Il gelato?
In Mongolia
è bergamasco!
l made in
Italy vince anche a -40 gradi. Si è sempre detto che l’imprenditoria italiana
ama le sfide impossibili ma che, grazie alla sua innovazione e capacità di
trovare soluzioni vincenti, finisce per sbaragliare la concorrenza più
agguerrita. L’ultima conferma ci viene dalla bergamasca Technogel, azienda con
oltre 60 anni di storia alle spalle, leader nella progettazione e realizzazione
di tecnologie ed impianti automatici per la produzione ed il confezionamento
del gelato, in svariate forme e con un’ampia possibilità di imballaggi
personalizzati per ogni cliente. È infatti di poche settimane fa
l’inaugurazione del primo impianto per la produzione di gelato in Mongolia,
sconfinato paese posto tra la Russia e la Cina. Nella capitale Ulan Bator ha
progettato e realizzato un impianto capace di produrre 3 tonnellate di gelato
al giorno. Un investimento di quasi 700mila euro di valore. Un primo ingresso
in un mercato dalle enormi potenzialità.
Technogel –
azienda familiare – produce presso lo stabilimento di Grassobbio (Bg) dove
impiega 70 addetti. Ne 2017, a conferma del trend di crescita costante in
quello che un settore molto articolato e caratterizzato dalla presenza di
player internazionali, ha toccato quota 20 milioni euro di fatturato, di cui il
90% fatto all’estero. Grazie alla sua capillare rete commerciale il gruppo
esporta in più di 60 paesi, operando con filiali negli Stati Uniti, Argentina,
Brasile e Medio Oriente.
Ma perché
proprio la Mongolia? “Semplice, è un mercato dalle enormi potenzialità, nel
quale non mancano possibilità di investimento” spiega Nicola Iannucci,
Direttore Commerciale Technogel. “In soli 6 mesi siamo riusciti ad ottenere la
validazione del progetto, concordare con gli investitori locali il piano
finanziario, e con Sace mettere in atto il progetto” aggiunge.
La Mongolia
come porta d’accesso per il mercato cinese? “La Mongolia è un paese a parte, un
mercato che ha le sue logiche e le sue necessità. Credo che la realizzazione di
un impianto in un paese emergente sia la migliore pubblicità per un’impresa a
forte vocazione internazionale come la nostra. Ci sono diversi paesi che si
stanno affacciando al mercato dei gelati industriali, dove il consumo è
destinato a crescere nei prossimi anni. La nostra flessibilità e qualità
tecnologica sono un mix ottimale per aiutare questi mercati a crescere”
conclude Iannucci.
Insomma,
l’appetito vien mangiando. Anche un gelato nelle straordinarie pianure della
Mongolia.
Il made in
Italy vince anche a -40 gradi. Si è sempre detto che l’imprenditoria italiana
ama le sfide impossibili ma che, grazie alla sua innovazione e capacità di
trovare soluzioni vincenti, finisce per sbaragliare la concorrenza più
agguerrita. L’ultima conferma ci viene dalla bergamasca Technogel, azienda con
oltre 60 anni di storia alle spalle, leader nella progettazione e realizzazione
di tecnologie ed impianti automatici per la produzione ed il confezionamento
del gelato, in svariate forme e con un’ampia possibilità di imballaggi
personalizzati per ogni cliente. È infatti di poche settimane fa
l’inaugurazione del primo impianto per la produzione di gelato in Mongolia,
sconfinato paese posto tra la Russia e la Cina. Nella capitale Ulan Bator ha
progettato e realizzato un impianto capace di produrre 3 tonnellate di gelato
al giorno. Un investimento di quasi 700mila euro di valore. Un primo ingresso
in un mercato dalle enormi potenzialità.
Technogel –
azienda familiare – produce presso lo stabilimento di Grassobbio (Bg) dove
impiega 70 addetti. Ne 2017, a conferma del trend di crescita costante in
quello che un settore molto articolato e caratterizzato dalla presenza di
player internazionali, ha toccato quota 20 milioni euro di fatturato, di cui il
90% fatto all’estero. Grazie alla sua capillare rete commerciale il gruppo
esporta in più di 60 paesi, operando con filiali negli Stati Uniti, Argentina,
Brasile e Medio Oriente.
Ma perché
proprio la Mongolia? “Semplice, è un mercato dalle enormi potenzialità, nel
quale non mancano possibilità di investimento” spiega Nicola Iannucci,
Direttore Commerciale Technogel. “In soli 6 mesi siamo riusciti ad ottenere la
validazione del progetto, concordare con gli investitori locali il piano
finanziario, e con Sace mettere in atto il progetto” aggiunge.
ien mangiando. Anche un gelato nelle straordinarie pianure della
Mongolia.Panorama edit
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