venerdì 6 aprile 2018

Vinitaly scalda i motori

Vinitaly 

scalda i motori
Più incontri 

e presenze 

dall'estero


Presentata a Roma nella Sala Anfiteatro dell'Auditorium di via Veneto l'edizione numero 52 del Vinitaly (Verona, 15-18 aprile). I vertici di VeronaFiere hanno reso noti i numeri del crescente successo. 

Gli espositori esteri all’interno del Wine Hall sono aumentati del 25%, sold out degli spazi già dal dicembre 2017, incoming di delegazioni commerciali e operatori professionali di 140 nazioni. Le presenze nella scorsa edizione sono state 128mila (48mila dall’estero, tra cui 30.200 buyer di 142 Paesi). Tra le novità una crescita costante dell’offerta green con le aree Vivit, Vinitaly Bio e Fivi e una innovativa Directory online con 4.319 espositori di 33 Paesi con 13mila vini iscritti.

Michele Scannavino, Giovanni Mantovani, Andrea Olivero, Maurizio Danese, Federico Sboarina (Vinitaly scalda i motori Più incontri e maggiori presenze dall’estero)
Michele Scannavino, Giovanni Mantovani, Andrea Olivero, Maurizio Danese, Federico Sboarina

In tre lingue, italiano, inglese e cinese, il portale consente un matching b2b tutto l’anno, secondo le linee del piano industriale. Sono stati realizzati miglioramenti delle infrastrutture come i parcheggi, recupero delle Gallerie Mercatali e con Vinitaly and the City per i wine lovers si svolgeranno tante iniziative, tra degustazioni e momenti culturali. La Fiera sarà preceduta anche quest’anno, sabato 14 aprile al Palazzo della Gran Guardia, dall’evento internazionale OperaWine con 107 aziende di tutte le regioni italiane selezionale da Wine Spectator.

Presentati anche i risultati dell’indagine Vinitaly/Wine Monitor “Il futuro dei mercati, i mercati del futuro” illustrata da Danis Pantini, direttore dell’area agroalimentare Nomisma, che prevede come si evolveranno i consumi nei prossimi 5 anni. L’Italia, leader in 16 mercati mondiali, sarebbe favorita dai consumi di sparkling (+240% in 10 anni) e avrebbe buon potenziamento in Cina, Russia, Usa e Giappone. A presentare questa 52ª edizione sono stati i vertici di VeronaFiere, Maurizio Danese e il dg Giovanni Mantovani.

(Vinitaly scalda i motori Più incontri e maggiori presenze dall’estero)

Sono intervenuti il sindaco di Verona, Federico Sboarina, il presidente dell’Ice Michele Scannavino, il presidente dell’Assoenologi, Riccardo Cotarella e il viceministro uscente del Mipaaf Andrea Olivero. Il giornalista Luciano Ferraro ha coordinato gli interventi. Soddisfazione è stata espressa da Maurizio Danese per la trasformazione di VeronaFiere in spa, con effetti rilevanti su quello che è l’obiettivo dichiarato: sostenere il business per le imprese del comparto cogliendo le opportunità di sviluppo in uno scenario internazionale in evoluzione: dalla costituzione della società Vpe con la Fiera di Parma per promuovere le tecnologie del beverage con la start up Wi.Bev, l’ingresso nel capitale di Bellavita Expo per presidiare nuove fino al lancio di Wine South America attraverso la controllata VeronaFiere do Brasil.

Il Vinitaly 2018 si presenta come un unicum espositivo a livello internazionale grazie alla contemporaneità di Sol&Agrifood, il Salone internazionale dell’Agroalimentare di qualità, con eventi, show cooking e degustazioni, e di Enolitech, sulla tecnologia innovativa applicata alla filiera del vino e dell’olio. Saranno presenti tutte le categorie degli operatori: importatori, distributori, titolari di enoteche, Horeca, Gdo, e-commerce e sommelier.

(Vinitaly scalda i motori Più incontri e maggiori presenze dall’estero)

«Veronafiere con Vinitaly è diventata la piattaforma di sistema per la crescita internazionale del vino italiano - ha detto Giovanni Mantovani - ma può diventarlo ancora di più, assieme agli altri player istituzionali. L’Italia è una superpotenza enologica ma non rende ancora giustizia alla grande qualità delle nostre produzioni, poiché al miglioramento del livello produttivo non corrisponde una crescita di pari entità in valore, anche se i dati 2017 ci danno un +6,2% di record commerciale per un valore di 5,9 miliardi di euro. Cresciamo di più nella qualità in vigna e in cantina che nel valore dei mercati. Ma dopo dieci anni di crescita siamo di fronte ad una riflessione di sistema. Se il vino italiano primeggia tra i consumatori di molti mercati, altri protagonisti fanno meglio di noi, e l’indagine Nomisma sarà uno strumento efficace per la mappatura di quanto fatto negli ultimi anni fino alle prospettive future, con attenzione alla mappa geografica della competitività e al cambiamento dei consumi».

Ogni anno verrà proposto un approfondimento qualitativo sui mercati, cominciando dagli Usa, il più rilevante e proprio da qui partirà la nuova campagna di promozione “Italian Wine - Taste the Passion" realizzata dall’Agenzia Ice, illustrata dal presidente Michele Scannavino. Il progetto che ha avuto la collaborazione di Federvini. Federdoc e Uiv, sarà rivolto sia ai consumatori che agli operatori del settore. «È un esempio virtuoso - ha detto Scannavino - di collaborazione tra pubblico e privato e Usa e Cina saranno le nostre priorità».

Le presenze degli espositori esteri confermano i risultati dell'incoming. Per la prima volta sono presenti Etiopia, Danimarca e Santo Domingo e molte nuove aziende di Francia, Spagna, Croazia, Georgia, Portogallo, Ungheria, Azerbaijan, Usa, America del Sud, Australia, Giappone. Il viceministro Mipaaf, Andrea Olivero, ha concluso l’incontro per la presentazione della Fiera esprimendo soddisfazione per la collaborazione tra il ministero e il Vinitaly che «negli anni - ha detto - ha fatto grande il vino italiano e lo ha fatto conoscere al mondo dandogli la consapevolezza della sua forza».

Ha ricordato il contributo alla qualità dato dai 14mila controlli fatti nel 2017, il contrasto all’agropirateria e il contributo dato al settore dal Testo Unico per una legislazione più snella, auspicando una migliore competitività connessa alla grande sfida della valorizzazione.
di Mariella Morosi
Per informazioni: www.vinitaly.com

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