanno soprattutto attività sportive come camminate e jogging. Superfici
verdi con rocce per free-climbing, piccoli acquapark e piste ciclabili hanno
moltiplicato l’indotto turistico: outdoor sport lo chiamano.
Nel settore turistico da quanto sentito c’è bisogno di
forza lavoro, la carsa conoscenza del greco non è un ostacolo. Oggi Limassol
conta 101mila abitanti circa. Il castello medievale è uno dei nove castelli di
Cipro e venne costruito dai bizantini attorno all’anno 1000 (gli altri sono a
Kolossi, Larnaca e Paphos, nell’area oggi controllata dalla Repubblica di
Cipro, e a Famagosta, Kantara, Buffavento, Sant’Ilarione e Kyrenia). Il Museo
archeologico, invece, fornisce una collezione molto interessante di reperti
trovati nel distretto di Limassol che risalgono ad un periodo che va dal
neolitico al periodo romano. Alcuni di questi sono: asce in pietra del
neolitico e del calcolitico, ceramiche e oggetti delle antiche città di Curium
e Amathus, oltre a terrecotte romane, gioielleria in oro, monete, sculture,
vasi, anelli, collane, statue in marmo, ecc.
Mi
mangio Cipro
La cucina di Cipro si può definire mediterranea con
specialità di carne e di pesce. I ciprioti amano mangiare molto, soprattutto la
sera tardi. Il cibo più particolare sono in realtà tante portate servite una
dietro l’altra, assaggi diversi che arrivano a tavola scansionati da qualche
minuto uno dall’altro... il meze, da mezedhes, vale a dire piccole
porzioni di varie prelibatezze locali: è una specialità che va gustata “siga,
siga”, piano piano, nelle tipiche taverne dell’isola. La caratteristica
fondamentale di un buon “meze” è l’abbondanza gustata a piccoli bocconi. Se vi
trovate a Cipro e non siete abituati a mangiare tanto la sera ordinate il meze
per una persona. Arriveranno comunque una decina di portate: pite, pane, olive,
musaka tipica, carne, lumache, insalate varie, riso, tzatziki, l’eccellente
formaggio grigliato Halloumi e tante altre bontà che si rifanno molto alla
cucina greca. Il meze per due può arrivare fino a 30 assaggi!
Il
vino dei Crociati
Ci sono buoni vini con cui
accompagnare tanto bendidio, ma è altrettanto di alta qualità la birra, ottima
per le giornate di gran caldo. Pur non essendo un ‘isola che garantisce un
grande pescato, i piatti a base di prodotti marini sono tutti da gustare:
cernie, dentici e tanto altro pesce bianco e crostacei.
La viticoltura è praticata intorno ai monti Troodos, zona
con buona piovosità e ottime escursioni termiche che permettono alla vite di
sopravvivere al caldo di Cipro e di concertare all’interno dell’acino gli
intensi profumi di questa affascinante isola. Il vino tipico dell’isola è il
Commandaria considerato forse il vino più antico del mondo e, probabilmente, fu
il primo vino ad avere una “Denominazione d’Origine”. La leggenda vuole che il
Commandaria sia stato prodotto inizialmente per Riccardo Cuor di Leone ed i
suoi Crociati.
Le
due realtà
A
occhio nudo la parte greca di Cipro è molto più ricca e sviluppata di quella
turca. I ciprioti di nazionalità ellenica tenderanno a correggere “non è la
parte turca, ma la parte di Cipro occupata dalla Turchia”. Cipro è divisa dal
1983 in due entità: la Repubblica di Cipro, stato membro dell’Ue, e
l’autoproclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord (riconosciuta solo dalla
Turchia, che occupa circa il 37% del territorio dell’isola), in seguito
all’invasione del luglio del 1974. La comunità greco-cipriota ha respinto in un
referendum l’accordo sulla riunificazione proposto nel 2004 con la mediazione
dell’allora segretario generale della Nazioni Unite, Kofi Annan.
Nel
2015 sono ripresi i negoziati, con la mediazione dell’Onu, per trovare una
soluzione tramite la creazione di uno stato federale. A inizio luglio 2017,
nella località svizzera di Crans-Montana è stata organizzata una conferenza
internazionale su Cipro durata dieci giorni, che si è conclusa tuttavia senza
il raggiungimento di un accordo. Tale esito ha determinato un nuovo stallo
sulla questione cipriota.
Gratis
nella parte turca, ma...
Oggi
il passaggio fra le due entità è gratis, ma sono pochi gli ellenici che vanno
dall’altra parte. Uno dei valichi ellenico-turco si trova in centro a Nicosia:
in quello che sembra una passeggiata improvvisamente vi trovate di fronte a
filo spinato, sbarre e guardie. Per molto tempo ai greci il passaggio
dall’altra parte era vietato, poi v’è stato un periodo in cui bisognava pagare
25 euro per farlo. Siamo passati e sembra proprio di essere in Turchia con
negozi di abbigliamento che abbondano di merce contraffatta, l’acquisto è off
limit: dall’altra parte la merce verrebbe confiscata e si rischia una multa.
Nella parte turca l’unica concessione fatta al turismo è che vengono accettati
sia euro sia le lire turche. Quindi un caffè alla turca e ritorno nella parte
ellenica.
Nella parte turca il turismo sta lentamente prendendo
piede a Famagosta (41mila abitanti), dove si possono ammirare templi greci,
teatri romani, strutture veneziane e chiese bizantine, quasi a raccontare la
storia di questa città che era considerata la città più ricca del mondo.Ma dopo
la cacciata dei crociati dalla Terra Santa, sotto la dominazione lusignana
divenne il transito obbligato di tutti i commerci con l’Oriente.
Passata ai veneziani attraverso la regina Caterina
Cornaro, nel 1570 dovette subire il tremendo assedio dei turchi e a nulla
valsero le possenti mura a difesa che ancora oggi la circondano. Le loro
proporzioni sono impressionanti: 15 metri di altezza e fino a 8 metri di
spessore. Spicca la statua del leone, secondo la cui leggenda converrebbe
mettergli una mano in bocca perché con un po’ di fortuna se ne potrebbe
estrarre un tesoro.
Il centro storico della città è
dominato da splendidi monumenti quali la Moschea di Lala Mustafa Paşa, la
Cattedrale di San Nicola e la Chiesa di San Giorgio dei Greci. Varosha, invece
è l’altra faccia di Famagosta, zona turistico/residenziale oggi ridotta a
scheletro bianco affacciato sul mare. Una delle tante assurdità di questa che
resta un’isola magica...
testo di Valentina Prokić
testo di Valentina Prokić
Nessun commento:
Posta un commento