Hotel sotto attacco: come gli hacker colpiscono i viaggiatori (e quanto costa farsi trovare impreparati)
Gli hotel sono tra i bersagli più colpiti dagli attacchi informatici: dal Wi-Fi pubblico non protetto alle campagne di phishing, i rischi per i viaggiatori e anche per la reputazione stessa degli alberghi sono reali e diffusi. Conoscere le minacce più comuni e adottare contromisure come connessioni sicure, dispositivi protetti e comportamenti prudenti è essenziale per viaggiare e soggiornare senza preoccupazioni
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Negli ultimi anni, gli attacchi informatici rivolti al settore dell'ospitalità hanno registrato un aumento significativo (ad esempio a Phuket, dove un falso Wi-Fi ha svuotato il conto di un manager). Secondo il rapporto 2024 Hospitality Cybersecurity Threat Report di Trustwave, oltre il 13% delle violazioni di dati a livello globale ha riguardato hotel e strutture ricettive, spesso a causa di sistemi Wi-Fi vulnerabili e dispositivi connessi poco protetti. Per i criminali informatici, gli hotel rappresentano un obiettivo privilegiato: ospitano un alto numero di viaggiatori, gestiscono grandi quantità di dati personali e offrono infrastrutture tecnologiche condivise, facilmente sfruttabili per attività illecite. Il periodo delle vacanze estive è particolarmente critico. I viaggiatori tendono a rilassarsi e abbassare la guardia, connettendosi a reti pubbliche e utilizzando dispositivi in ambienti poco sicuri.
«La sicurezza informatica non va in vacanza solo perché lo fai tu. Anche nella tua camera d'albergo, gli hacker possono sfruttare le vulnerabilità delle infrastrutture e dei dispositivi pubblici per accedere alle tue informazioni. Ecco perché i viaggiatori devono prendere sul serio la sicurezza digitale, soprattutto quando si affidano a reti sconosciute all'estero», afferma Matas Cenys, Senior product owner di Saily, una piattaforma di eSIM sviluppata da Nord Security, l'organizzazione dietro NordVPN e NordPass. Un servizio è pensato per garantire connettività mobile sicura, affidabile e flessibile in oltre 190 paesi, facilitando l'esperienza online durante i viaggi.Di seguito vengono analizzati cinque scenari di rischio principali in un contesto alberghiero, con esempi concreti di attacchi cyberinformatici realmente avvenuti e consigli pratici per proteggersi.
Wi-Fi dell'hotel: il buffet preferito dagli hacker
Il Wi-Fi pubblico è il canale preferito dagli hacker per intercettare comunicazioni e rubare dati sensibili. Gli attacchi possono avvenire sfruttando vulnerabilità nelle reti legittime oppure attraverso falsi hotspot (Evil Twin) che imitano la rete ufficiale dell'hotel. Nel 2023, un caso noto ha coinvolto un resort di lusso a Phuket, dove diversi ospiti sono stati derubati delle credenziali bancarie dopo essersi connessi a una rete Wi-Fi “hotel_guest_free” che in realtà apparteneva a un gruppo di hacker.
Come proteggersi: verificare sempre il nome esatto della rete con il personale e, se possibile, evitare i Wi-Fi pubblici. L'utilizzo di una eSIM per accedere a internet tramite rete mobile può offrire una connessione più sicura ed evitare rischi di intercettazione.
Smart TV e streaming: spionaggio da camera
Le Smart TV presenti in molte camere d'albergo sono dotate di microfoni, telecamere e funzioni di accesso a piattaforme di streaming. Se non adeguatamente protette, possono diventare strumenti di spionaggio. Nel 2022, un gruppo di ricercatori di sicurezza ha dimostrato come fosse possibile accedere a telecamere e registrazioni di alcune Smart TV di marca diffusa installate in catene alberghiere internazionali, semplicemente sfruttando credenziali di default non modificate.
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Come proteggersi: evitare di inserire credenziali personali nelle app di streaming, disconnettersi sempre prima del check-out, coprire eventuali telecamere e scollegare il dispositivo quando non è in uso.
