“Bluu” a Nocera Inferiore
Trionfo del mare
in tavola
Pesce di altissima qualità preparato con cura. Da non perdere il Crudo Bluu: carpaccio di ricciola, gambero rosso cilentano, mazzancolla, scampo, tartare di orata e di tonno rosso.
La vecchia (ma possiamo anche nobilitarla e definirla “antica”) autostrada Napoli-Pompei-Salerno si è rinnovata totalmente e rende agevole individuare come destinazione la laboriosa e graziosa città di Nocera Inferiore, vicina a Salerno e da Napoli non molto distante. Qui si cena al ristorante “Bluu”, la cui insegna ha un sottotitolo atto, con il pregio della sintesi, a lasciare inequivocabilmente intendere la linea di cucina: “Il Mare Dentro”.
Pescato giornaliero, impeto dei marosi permettendo, dal Golfo di Salerno e talvolta dal Golfo di Policastro, nel Cilento. Crudi in maliarda evidenza, ovviamente doverosamente abbattuti. Tavoli distanziati ben oltre quanto le vigenti disposizioni impongano, ambiente di vera eleganza. Personale di sala e brigata di cucina di efficace maestria nell’adempimento della loro mission: rendere dilettevole e densa di belle emozioni l’esperienza della cena.
Che qualche avventore non ceda alla tentazione del Crudo Bluu è cosa alla quale crederemo solo dopo esserne stati testimoni! Il carpaccio è di ricciola. Sontuoso quanto saporito il gambero rosso cilentano, non da meno la mazzancolla e lo scampo. A concludere tale trionfo del mare in tavola, due tartare: di orata e di tonno rosso.
Carta dei vini che da sola varrebbe la cena, non per quanto inutilmente sterminata, ma per quanto mirata su etichette di assoluto valore con ragguardevole presenza di Champagne. Ci accompagna, servito negli appropriati calici e alla giusta temperatura, il Cabochon di Monte Rossa, di cui è patron il bravissimo franciacortino Emanuele Rabotti.
Il tonno rosso gradito in tartare ce lo ritroviamo, ghiotta la scelta ed abile lo chef, in sembianza di polpette nell’antipasto “Panzanella, bufala e tonno”. La Mozzarella di bufala campana Dop è, per contiguità geografica, quella di fattura salernitana. Porzioni abbondanti, fin troppo! E tale convincimento si irrobustisce e si radica allorquando, sempre perfetti i ritmi di servizio, si opta per il primo “Tortelli fatti in casa ripieni di gamberi e ricotta al sentore di limone, salsa Nerano”. Una buona pietanza, palesemente gradita. Tuttavia conseguirebbe migliore risultato se la brigata di cucina si orientasse a “togliere” e non ad “aggiungere”! Di commovente bontà il secondo, una “Parmigiana di pesce bandiera” impeccabilmente eseguita. Altro momento di emozione grande. Dopo il Cabochon, un altro piccolo capolavoro della nostra enologia e della nostra vitivinicoltura: dalla Valle di Cembra, nel Trentino, Essenzia by Pojer e Sandri. Sorsi meditati fanno da amabile contrappunto ad un corretto babà. Ottima cena, complimenti al patron Luca e ai suoi soci.
Per informazioni:
www.facebook.com/bluuilmaredentro
Bluu - Il Mare Dentro
Pescato giornaliero, impeto dei marosi permettendo, dal Golfo di Salerno e talvolta dal Golfo di Policastro, nel Cilento. Crudi in maliarda evidenza, ovviamente doverosamente abbattuti. Tavoli distanziati ben oltre quanto le vigenti disposizioni impongano, ambiente di vera eleganza. Personale di sala e brigata di cucina di efficace maestria nell’adempimento della loro mission: rendere dilettevole e densa di belle emozioni l’esperienza della cena.
Che qualche avventore non ceda alla tentazione del Crudo Bluu è cosa alla quale crederemo solo dopo esserne stati testimoni! Il carpaccio è di ricciola. Sontuoso quanto saporito il gambero rosso cilentano, non da meno la mazzancolla e lo scampo. A concludere tale trionfo del mare in tavola, due tartare: di orata e di tonno rosso.
Carta dei vini che da sola varrebbe la cena, non per quanto inutilmente sterminata, ma per quanto mirata su etichette di assoluto valore con ragguardevole presenza di Champagne. Ci accompagna, servito negli appropriati calici e alla giusta temperatura, il Cabochon di Monte Rossa, di cui è patron il bravissimo franciacortino Emanuele Rabotti.
Il tonno rosso gradito in tartare ce lo ritroviamo, ghiotta la scelta ed abile lo chef, in sembianza di polpette nell’antipasto “Panzanella, bufala e tonno”. La Mozzarella di bufala campana Dop è, per contiguità geografica, quella di fattura salernitana. Porzioni abbondanti, fin troppo! E tale convincimento si irrobustisce e si radica allorquando, sempre perfetti i ritmi di servizio, si opta per il primo “Tortelli fatti in casa ripieni di gamberi e ricotta al sentore di limone, salsa Nerano”. Una buona pietanza, palesemente gradita. Tuttavia conseguirebbe migliore risultato se la brigata di cucina si orientasse a “togliere” e non ad “aggiungere”! Di commovente bontà il secondo, una “Parmigiana di pesce bandiera” impeccabilmente eseguita. Altro momento di emozione grande. Dopo il Cabochon, un altro piccolo capolavoro della nostra enologia e della nostra vitivinicoltura: dalla Valle di Cembra, nel Trentino, Essenzia by Pojer e Sandri. Sorsi meditati fanno da amabile contrappunto ad un corretto babà. Ottima cena, complimenti al patron Luca e ai suoi soci.
i Vincenzo D’Antonio
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