lunedì 2 aprile 2018

I mille volti dei dazi Libero scambio e tutela della qualità

I mille volti dei dazi
Libero scambio 

e tutela della qualità

Scoraggiare il protezionismo fine a se stesso, aiutare i piccoli produttori quando vengono schiacciati da macro-accordi commerciali e preservare le produzioni di qualità: bisogna imparare a districarsi nel mondo dei dazi
Parlare di attualità significa parlare di dazi e agroalimentare. La prima cosa da fare è riconoscere che si tratta di un argomento molto delicato, a più "sfaccettature". Esistono infatti, da una parte, i dazi necessari per tutelare i prodotti di qualità. Mi riferisco al riso, ad esempio: Paesi come Cambogia e Myanmar, dopo l'abolizione dei dazi sull'importazione da Paesi meno avanzati, esportano in Europa senza alcun genere di tassa, con risultato una crisi senza precedenti per i risicoltori Ue; al contrario per importare riso italiano in Paesi come Taiwan siamo costretti a pagare una tassa del 100%.

(I mille volti dei dazi Libero scambio e tutela della qualità)

Esistono i dazi che vengono superati grazie ad un lavoro di collaborazione tra Paesi: Taiwan ha recentemente deciso di aprire le porte ai prodotti a base di carne di maiale made in Italy, quali il Prosciutto di Parma, avendo finalmente riconosciuto la bontà degli standard di qualità europei. Questo genere di accordi aiutano non solo l'export europeo, ma anche la diffusione di prodotti di qualità in tutto il mondo, rallentando così contraffazioni che colpiscono brand storici ed economie nazionali.

Infine la sfaccettatura peggiore: i dazi imposti per protezionismo. E qui, attualmente parlando, è inevitabile pensare alla guerra commerciale che sta nascendo dalle "mosse politiche" dell'amministrazione Trump. È vero, i rumors colpiscono acciaio e alluminio, ma la Cina ha già risposto prendendo di mira l'import di alimenti come la carne di maiale made in Usa, e potrebbe far peggio spostandosi ancor più sul settore agricolo, con i semi di soia.

(I mille volti dei dazi Libero scambio e tutela della qualità)

Bisogna fare attenzione: il protezionismo fine a se stesso è un errore; i macro accordi commerciali rischiano dal canto loro di svalorizzare le qualità di nicchia dei piccoli produttori; la qualità, infine, merita di essere difesa contro prodotti che costano meno ma che allo stesso tempo valgono meno.
di Enrico Derflingher
presidente Euro-Toques

Nessun commento:

Posta un commento