Quali sono i cibi
che non scadono
mai (o quasi)?
Esistono
diversi alimenti che hanno una naturale predisposizione a durare nel tempo e a
non scadere. Ecco i principali.
SALE. Da
millenni è usato per conservare gli alimenti. Il meccanismo è semplice: Il sale
assorbe l’acqua, rendendo il cibo poco appetibile ai batteri che potrebbero
rovinarlo. Senz’acqua infatti i batteri non possono moltiplicarsi. Va da sé che
il sale non ha data di scadenza
CIOCCOLATO FONDENTE. Può conservarsi in buono stato anche
per più di 2 anni, molto più del cioccolato al latte. E la sostanza bianca,
simile a una muffa, che lo ricopre dopo un po’ di tempo non fa male? La
risposta è no. Le tavolette di cioccolato devono le loro qualità al
temperaggio, la lavorazione che permette di formare cristalli di burro di cacao
strutturati in modo da favorire la croccantezza al morso e lo scioglimento solo
una volta in bocca. Già sopra i 20°C, alcuni cristalli possono modificarsi e
ricristallizzarsi formando una patina biancastra in superficie: non significa
che il cioccolato sia immangiabile, ma gusto e consistenza non sono più gli stessi,
a meno di non ripetere il temperaggio. Perciò, conservate sempre il vostro
cioccolato a meno di 20°C.
ZUCCHERO. Come il sale, assorbe l’acqua dagli alimenti in cui
si trova. E pertanto viene usato per la conservazione del cibo, come per
esempio le marmellate. A volte viene utilizzato persino in coppia col sale,
come nella specialità nordica chiamata Gravlax
LEGUMI E SEMI ESSICCATI. Il segreto della loro durevolezza è
l’assenza d’acqua che li rende inattaccabili da batteri e muffe. Inoltre,
l’assenza d’acqua ferma gli enzimi che aprirebbero il seme. Se ben sigillati
possono essere un’ottima fonte di proteine anche anni dopo il raccolto
MIELE.
È senza dubbio uno degli alimenti più incredibili in natura e tra le sue
numerose proprietà c’è anche la resistenza al tempo. Il miele contenuto nella
tomba di un faraone è stato ritrovato dopo 3.300 anni ed era ancora
commestibile. Il miele che mangiamo abitualmente ha però una data di scadenza
(obbligatoria per legge). La sua efficacissima resistenza al tempo è dovuta
alla bassa presenza di acqua e all’alto contenuto di zuccheri che lo rendono
praticamente immune all’attacco dei batteri.
ACETO. Può essere considerato come vino o sidro andato a
male, e forse per questo è come se non avesse una data di scadenza. La sua
lunga conservazione è dovuta ai batteri del genere Acetobacter che ossidano
l’etanolo delle bevande alcoliche e che impediscono ad altri batteri di
colonizzarlo. Con il passare degli anni nessun tipo di aceto diventa pericoloso
per la salute: alcuni cambiano colore o sapore, ma l’aceto bianco rimane del
tutto immutato
RISO. Se
conservato a bassa temperatura (circa 3 ℃) e in assenza
di ossigeno, può durare fino a 30 anni. Il riso integrale, spesso considerato
più sano, scade prima. La sua crusca fibrosa infatti contiene grassi insaturi,
che possono rancidire. Quando il riso integrale odora di vernice, è meglio
buttarlo via
SALSA DI SOIA. Può durare più di tre
anni, perché, come l’aceto, è già fermentato. Inoltre contiene molto sale.
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