Bottiglie di vetro,
+1,8% nel 2017
Igiene e design
spingono la produzione
Il 2017 ha segnato la ripartenza delle bottiglie di vetro, sia sul mercato italiano che su quello europeo. Questa forma di packaging, impermeabile e trasparente, è ritenuta indispensabile da 9 italiani su 10, che avrebbero timore dello scambio chimico tra contenuto e tipologie di contenitore alternative al vetro.
L'aumento nei primi dieci mesi del 2017 della produzione in Italia di bottiglie dell'1,8% non è sufficiente: la crescita della domanda è superiore alla capacità produttiva.A sottolinearlo è il presidente Produttori vetro cavo di Assovetro Marco Ravasi, al 16° incontro annuale dell'Associazione nazionale degli industriali del vetro, sottolineando che sui mercati internazionali le bottiglie di vetro made in Italy hanno registrato un aumento dell'export del 3,9%, mentre l'import è sceso del 6,9% perché l'exploit delle bottiglie di vetro si è registrato non solo nel Belpaese, ma in tutta Europa.
Nel vino italiano, la quota delle bottiglie di vetro, secondo quanto detto da Ravasi, è aumentata dello 0,4% e una bottiglia made in Italy su cinque è di Prosecco. Ma il momento d'oro per questi contenitori, percepiti come ideali per l'igiene e la sicurezza alimentare, si registra soprattutto nella birra (+4%), nell'acqua (+8%) - complice la siccità estiva - e nell'olio (+10%) con Puglia e Toscana a far la parte del leone; nei sughi invece è l'Emilia Romagna a concentrare la domanda di vasetti.
Marco Ravasi (foto: Mark up)
Le bottiglie di acqua in vetro sono persino tornate in uso nel servizio a bordo degli aerei, e intanto cresce nei supermercati il numero di quelle consegnate a domicilio.
Tra i consumatori più giovani, viene molto apprezzato anche un altro aspetto: il design versatile e la riconoscibilità del prodotto. «La sagoma di un vasetto di Nutella, la silhouette di una bottiglietta di Coca Cola e gli spigoli dell'Amaretto di Saronno sono riconoscibili - ha concluso Ravasi - quanto il brand dai consumatori di tutto il mondo».
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