domenica 6 maggio 2018

Il gelato? In Mongolia è bergamasco!


Il gelato? 
 In Mongolia 
è bergamasco!



La Technogel di Grassobbio ha ottenuto una commessa da 665mila euro per un megaimpianto là dove nella steppa la colonnina di mercurio scende spesso a precipizio sotto lo zero.
l made in Italy vince anche a -40 gradi. Si è sempre detto che l’imprenditoria italiana ama le sfide impossibili ma che, grazie alla sua innovazione e capacità di trovare soluzioni vincenti, finisce per sbaragliare la concorrenza più agguerrita. L’ultima conferma ci viene dalla bergamasca Technogel, azienda con oltre 60 anni di storia alle spalle, leader nella progettazione e realizzazione di tecnologie ed impianti automatici per la produzione ed il confezionamento del gelato, in svariate forme e con un’ampia possibilità di imballaggi personalizzati per ogni cliente. È infatti di poche settimane fa l’inaugurazione del primo impianto per la produzione di gelato in Mongolia, sconfinato paese posto tra la Russia e la Cina. Nella capitale Ulan Bator ha progettato e realizzato un impianto capace di produrre 3 tonnellate di gelato al giorno. Un investimento di quasi 700mila euro di valore. Un primo ingresso in un mercato dalle enormi potenzialità.

Technogel – azienda familiare – produce presso lo stabilimento di Grassobbio (Bg) dove impiega 70 addetti. Ne 2017, a conferma del trend di crescita costante in quello che un settore molto articolato e caratterizzato dalla presenza di player internazionali, ha toccato quota 20 milioni euro di fatturato, di cui il 90% fatto all’estero. Grazie alla sua capillare rete commerciale il gruppo esporta in più di 60 paesi, operando con filiali negli Stati Uniti, Argentina, Brasile e Medio Oriente.
Ma perché proprio la Mongolia? “Semplice, è un mercato dalle enormi potenzialità, nel quale non mancano possibilità di investimento” spiega Nicola Iannucci, Direttore Commerciale Technogel. “In soli 6 mesi siamo riusciti ad ottenere la validazione del progetto, concordare con gli investitori locali il piano finanziario, e con Sace mettere in atto il progetto” aggiunge.
La Mongolia come porta d’accesso per il mercato cinese? “La Mongolia è un paese a parte, un mercato che ha le sue logiche e le sue necessità. Credo che la realizzazione di un impianto in un paese emergente sia la migliore pubblicità per un’impresa a forte vocazione internazionale come la nostra. Ci sono diversi paesi che si stanno affacciando al mercato dei gelati industriali, dove il consumo è destinato a crescere nei prossimi anni. La nostra flessibilità e qualità tecnologica sono un mix ottimale per aiutare questi mercati a crescere” conclude Iannucci.
Insomma, l’appetito vien mangiando. Anche un gelato nelle straordinarie pianure della Mongolia.
Il made in Italy vince anche a -40 gradi. Si è sempre detto che l’imprenditoria italiana ama le sfide impossibili ma che, grazie alla sua innovazione e capacità di trovare soluzioni vincenti, finisce per sbaragliare la concorrenza più agguerrita. L’ultima conferma ci viene dalla bergamasca Technogel, azienda con oltre 60 anni di storia alle spalle, leader nella progettazione e realizzazione di tecnologie ed impianti automatici per la produzione ed il confezionamento del gelato, in svariate forme e con un’ampia possibilità di imballaggi personalizzati per ogni cliente. È infatti di poche settimane fa l’inaugurazione del primo impianto per la produzione di gelato in Mongolia, sconfinato paese posto tra la Russia e la Cina. Nella capitale Ulan Bator ha progettato e realizzato un impianto capace di produrre 3 tonnellate di gelato al giorno. Un investimento di quasi 700mila euro di valore. Un primo ingresso in un mercato dalle enormi potenzialità.

Technogel – azienda familiare – produce presso lo stabilimento di Grassobbio (Bg) dove impiega 70 addetti. Ne 2017, a conferma del trend di crescita costante in quello che un settore molto articolato e caratterizzato dalla presenza di player internazionali, ha toccato quota 20 milioni euro di fatturato, di cui il 90% fatto all’estero. Grazie alla sua capillare rete commerciale il gruppo esporta in più di 60 paesi, operando con filiali negli Stati Uniti, Argentina, Brasile e Medio Oriente.
Ma perché proprio la Mongolia? “Semplice, è un mercato dalle enormi potenzialità, nel quale non mancano possibilità di investimento” spiega Nicola Iannucci, Direttore Commerciale Technogel. “In soli 6 mesi siamo riusciti ad ottenere la validazione del progetto, concordare con gli investitori locali il piano finanziario, e con Sace mettere in atto il progetto” aggiunge.
ien mangiando. Anche un gelato nelle straordinarie pianure della Mongolia.
Panorama edit 

Nessun commento:

Posta un commento