sabato 3 febbraio 2018

A tavola con Toulouse-Lautrec


 A tavola con Toulouse-Lautrec

Gustare arte e buona cucina nel sud della FranciaAlbi, la cittadina dell’Occitania a un’ora da Tolosa, non è soltanto nota per il centro storico medioevale, un mix di storia e cultura in mezzo al cui si può passeggiare con il naso sollevato per ammirare le case a graticcio, i panorami, le chiese e tra queste soprattutto sua spettacolare cattedrale molto diversa da quelle del nord della Francia: Santa Cecilia, archetipo del gotico meridionale, all’esterno ricorda più una fortezza che una chiesa.

 Al suo fianco il massiccio palazzo dell’Arcivescovado è stato trasformato in un museo monografico con oltre 200 pitture e centinaia di disegni e litografie tutto dedicato al pittore Henri de Toulouse-Lautrec, nativo di questa città e rampollo della dinastia dei conti di Tolosa.

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La visita del museo segue un percorso cronologico e tematico, cominciando dai quadri della gioventù dell’artista fino alle sue ultime opere, con sale dedicate ai momenti salienti. La straordinaria capacità di disegno emerge con chiarezza fin dall’età più giovanile, la potenza espressiva si manifesta nei ritratti mentre alle affiches pubblicitarie dei cabaret parigini si deve la fama internazionale di questo artista riconosciuto al tratto ancora oggi dopo oltre un secolo dalla sua morte e amatissimo anche in Italia al punto da richiamare un pubblico entusiasta alla mostra allestita fino al 28 febbraio al Palazzo Reale di Milano a cura di Danièle Devynck e Claudia Zevi.

Nelle scuderie della casa in cui nacque Toulouse-Lautrec, si trova un piccolo ristorante che porta il suo nome. Una piccola sala da 11 tavoli per assaggiare un menù del territorio con insalata Albigenses con verdura e sanguinacci, la cassoulette di pesce con baccalà, zafferano locale, fagioli e cozze oppure la cassoulette più tipica della regione fatta di carne di maiale e anatra o ancora la salsiccia di Tolosa.

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Per dessert va assaggiata la tartouillat, un dolce di pasta filo cotta al forno, ripieno di mele e accompagnato da crema inglese con un goccio di Armagnac, preparato riprendendo una ricetta ideata proprio da Toulouse-Lautrec.


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Leonardo Felician 

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