Estate,
è la stagione
della birra
I consigli
per gustarla
meglio
Tre italiani su 4 bevono birra regolarmente |
Anche se ormai è un prodotto destagionalizzato, che corre tutto l’anno, con ogni temperatura esterna e in abbinamento a un infinito ventaglio di ricette, l’estate è ancora la stagione di riferimento. Cinque i punti fermi per una bevuta corretta: conservazione, temperatura, tipo di bicchiere, spillatura e, non ultimo, degustazione.
Gli italiani sono davvero appassionati di birra. Più di tre su quattro, il 77% secondo i risultati dell’indagine “Gli Italiani e la birra” realizzata da AstraRicerche per AssoBirra. Un’ottima base di partenza. Per essere degustata al meglio va però servita seguendo poche ma fondamentali regole, che fanno la differenza.
Cinque i punti fermi: conservazione, temperatura, bicchiere, spillatura, degustazione. Una corretta conservazione è fondamentale per preservare tutte le qualità organolettiche. Il primo suggerimento è evitare di esporre la birra a sbalzi di temperatura elevati e brusche scosse durante il trasporto. È un prodotto vivo e per rallentarne il processo di invecchiamento va evitata l’esposizione alla luce diretta e bevuta entro la data di scadenza sempre indicata sulla confezione.
La birra va servita fresca, seguendo la temperatura di servizio indicata in etichetta. Ogni birra ha una temperatura ideale che aumenta con l’aumentare del grado alcolico e della corposità. Per esempio, le birre chiare e più leggere, come Pils e Lager, andrebbero servite tra i 5 e i 9 gradi, per le Weizen è consigliabile una temperatura tra 8 e 10 gradi, che può raggiungere i 12 per le Bitter Ale e salire fino ai 15 per quelle dal corpo più strutturato, come le Abbazia. Per capire se la temperatura è giusta basta osservare la schiuma: se nel bicchiere è carente la temperatura di servizio potrebbe essere troppo rigida; al contrario, un eccesso è indice di insufficienza.
Il bicchiere di vetro trasparente consente di apprezzarne il colore in tutte le sfumature. Anche forma, spessore e dimensione sono elementi che permettono di valorizzare le peculiari caratteristiche organolettiche della birra e di gestire al meglio la schiuma. Il calice a tulipano, usato spesso per le degustazioni, è indicato per Lager e Pils, birre ricche di schiuma, perché la forma ristretta all’imboccatura impedisce di traboccare. La coppa, dalla forma sferica e aperta, permette di valorizzare birre più aromatiche, come le Abbazia. La pinta, dalla particolare forma di cono rovesciato, con slargo subito sotto il bordo che impedisce la formazione di schiuma, nasce per il servizio della Ale, birra che richiede una quantità limitata di schiuma. Perfetta la flûte per mantenere la vivacità di birre particolarmente frizzanti, mentre il classico boccale ha il pregio di mantenere la temperatura grazie allo spessore del vetro; è utilizzato per le Lager bavaresi. Qualunque sia il bicchiere è però fondamentale che sia perfettamente pulito, senza tracce di sostanze grasse o detergenti sulle pareti, che impediscono la corretta formazione e persistenza della schiuma.
Prima di versare la birra è bene bagnare il bicchiere con acqua leggermente fredda per evitare uno shock termico e non alterare la temperatura della birra. Consente inoltre alla schiuma di rimanere compatta e di non attaccarsi al recipiente. All’inizio della spillatura il bicchiere va riempito lentamente per tre quarti, tenendolo inclinato a 45°. Si termina l’operazione in modo rapido, riportando il bicchiere in posizione verticale per sviluppare una buona quantità di schiuma, la cui formazione è importante per evitare l’ossidazione della birra e valorizzarne gli aromi.
Anche la degustazione segue un suo iter. Per sorsi perfetti bisogna portare il bicchiere verso la bocca e non viceversa, per evitare di bere la schiuma “aspirandola” dall’alto. Così facendo, la birra scivola sotto la schiuma, che viene trattenuta dal labbro superiore. La birra inoltre andrebbe degustata a grandi sorsi, così da coprire in modo uniforme il palato e attivare tutte le papille gustative. Il bicchiere va tenuto dal basso per evitare di scaldarlo e alterare così la temperatura della birra.
«Trattare bene le birre, per quanto riguarda il servizio, la temperatura e la pulizia del bicchiere, dovrebbe essere ormai quasi scontato in un Paese che, nell'ultimo ventennio, è cresciuto enormemente non solo dal punto di vista numerico dei birrifici ma soprattutto per quello che riguarda la qualità media e la diversità di espressione brassicola - ha commentato il giornalista e scrittore Maurizio Maestrelli, firma autorevole in questo settore - Assobirra fa bene a ricordarlo. Nessuno credo si sognerebbe di stappare un Barolo dopo averlo raffreddato in frigorifero o servire un Franciacorta a temperatura ambiente. Per le birre è la stessa cosa: gradazioni alcoliche e stili birrari diversi esprimono caratteristiche organolettiche differenti che un'unica temperatura di servizio deprimerebbe. Deprimendo il godimento stesso della birra in questione».
italiaatavola
Per informazioni: www.assobirra.it
AssoBirra, che dal 1907 riunisce le maggiori aziende che producono e commercializzano birra in Italia (oltre il 90% della produzione nazionale) e rappresentano il 71% dei consumi, ha voluto mettere nero su bianco le istruzioni per l’uso a vantaggio di operatori e consumatori.
