domenica 10 febbraio 2019

Turismo enogastronomico Crescita costante, +48% nell'ultimo anno

Turismo 

enogastronomico
Crescita costante, 

Più 48% 

nell'ultimo anno





Il 98% dei turisti italiani ha partecipato ad almeno un’esperienza culinaria in un viaggio compiuto negli ultimi 3 anni. Lo afferma il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2019: un universo in crescita, tanto da far segnare in un anno un incremento di interesse pari al 48%. 

L’incontro, svoltosi a Milano e moderato da Italia a Tavola, è stato introdotto dal saluto di Giulio Lattanzi, direttore generale del Touring, associazione che con altre istituzioni ha dato il patrocinio alla ricerca, e di Rossana Bonadei, direttore del dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università degli studi di Bergamo, ateneo che con la World food travel association ne ha curato la supervisione scientifica.

Roberta Garibaldi (Turismo enogastronomico Crescita costante,  48% nell'ultimo anno)
Roberta Garibaldi

La seconda edizione dello studio, un ponderoso lavoro di 460 pagine, è stata realizzata da Roberta Garibaldi, professore presso l’Università di Bergamo, nonché candidata tra gli Opinion leader del sondaggio Personaggio dell'anno (clicca qui per votare). A Milano ne ha illustrato le linee guida: «Abbiamo analizzato il gradimento delle varie tipologie di offerta e i motivi che limitano la partecipazione», ha sottolineato. «Vi sono molti dati positivi, ma dalle indagini svolte emerge che ci sono ancora spazi di miglioramento, sia in termini di organizzazione sia di fruibilità. Il patrimonio enogastronomico italiano è una leva che può ancora esprimere molte potenzialità, attraverso processi territoriali di valorizzazione».

Fra le più popolari esperienze enogastronomiche in viaggio figurano, oltre al gustare prodotti tipici, visitare un mercato (82%) e il recarsi presso bar e ristoranti storici (72%). Grande interesse suscitano le esperienze di visita ai luoghi di produzione, con in primis le aziende agricole (62%) che registrano un tasso di interesse maggiore rispetto alle cantine (56%).

(Turismo enogastronomico Crescita costante,  48% nell'ultimo anno)
Roberta Garibaldi

Dati che indicano, rispetto al 2017, un sostanziale aumento del numero di italiani che ha partecipato a questo tipo di esperienze. Gli incrementi maggiori si riscontrano per le esperienze culinarie nei ristoranti e bar storici (+16%), eventi legati al cibo (+16%), il mangiare piatti tipici in un ristorante del luogo (+15%), le visite in aziende agricole e vitivinicole (+15%). A seguire i mercati (+13%) e i ristoranti etnici (+12%). Nonostante ciò, permane una domanda inespressa di esperienze a tema che indica l’esistenza di un mercato potenziale ancora da soddisfare. A livello complessivo, la differenza media tra desiderio e fruizione si attesta intorno al 22% della totalità dei turisti e tende a essere più accentuata per alcune esperienze: in particolare, la visita a fabbriche del cioccolato (in cui il gap tra desiderio e fruizione si attesta sul 54%), pastifici (39%) e viaggi enogastronomici di più giorni organizzati da un’agenzia (36%).

(Turismo enogastronomico Crescita costante,  48% nell'ultimo anno)

Inoltre, il 92% dei turisti enogastronomici che negli ultimi tre anni ha svolto un viaggio con questa motivazione primaria ha scelto una località italiana. Solo 17% è stato anche all’estero, mentre l’8% ha compiuto un viaggio enogastronomica esclusivamente in un Paese straniero. Fra le regioni più apprezzate dai turisti italiani, Sicilia, Toscana ed Emilia Romagna, mentre Napoli, Roma e Firenze sono le città che hanno riscosso il maggiore consenso. Le regioni più amate sono invece Sicilia, Toscana e Puglia. Per quanto riguarda l’estero, Spagna, Francia e Grecia sono i Paesi più graditi, con in testa le città di Parigi, Barcellona e Madrid.

Ma chi sono i turisti enogastronomici italiani? Sono generalmente sposati o convivono e provengono da tutto il Paese, in particolare dall’Italia meridionale: in queste regioni, infatti, la propensione a viaggiare con motivazioni legate all’enogastronomia arriva al 52%, contro un 47% nelle regioni del Centro, un 41% nei territori del Nord Ovest e un 39% del Nord Est. Questo segmento turistico interessa in modo trasversale tutte le generazioni, in particolare gli appartenenti alla Generazione X (i nati tra il 1965 e il 1980) e i Millennials (1981-1998): il 47% dei primi e il 46% dei secondi ha dichiarato di avere svolto viaggi di natura enogastronomica, con un incremento di interesse dei Millennials dell’86% su base annua, i quali prediligono destinazioni dove quest’offerta è ampia e diversificata e si integra armoniosamente sia con un contesto di particolare pregio paesaggistico sia con un’identità culturale forte e radicata nella popolazione residente.

Si afferma così il concetto di “paesaggio enogastronomico”, quell’insieme di cultura, persone, ambiente, attività e prodotto tipico, che il turista italiano prende sempre più in considerazione quando sceglie la meta del suo prossimo viaggio. Da segnalare anche la crescita della partecipazione alle esperienze enogastronomiche fra i turisti generalisti.
di Gabriele Ancona
vicedirettore iTALIAATAVOLA

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