Connessioni automatiche: il cavallo di Troia digitale
Molti smartphone e laptop hanno la funzione di connessione automatica alle reti Wi-Fi già utilizzate. Questa comodità può trasformarsi in una minaccia se, durante il viaggio, un dispositivo si connette inconsapevolmente a una rete malevola che imita il nome di una precedente connessione sicura. Nel 2023, un'indagine condotta da Kaspersky ha rilevato che il 22% degli utenti mobili ha subito almeno un tentativo di attacco sfruttando questa vulnerabilità.
Come proteggersi: disattivare le connessioni automatiche sia per Wi-Fi che per Bluetooth, utilizzare una VPN e mantenere attivi firewall e sistemi di protezione in tempo reale.
Juice jacking: quando la ricarica USB diventa un rischio
Molti hotel offrono porte USB integrate su comodini, scrivanie o aree comuni. Tuttavia, se manomesse, queste porte possono installare malware nei dispositivi connessi. Il fenomeno, noto come juice jacking, è stato documentato già dal 2019 dalla Federal Communications Commission (FCC), che ha messo in guardia i viaggiatori. In un caso avvenuto a Los Angeles, diversi ospiti hanno visto i propri smartphone compromessi dopo aver utilizzato porte USB pubbliche in una lounge aeroportuale, collegata allo stesso network del loro hotel.
Come proteggersi: utilizzare sempre il proprio caricabatterie collegato a una presa elettrica e, per maggiore sicurezza, portare con sé un adattatore blocca-dati USB o un power bank.
Phishing da hotel di lusso: il caso DarkHotel
Il gruppo di hacker DarkHotel è noto per prendere di mira viaggiatori di alto profilo in hotel di lusso, soprattutto dirigenti d'azienda. Gli attacchi avvengono tramite email di phishing e reti Wi-Fi compromesse, con messaggi falsi che sembrano provenire dall'hotel stesso. In un caso del 2021, alcuni ospiti di un albergo a cinque stelle in Corea del Sud hanno ricevuto un'email che li invitava a “confermare i dettagli della prenotazione” cliccando su un link infetto. L'obiettivo era rubare credenziali aziendali e documenti sensibili.
Come proteggersi: evitare di aprire link o allegati sospetti, anche se sembrano provenire dalla struttura. Mantenere aggiornati software e sistemi operativi riduce le vulnerabilità sfruttabili.
Milioni di danni e reputazioni compromesse
Gli attacchi informatici in ambito alberghiero non causano solo danni agli ospiti, ma anche perdite economiche ingenti per le strutture. Secondo un'analisi di IBM Security, il costo medio di una violazione di dati nel settore hospitality supera i 3,4 milioni di dollari tra indennizzi, riparazioni e perdita di reputazione. Inoltre, il danno d'immagine può ridurre le prenotazioni future e compromettere la fiducia dei clienti.
Per molte catene internazionali, questo ha significato avviare piani strutturati di difesa (la cosiddetta cybersecurity): dall'aumento degli investimenti in infrastrutture IT più sicure, alla formazione specifica dello staff, fino all'adozione di certificazioni di sicurezza informatica riconosciute a livello globale. L'obiettivo è, ovviamente, quello di prevenire incidenti, tutelare la fiducia dei clienti e salvaguardare le prenotazioni future.
Cinque regole d'oro per proteggersi in viaggio
Tutto quanto detto si può ripercuotere anche sul viaggiatore, con conseguenze molto pesanti. Cinque ottimi accorgimenti per non incorrere rischi nel proprio soggiorno in hotel sono sicuramente:
- Utilizzare sempre connessioni protette e preferire dati mobili a Wi-Fi pubblici.
- Portare caricabatterie e adattatori propri, evitando l'uso di porte USB sconosciute.
- Limitare l'accesso dei dispositivi dell'hotel alle proprie credenziali personali.
- Disattivare connessioni automatiche e Bluetooth quando non necessari.
- Aggiornare regolarmente software e applicazioni per correggere falle di sicurezza.
La sicurezza digitale in hotel non è un tema da sottovalutare. Gli attacchi informatici si fanno sempre più sofisticati e mirati, sfruttando la tecnologia presente nelle strutture ricettive e la disattenzione dei viaggiatori. Adottare comportamenti prudenti e utilizzare strumenti di protezione adeguati consente di ridurre sensibilmente i rischi e di godersi il viaggio senza sorprese indesiderate.
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