Cinque i punti fermi: conservazione, temperatura, bicchiere, spillatura, degustazione. Una corretta conservazione è fondamentale per preservare tutte le qualità organolettiche. Il primo suggerimento è evitare di esporre la birra a sbalzi di temperatura elevati e brusche scosse durante il trasporto. È un prodotto vivo e per rallentarne il processo di invecchiamento va evitata l’esposizione alla luce diretta e bevuta entro la data di scadenza sempre indicata sulla confezione.
L'estate è la stagione per eccellenza della birra
La birra va servita fresca, seguendo la temperatura di servizio indicata in etichetta. Ogni birra ha una temperatura ideale che aumenta con l’aumentare del grado alcolico e della corposità. Per esempio, le birre chiare e più leggere, come Pils e Lager, andrebbero servite tra i 5 e i 9 gradi, per le Weizen è consigliabile una temperatura tra 8 e 10 gradi, che può raggiungere i 12 per le Bitter Ale e salire fino ai 15 per quelle dal corpo più strutturato, come le Abbazia. Per capire se la temperatura è giusta basta osservare la schiuma: se nel bicchiere è carente la temperatura di servizio potrebbe essere troppo rigida; al contrario, un eccesso è indice di insufficienza.
Il bicchiere di vetro trasparente consente di apprezzarne il colore in tutte le sfumature. Anche forma, spessore e dimensione sono elementi che permettono di valorizzare le peculiari caratteristiche organolettiche della birra e di gestire al meglio la schiuma. Il calice a tulipano, usato spesso per le degustazioni, è indicato per Lager e Pils, birre ricche di schiuma, perché la forma ristretta all’imboccatura impedisce di traboccare. La coppa, dalla forma sferica e aperta, permette di valorizzare birre più aromatiche, come le Abbazia. La pinta, dalla particolare forma di cono rovesciato, con slargo subito sotto il bordo che impedisce la formazione di schiuma, nasce per il servizio della Ale, birra che richiede una quantità limitata di schiuma. Perfetta la flûte per mantenere la vivacità di birre particolarmente frizzanti, mentre il classico boccale ha il pregio di mantenere la temperatura grazie allo spessore del vetro; è utilizzato per le Lager bavaresi. Qualunque sia il bicchiere è però fondamentale che sia perfettamente pulito, senza tracce di sostanze grasse o detergenti sulle pareti, che impediscono la corretta formazione e persistenza della schiuma.
AssoBirra ha diramato un vademecum con i consigli per gustarla al meglio
Prima di versare la birra è bene bagnare il bicchiere con acqua leggermente fredda per evitare uno shock termico e non alterare la temperatura della birra. Consente inoltre alla schiuma di rimanere compatta e di non attaccarsi al recipiente. All’inizio della spillatura il bicchiere va riempito lentamente per tre quarti, tenendolo inclinato a 45°. Si termina l’operazione in modo rapido, riportando il bicchiere in posizione verticale per sviluppare una buona quantità di schiuma, la cui formazione è importante per evitare l’ossidazione della birra e valorizzarne gli aromi.
Anche la degustazione segue un suo iter. Per sorsi perfetti bisogna portare il bicchiere verso la bocca e non viceversa, per evitare di bere la schiuma “aspirandola” dall’alto. Così facendo, la birra scivola sotto la schiuma, che viene trattenuta dal labbro superiore. La birra inoltre andrebbe degustata a grandi sorsi, così da coprire in modo uniforme il palato e attivare tutte le papille gustative. Il bicchiere va tenuto dal basso per evitare di scaldarlo e alterare così la temperatura della birra.
«Trattare bene le birre, per quanto riguarda il servizio, la temperatura e la pulizia del bicchiere, dovrebbe essere ormai quasi scontato in un Paese che, nell'ultimo ventennio, è cresciuto enormemente non solo dal punto di vista numerico dei birrifici ma soprattutto per quello che riguarda la qualità media e la diversità di espressione brassicola - ha commentato il giornalista e scrittore Maurizio Maestrelli, firma autorevole in questo settore - Assobirra fa bene a ricordarlo. Nessuno credo si sognerebbe di stappare un Barolo dopo averlo raffreddato in frigorifero o servire un Franciacorta a temperatura ambiente. Per le birre è la stessa cosa: gradazioni alcoliche e stili birrari diversi esprimono caratteristiche organolettiche differenti che un'unica temperatura di servizio deprimerebbe. Deprimendo il godimento stesso della birra in questione».
italiaatavola
Per informazioni: www.assobirra.it
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