Premio IaT
fra topping
e tradizione
Le pizze di Vitiello,
Santarpia e Casillo
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La cena di gala alla Cantalupa non poteva non iniziare con un piatto simbolo della tradizione italiana, la pizza, nelle varianti proposte da Giuseppe Vitiello, Giovanni Santarpia e Tiziano Casillo.
Siamo a Brusaporto (Bg) e la magia del luogo ammalia e rapisce. La magia di un luogo che magico diviene magico alla mano sapiente, al cuore grande ed all’animo generoso della famiglia Cerea. L'occasione è quella della cena di gala della 10ª edizione del Premio Italia a Tavola, evento che ha goduto del patrocinio di Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Università degli Studi di Bergamo, Regione Lombardia e L'Eco di Bergamo, con Consorzio Grana Padano, Trentodoc, Consorzio Mozzarella di Bufala Campana Dop e Pentole Agnelli come main sponsor.
Giuseppe Vitiello e la sua squadra insieme a Chicco Cerea (terzo da sinistra)
Qui sono stati consegnati, a fine serata, i Premi Personaggio dell'anno di Italia a Tavola. Sì, a fine serata! Ergo, la serata aveva da svolgersi. E così è stato! Postazioni esterne ed interne: l’eleganza quella vera, quella in understatement, e funzionalità massima per un comfort che ulteriormente ha incrementato la piacevolezza delle ore liete.
Cosa è stato fatto? Dei due emisferi del cervello, quale è diventato il driver? Abbiamo agito di raziocinio e individuato percorso che ci ha fatto incontrare i cibi nella successione come da... dottrina?! Oppure abbiamo preferito agire tra il random e l’istinto? E si è aggiudicato il ruolo di driver l’emisfero destro; ergo, si procede guidati dal piacere di scoperte a flow casuale. E casualmente si giunge dove arde legna in due forni atti a sfornare pizze. Sì, ma che pizze, e che pizzaioli!
Giovanni Santarpia - La Montanara - Pizza fritta, la mia caponata
Da Firenze, il prode Giovanni Santarpia con la sua vera pizza napoletana fatta adoperando solo prodotti di grande qualità. Non solo Mozzarella di bufala, ma anche eccellenti burrate pugliesi e pomodori del Vesuvio tra gli ingredienti principali delle sue pizze. Abbiamo avuto modo di deliziarci degustando sia le sue montanare che la sua caponata.
Giuseppe Vitiello - Pizza doppia
E ad operare al forno di fianco, da Caserta proveniente, il prode Giuseppe Vitiello, vincitore del Premio Italia a Tavola Categoria Pizzaioli. La semplicità difficile a farsi della sua marinara con aglio, olio, origano e pomodoro; la tecnica precisa, giammai disgiunta dalla passione, per un’impeccabile margherita con fiordilatte e poi, a compimento di sì ghiotta degustazione, la sua creazione originale: la pizza doppia, con la quale ha vinto la 2ª edizione del contest #pizzaUnesco. Primo disco ha a topping la provola vaccina. Il secondo disco, che al primo si sovrappone, ha a topping gli ingredienti della marinara. Pizza per appetiti robusti, laddove il mix di sapori sublima spiccata piacevolezza al palato.
Ma assolutamente non finisce qui, tutt’altro! Tra gli sponsor della serata, Italmill, azienda situata nella Franciacorta, tra le più importanti nella produzione di farine e miscele con lievito madre naturale per il canale specializzato e Horeca. Facendo lodevolmente fronte al flusso crescente degli invitati, da tale ghiottoneria attratti, il bravissimo Tiziano Casillo, responsabile tecnico per la pizzeria dell’azienda Italmill ha preparato sotto gli occhi di tutti Scrocchiarella Classica e Riso Venere. Stiamo parlando di soluzioni di altissima qualità di basi per pizze surgelate, preparate con lievito madre naturale e che, come la serata ha agevolmente dimostrato, ben si prestano ad essere utilizzate in occasioni di catering, light lunch e per accompagnare aperitivi nella ristorazione.
Le altre proposte di Tiziano Casillo per celebrare la serata gourmet sono state: Prosciutto crudo, ricotta di bufala mantecata e germogli di rapa; La Bergamasca con crema di funghi porcini tartufata, polenta tagliata a lamelle, salsiccia e funghi porcini, taleggio; Pancetta cotta leggermente affumicata, burrata e rucola. La Scrocchiarella è stata apprezzatissima anche nella versione semplice, porzionata a quadrati e completata con un filo d’olio extravergine d’oliva; nella versione tagliata a metà è stata imbottita con salumi e verdure.
La pizza, anzi, le pizze nelle loro multiformi varianti costituiscono il futuro radioso di uno spicchio di “dine out” molto peculiare e di forte fascino, e non rappresentano solo il passato a cui fare melenso riferimento quando si pensa, forse erroneamente, di celebrare i fasti della tradizione.
di Vincenzo D’Antonio
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