sabato 21 aprile 2018

FORMAGGIO "PIAVE" E VINO BELLUNESE BINOMIO PERFETTO

FORMAGGIO "PIAVE"
E VINO BELLUNESE
BINOMIO PERFETTO

Solo qualche anno fa parlare di vino bellunese era pressoché impossibile: Esisteva una sola contina, in provincia e si trovava ai confini con... Valdobbiadene.
Ultimamente le cose sono cambiate e a Verona ha fatto la sua timida presenza anche Belluno.

Tra la variegata affluenza di buyer, curiosi, politici (!) e appassionati di vini di tutto il mondo, al Vinitaly 2018 si sono fatti notare - nel padiglione della Regione Veneto - anche i folkloristici costumi della "Confraternita del Piave Dop". 
Per questi simpatici rappresentanti della buona gastronomia bellunese l’obiettivo era quello di far conoscere naturalmente una particolare  specialità della regione  dolomitica: il formaggio  Piave Dop, primo nella grande diversità del settore caseario montano e una delle novità in quello enologico della provincia bellunese.
E’ stata un’occasione per incontrare la nuova produzione prealpina, quella dei vini della Valbelluna che hanno svelato un sorprendente potenziale. Tradizione consolidata dai successi per la Lattebusche dunque e novità assoluta enologica che hanno dato risalto alla realtà  del Bellunese.

Protagonisti cinque viticoltori del Consorzio di tutela Coste del Feltrino e alcuni componenti della Confraternita del formaggio dop Piave (col presidente Fabio Bona), introdotti da Enzo Guarnieri, presidente del Consorzio di tutela Coste del Feltrino, da Alberto Marcomini, giornalista enogastronomico bellunese, da Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura di Belluno e Giampaolo  Ciet, presidente di Piwi Veneto (viti resistenti),

Quella bellunese è  una viticoltura di confine (con pendenze talvolta elevate e grandi difficoltà di meccanizzazione) ma che sta sviluppandosi lungo la valle  del Piave e dintorni, da Cortina all’Alpago, a Fonzaso; e che recupera, accanto a varietà internazionali, vitigni autoctoni come la Turca, la Bianchetta, la Pavana, la Gata.



Sembra che stiano dando buoni risultati nei nostri terroir» ha spiegato Guarnieri. 
Secondo i dati di Veneto Agricoltura relativi alla vendemmia 2017; nel Bellunese ci sono 167,67 ettari di superficie vitata, in gran parte a bacca bianca. Le aziende vitivinicole sono 96, con una media di l,54 ettari di media.

Le aziende del consorzio coltivano 20 ettari di vite per 1.200 ettolitri di vino all'anno, e altri 20 ettari entreranno in produzione nei prossimi anni. 
"Siamo pronti a chiedere una doc: abbiamo fatto studi storici e ampelograflci, che presto saranno ufficializzati, da cui emerge un'identità  - precisa Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto - questi vini bellunesi sono ciò che il

consumatore cerca. Sono vini che hanno in più diversità da altri vini e sono anche biologici e sostenibili, quindi già nel'attualità della viticoltura".
 Sostene Schena

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