Volcanic Wines
in degustazione
a Napoli
Imperdibile appuntamento in programma ieri 6 settembre alla Mostra d’Oltremare nato dalla collaborazione tra il Consorzio Tutela Vini Vesuvio e l’associazione ‘Volcanic Wines’ nell’ambito del congresso mondiale della Commissione ‘Cities on Volvanoes’
Saranno i vini da suoli vulcanici i protagonisti nell’ambito della importante tre giorni che vede la città di Napoli ospitare, finop a ogg 7 settembre, il congresso della commissione ‘Cities on Volcanoes’. La commissione – attiva nell’ambito della IAVCEI (International Association Volcanology and Chemestry of Earth Interior) – lavora allo scopo di creare un collegamento tra la comunità vulcanologica e chi pianifica e gestisce le emergenze, attraverso lo scambio di idee ed esperienze di “città sui vulcani”, promuovendo la ricerca multidisciplinare, e la collaborazione tra esperti di Scienze della Terra, Scienze Sociali e Amministratori del territorio.
Durante questo summit mondiale si focalizza l’attenzione anche sulle potenzialità dei vini prodotti da vigne allevate su suoli lavici e sul loro stretto rapporto con i luoghi di origine, caratteristica che conferisce ai vini una ricchezza di minerali che li rende unici, differenziandoli dalle altre produzioni enologiche. Dalla collaborazione del Consorzio Tutela Vini Vesuvio e l’associazione ‘Volcanic Wines’ è nata un'esclusiva degustazione moderata dal giornalista e scrittore enogastronomico Luciano Pignataro; hanno partecipato il professore Sandro Conticelli, presidente della Società Geologica Italiana, e il professore Girolamo Ferdinado De Simone, docente a contratto all'Accademia delle Belle Arti di Napoli.
L’evento ha coinvolto i Consorzi che fanno parte di ‘Volcanic Wines’, l’associazione che da dieci anni è impegnata nella promozione dei vini prodotti in territori vulcanici. Una grande degustazione che spazierà lungo tutta la Penisola, dai vini che si ottengono dai terreni basaltici dell’area di Soave e Gambellara, a quelli di nautra più complessa in ragione dei vulcaniti sui quali posano i Colli Euganei. E ancora, quelli prodotti a Pitigliano, fortemente caratterizzate dal tufo, fino alle produzioni enologiche che sono espressione dei territori segnati da aree vulcaniche attive, come il Vesuvio, i Campi Flegrei e l’Etna. Lungo questo percorso, poliedrico e variegato, si traccerà un racconto che si perde nel mito del vulcano, stimolando la conoscenza dei diversi distretti enologici italiani caratterizzati dalla presenza di suoli di natura vulcanica, in cui si coltivano un patrimonio inestimabile di vitigni autoctoni. Una ricchezza che fa di questi territori uno scenario unico e inimitabile.
«Grazie a questa collaborazione con ‘Cities on Volcanoes’ – ha dichiarato Ciro Giordano, presidente del Consorzio Tutela Vini Vesuvio (nella foto sotto dal sito www.blackdresstraveler.com che ringraziamo) – abbiamo l’occasione di accendere ancora una volta l’attenzione sull’inscindibile rapporto che lega la città di Napoli alle attività vulcaniche. Il Vesuvio, insieme ai Campi Flegrei e all’isola di Ischia, costituisce la culla dell’enologia del Bel Paese. Un distretto di produzione unico al mondo, caratterizzato fortemente dalle cicliche attività eruttive, che hanno fatto di questi territori un habitat ideale per produzioni di eccellenza. Si tratta di un patrimonio da tutelare e da valorizzare, anche attraverso le innumerevoli e preziose testimonianze storiche e archeologiche, frutto di questo stretto rapporto tra territorio e vulcani. In uno scenario mondiale, qual è il mercato del vino, questo tratto distintivo, questa unicità – conclude Giordano – costituisce un significativo vantaggio competitivo».
di VinoeCibo
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