mercoledì 25 aprile 2018

Non solo TripAdvisor e Facebook

Non solo TripAdvisor 

e Facebook,
c’è anche il web 

davvero utile...

Per quanti danni possano avere fatto TripAdvisor, TheFork, Booking o Groupon, è anche grazie alla degenerazione di questi sistemi che c’è stata una spinta per organizzare altri e più moderni strumenti




Dati personali “rubati” per fini commerciali o politici su Facebook. Recensioni tarocche su TripAdvisor per indirizzare con l’imbroglio le scelte dei consumatori. Siti online di produttori che, per errori di impostazione, non generano vendite lasciando spazio solo a maxi evasori fiscali come Amazon. Spazio incontrollato alle fake news, al bullismo e all’odio. La tanto decantata rete di Internet, ultimo stadio di quella che avrebbe dovuto essere una moderna democrazia all’insegna del libero accesso alle informazioni e della condivisione, sta mostrando tutti i suoi limiti. Un pericolo da cui qualcuno pensa ci si possa sottrarre uscendo dal gioco perverso dei social o disinstallando WhatsApp...

(Non solo TripAdvisor e Facebook, c’è anche il web davvero utile...)

Lo scenario è davvero fosco, ma il web è molto di più della fogna che negli ultimi tempi è stata scoperchiata. Come in tutte le rivoluzioni che cambiano il corso dell’umanità (e questa è stata una delle più rapide e generalizzate) si possono prendere lucciole per lanterne, si può rischiare di essere derubati o di farsi male. Ma a ben guardare ci sono più cose positive che negative. L’importante è saper cogliere ciò che c’è di buono e volgere al meglio le nuove opportunità offerte dalle tecnologie. E per quanto possa apparire difficile, ciò vale anche per il mondo della ristorazione e dell’ospitalità in genere, realtà che negli ultimi tempi sembrano essere state travolte dal peggio che la rete poteva offrire.

Per quanti danni possano avere fatto TripAdvisor, TheFork, Booking o Groupon, sono scattati da tempo gli anticorpi che stanno seminando il dubbio e il sospetto verso questi sistemi da Far West. È anche grazie alla degenerazione di questi sistemi che c’è stata una spinta per organizzare altri e più moderni strumenti oggi a disposizione di chi sa aprire gli occhi. In breve tempo per promuovere un locale non saranno più determinanti due recensioni o due proposte messe in alto (a pagamento) nella lista delle ricerche di qualche locale. Ciò che conterà sarà la capacità di accogliere e soddisfare al meglio il cliente.

Il mondo delle app e dei sistemi di gestione a disposizione delle imprese dell’Horeca si arricchisce ogni giorno di soluzioni che offrono servizi innovativi e capaci di generare soddisfazione nel cliente. E quando parliamo di customer satisfaction, non ci si riferisce certo al parere di improvvisati e incompetenti critici, ma a quanto ciascuno di noi può verificare direttamente.

Avere sistemi che garantiscono in automatico al cliente di non avere rischi di allergie o intolleranze al ristorante, invece che robot che sanno dare le informazioni base in un hotel, vale molto di più di un commento che puzza di marchetta. E avere un forno che si può controllare dallo smartphone mentre si fa la spesa accresce non di poco l’efficienza di una cucina, come pure Qrcode che sui menu danno la tracciabilità dei prodotti o in una stanza d’albergo indicano i sistemi di igienizzazione utilizzati. Come dire che l’importante è fare i conti con l’innovazione (che viaggia sulla rete) e considerare come paccottiglia le applicazioni che si basano solo su commenti o maldicenze... Facciamo contare i fatti e non le chiacchiere.
di Alberto Lupini
direttore

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