Eventi
meteo estremi:
i 10 maggiori pericoli
L’European Environment Agency ha
pubblicato un report con i rischi che procurerà il cambiamento climatico nel
XXI secolo:
siccità, inondazioni, cicloni e altri ancora che ci sorprenderanno.
l periodo in cui ci si appellava ad
una risoluta azione climatica globale, per evitare un futuro di eventi
climatici estremi, è finito. Quel domani è diventato per tutti un presente
ingombrante e difficile da giustificare, vista la rapida involuzione registrata
negli ultimi anni. L’Agenzia ambientale europea (AAE) ha documentato gli
impatti meteorologici e climatici che hanno interessato il Vecchio Continente
dal 1980 al 2016, stilando una lista degli eventi più pesanti per la salute
umana, l’ambiente e l’economia. siccità, inondazioni, cicloni e altri ancora che ci sorprenderanno.
Nel report Climate change adaptation and disaster risk reduction in Europe - enhancing coherence of the knowledge base, policies and practices (Adattamento ai cambiamenti climatici e riduzione del rischio di catastrofi in Europa - rafforzare la coerenza della base di conoscenze, delle politiche e delle prassi), l’AAE illustra i 10 maggiori pericoli naturali in Europa che, nel giro di solo 36 anni hanno provocato perdite economiche per un totale di 450 miliardi di euro. Le proiezioni climatiche mostrano che rischi aumenteranno in frequenza e gravità nei prossimi decenni in tutta Europa.
Secondo il report tra qualche anno le
ondate di calore saranno più frequenti e durature in Europa. Se le emissioni di
gas dell’effetto serra non diminuiscono, gli eventi di calore estremo, come
quelli vissuti tra il 2003 e il 2010, compariranno ogni due anni dal 2050. A
quanto pare il sud e il sud-est del continente europeo saranno le zone con le
temperatura più alte. Questo scenario supporrebbe gravi rischi per la salute,
soprattutto per le persone che abitano nelle conche idrografiche di bassa
altitudine del sud d’ Europa e delle coste del Mediterraneo.
2. PRECIPITAZIONI
INTENSE
Il riscaldamento globale aumenterà
l’intensità delle piogge e della siccità. Gli studi dimostrano che un’atmosfera
calda ha un effetto intensificante: le regioni secche diventano più aride e
quelle umide più piovose, ma entrambe hanno una cosa in comune. Le
precipitazioni, quando arrivano, sono molto più forti. Le proiezioni prevedono
un aumento della frequenza, intensità e quantità di piogge torrenziali in
Europa.
3. INONDAZIONI
Questo punto è strettamente connesso
con il precedente. I modelli per la fine del XXI secolo proiettano un aumento
delle inondazioni nelle Isole Britanniche, il nord-est e sud-est della Francia,
nord Italia e alcune regioni del sud-est della Spagna, i Balcani e i Carpazi.
Si prevede anche un aumento lieve sull’Europa centrale e la zona superiore del
Danubio. Al contrario ci sarà una riduzione di questo rischio nel nord-est
d’Europa dovuto alla diminuzione del manto nevoso e pertanto degli aumenti
dovuti al disgelo.
4. CICLONI
Le tendenze dei cicloni subtropicali
continuano a essere una sfida scientifica, anche se negli ultimi anni i
progressi sono stati significativi. Gli studi scommettono su un cambiamento di
traiettoria delle burrasche atlantiche. A quanto pare i cicloni visiteranno
sempre più con frequenza l’Europa Centrale, aggirando la maggior parte il mar
di Norvegia e il Mediterraneo. Nei prossimi decenni le burrasche atlantiche
della stagione estiva diminuiranno. D’inverno i cicloni saranno intensi al nord
Europa con raffiche di vento più potenti, ma deboli al sud.
5. SMOTTAMENTI DELLA
TERRA
Questo rischio, come le inondazioni, è
vincolato all’aumento della temperatura e di conseguenza all’intensità delle
piogge. Con i forti temporali aumenterà la caduta di rocce, terra e flussi di
macerie. L’ambiente più caldo e i cambiamenti negli schemi delle precipitazioni
avranno effetto sulle condizioni di stabilità dei pendii provocando crolli
superficiali. Secondo il report della AAE le montagne del nord Europa
registreranno il maggior impatto.
6. SICCITÀ
Questi studi proiettano un aumento
dell’aridità al sud d’Europa dalla metà del XXI secolo, con incrementi nella
longitudine, magnitudine e aree degli eventi di siccità. Al contrario,
prevedono un’impatto minore nel nord del continente. I pronostici mostrano un
chiaro aumento nella Penisola Iberica, il sud d’Italia e il Mediterraneo
orientale, soprattutto verso la fine del secolo.
7. INCENDI FORESTALI
L’aumento della siccità e del calore
nell’area mediterránea e al sud d’Europa lascerebbe un panorama più incline ai
grandi incendi. Questi cambiamenti proiettati aumenterebbero la durata e la
gravità dei fuochi che finirebbero per aumentare la desertificazione. Inoltre,
il pericolo di incendi potrebbe propagarsi fino al nord con l’aumento delle
temperatura medie. Questo coinvolgerebbe il centro d’ Europa.
8. VALANGHE
Con l’aumento delle temperatura, gli
accumuli di neve diminuiranno al di sotto dei 1500-2000 metri di altezza, ma
aumenteranno a quote alte. Sulle Alpi occidentali, per esempio, le possibilità
che si producano valanghe diminuiranno ad altitudini medie, ma aumenteranno al
di sopra dei 2500 metri dovuto al possibile aumento di episodi di
precipitazioni forti.
9. GRANDINATE
Le proiezioni indicano un incremento
degli indici di energia potenziale convettiva disponibile che sfocerebbero in
temporali più violenti. Nonostante ció si osservano anche diminuzioni nelle
correnti del vento e questo ridurrebbe la probabilità di grandinate, anche se
non in tutte le zone allo stesso modo. Nelle Isole Britanniche e Germania si
prevede un aumento delle dimensioni della grandine, ma questi pronostici sono
ancora molto incerti.
10. MAREGGIATE
Il
report include anche previsioni che indicano un aumento del livello del mare
nel XXI secolo e oltre. Inoltre le mareggiate di tempesta potrebbero aumentare
e contribuirebbero in modo significativo agli aumenti proiettati sull’altezza
dell’inondazioni prevista tra 50 anni, soprattutto al nordest d’Europa. Il
comportamento delle mareggiate è particolarmente notevole nel canale di Bristol
e nel golfo di Saint-Malo.
PANORAMA EDIT
Nessun commento:
Posta un commento