martedì 3 aprile 2018

QUANDO E' NATO LO ZERO?

QUANDO E' NATO
LO ZERO?


Vi siete mai chiesti da quando esiste lo zero? A quanto pare, da molto prima di quanto si pensasse.
Le origini del “nulla” in termini matematici, così come lo conosciamo ora, risalirebbero infatti tra il III e IV secolo, ben cinquecento anni più vecchie di quanto ipotizzato finora. A raccontarcelo è l’analisi al radiocarbonio di un manoscritto, l’antico testo indiano di Bakhshali, decifrato e ora rianalizzato in termini di età dai ricercatori di Oxford.

Il manoscritto è composto da 70 pezzi di corteccia di betulla e contiene centinaia di zeri che, secondo gli scienziati, erano parte di processi aritmetici utilizzati dai commercianti della via della seta. Risalente al 224-383 dC, il manoscritto fu trovato nel 1881 da un contadino in un campo di un villaggio noto come Bakhshali, vicino a Peshawar, in un’area dell’antica India oggi appartenente al Pakistan. Acquisito dallo studioso Rudolf Hoernle fu poi portato alle biblioteche Bodleiane nel Regno Unito nel 1902.

Ora, grazie all’analisi del radiocarbonio, quel testo frammentario è stato identificato come la più antica origine registrata al mondo dell’attuale simbolo zero. Per il professor Marcus Du Sautoy dell’Università di Oxford “oggi lo zero è dato per scontato ma c’era un momento in cui non esisteva questo numero”.

Nel testo, scritto in una forma di sanscrito, “ci sono centinaia di zeri” e la datazione attraverso l’esame del carbonio ha riguardato tre campioni differenti che sono risultati appartenere a tre secoli diversi: uno dal 224-383 dC, un altro dal 680-779 dC e un altro dal 885-993 dC, fatto che pone nuovi interrogativi su come venisse messo insieme ogni singolo frammento del manoscritto. Fino a qualche anno fa si credeva che l’intero documento di Bakhshali fosse databile solo tra l’VIII e il XII secolo.

Finora l’origine dello zero era controversa: è noto che intorno al 300 aC i babilonesi utilizzavano sistemi di numerazione in cui si servivano di cunei inclinati per indicare la mancanza di spazio o che per esempio i popoli mesoamericani avevano sviluppato a modo loro un concetto dello zero. Quello attuale però, per come lo conosciamo in matematica, è legato agli indiani e un primo studio dell’astronomo e matematico Brahmagupta risale al 628. Secondo Du Sautoy la cultura asiatica ha prodotto “attraverso l’uso dello zero l’idea di concepire il vuoto, l’infinito”.

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