domenica 17 agosto 2025

Premiati due splendidi volumi sul vino

 Premiati 

due splendidi 

volumi sul vino




L'Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino ha premiato con l'Award 2025 l'opera monumentale sui vini dell'Alto Adige e il volume dell'Associazione Graspo: "100 custodi per 100 vitigni".

di Giuseppe Casagrande


Il vino è cultura, poesia, storia. Una storia millenaria. Ma è soprattutto parte integrante della nostra civiltà. Poeti, scrittori, personaggi di fama mondiale lo hanno raccontato ed esaltato nel corso dei secoli: da Omero a Hemingway, da Platone a Shakespeare, da Dante a Giosuè Carducci, da Pablo Neruda a Eduardo De Filippo. 
Ed è proprio per ricordare queste figure che l'Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino presieduta dal prof. Luigi Moio, ordinario di enologia presso il Dipartimento  di Agraria dell'Università degli Studi Federico II di Napoli, da qualche anno ha istituito un premio letterario internazionale dedicato al vino. Quest'anno l'Oiv ha ricevuto 55 opere da tutto il mondo, per un totale di 19 Paesi rappresentati tra Stati membri e non membri dell’Organizzazione. Tra i libri selezionati la giuria internazionale ha assegnati 7 Oscar e 6 menzioni speciali.
Per quanro riguarda l'Italia la giuria ha premiato con l'Award 2025 il volume “Wein in Südtirol: Geschichte und Gegenwart eines besonderen Weinlandes”, pubblicato anche in italiano con il titolo “Vino in Alto Adige: storia e presente di un territorio vinicolo unico”, a cura del Consorzio Vini Alto Adige (casa editrice Athesia) e “100 custodi per 100 vitigni, la biodiversità viticola in Italia”, a cura di Aldo Lorenzoni dell'Associazione Graspo, il Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell'Originalità viticola.

Il vino in Alto Adige: un pezzo di storia che racconta l'anima di questa terra


"Vino in Alto Adige: storia e presente di un territorio vinicolo unico" a cura del Consorzio Vini Alto Adige, è una raccolta di 520 pagine che abbraccia economia, storia, società, tradizioni e cultura popolare attraverso una panoramica di argomenti, a partire dai fondamenti della viticoltura in Alto Adige, ma anche i terreni, il clima, i vitigni e le Uga. Una storia, quella della viticoltura in Alto Adige, iniziata 2.500 anni fa e che non si è più fermata, portando l’Alto Adige ad essere uno dei più grandi territori bianchisti italiani. Nel libro c’è spazio anche per il commercio del vino e sull’influenza che questo prodotto ha avuto sulla cultura altoatesina, e quindi sull’arte, l’architettura, la letteratura e il paesaggio urbano.
Il volume contiene una serie di preziosi contributi da parte del prof. Francesco Spagnolli, di Hubert Steiner, Hans Terzer, Martin Thalheimer, Simon Tscholl, Alexandra Untersulzner, Monika Unterthurner, Irmgard Windegger e Roland Zwerger.
 
Gli eroici vignaioli che hanno salvato centinaia di vitigni abbandonati
L'enologo veronese Aldo Lorenzoni  

“100 custodi per 100 vitigni” 
è il libro di Graspo (Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità e la biodiversità viticola), che racconta le più belle storie di conservazione del nostro originale patrimonio ampelografico, dalle Alpi alla Sicilia. Graspo è nato dall’idea di tre enologi - Aldo Lorenzoni, Luigino Bertolazzi e Giuseppe Carcereri de Prati - con la passione per la ricerca attiva sul fronte del recupero di antichi vitigni abbandonati, nella convinzione che la biodiversità possa essere una risorsa importante per il futuro della viticoltura, sia in chiave di cambiamento climatico, che per una migliore e più dinamica comunicazione delle singole identità territoriali ed oggi coinvolge numerosi professionisti e viticoltori sensibili di tutta Italia. 
Il testo, che si avvale dell’introduzione di Monica Larner, firma italiana per “Robert Parker Wine Advocate”, organizzato anche in capitoli territoriali, cerca di contestualizzare dove possibile, aziende e cultivar nei relativi territori, ed è finalizzato comunque a far conoscere, per ogni vitigno a rischio estinzione incontrato nel percorso di ricerca, la persona o l’azienda che di questo vitigno è diventata custode.

La Francia è il Paese che ha ricevuto il maggior numero di riconosccimenti

Tra i volumi premiati con l’“Oiv Award” 2025 la Francia è il Paese che ha ricevuto il maggior numero di riconoscimenti. Si va da “Latin American Viticulture Adaptation to Climate Change” (Cile & Uruguay) di Gastón Gutiérrez Gamboa & Mercedes Fourment (Springer) a “L’Œil du vin. Lire les couleurs du vin” (Francia) di Florence de la Rivière con Bénédicte Bortoli (Éditons de La Martinière). Ed ancora: da “En Champagne et ailleurs. Interprofession et appellation, récit d’une épopée mémorable” (Francia) di Jean-Luc Barbier (Meroe) a “Le goût des vins d’origine. Genèse, construction et triomphe des Aoc au XXe siècle” (Francia) di Olivier Jacquet (Éditions Universitaires de Dijon). Um premio anche alla Grecia per il volume “Περί οίνων και ερώτων” di Maria Tzitzi (ΑΛΦΑ/Alfa).

Tra le “Menzioni Speciali" sono stati premiati  “Handbook of Best Practices for O2 Management in the Winery” (Spagna) a cura di Maria del Alamo Sanza & Ignacio Nevares Dominguez (Grupo Uvamox); “La Protection du Vin” (Francia) di Romain Bouniol (Mare & Martin); “Vigne et vin en France. 2.600 ans de géohistoire” (Francia) di Robert Chapuis (L’Harmattan); “The New French Wine - Redefining the World’s Greatest Wine Culture” (Francia) di Jon Bonné (Penguin Random House). 
Ed ancora: “Alentejo de Honra - Uma História do Vinho do Alentejo (Sec. XII-XX)” (Portogallo) di José Calado (História e Memória) e “Une étrange rumeur” (Francia) di Eric Remus (Editions Persée).

In alto i calici. Prosit!

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