Ais al Premio IaT
Ottimo servizio
e capacità
di divulgare
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Il weekend del Premio Italia a Tavola è stato caratterizzato non solo da convegni e talk show di confronto, ma anche da momenti conviviali che hanno evidenziato, tra gli altri, le doti di Ais per il beverage. Apprezzabile, oltre al servizio dei sommelier, anche le capacità comunicative nel raccontare vino, birra e distillati.
Alla parte congressuale di questa 10ª edizione del Premio Italia a Tavola (patrocinato da Regione Lombardia, Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo e Università degli Studi di Bergamo con Consorzio Grana Padano, TrentoDoc e Consorzio Mozzarella di Bufala e Pentole Agnelli come main sponsor) è stato dato un taglio molto concreto, rappresentato soprattutto dalle testimonianze dirette dei tanti componenti di una filiera, quella dell’accoglienza, ancora incapace di superare le sue congenite frammentazioni.Al centro del confronto il tema della formazione che presenta, com’è apparso evidente in numerosi interventi, una sorta di cortocircuito tra le carenze strutturali di sistema (non a caso è stata da più parti invocata una riqualificazione profonda dell’offerta scolastica e universitaria) e le numerose iniziative private di successo alla quali guardare come modello di riferimento.
Viene facile, pensando agli straordinari momenti conviviali che hanno accompagnato il fine settimana bergamasco, portare l’esempio di Ais che, schierata a pieno organico sotto la sapiente regia di Roberta Agnelli (la delegata di zona), ha supportato una proposta gastronomica di altissimo livello con bicchieri capaci di valorizzare le diverse esperienze. Ad iniziare dal light lunch andato in scena al Ristorante Ezio Gritti, per proseguire con la cena di gala orchestrata nel tempio dell’alta cucina Da Vittorio, senza dimenticare la degna conclusione del pranzo domenicale allestito presso la sede di Saps Pentole Agnelli.
Roberta Agnelli
Perfettamente a suo agio con le divagazioni brassicole (Moretti, Peroni, Otus) che hanno scandito, in particolare, le proposte finger e street-food, lo squadrone dei sommelier ha dato una straordinaria dimostrazione di capacità comunicativa nel servizio dei vini.
Consorzio Tutela Valcalepio e Moscato di Scanzo hanno avuto il giusto spazio nel rappresentare le peculiarità di distretti vinicoli che meriterebbero maggior attenzione.
Inattesa e, dunque, sorprendente la mini-sezione pugliese che ha suscitato interesse sul doppio binario Primitivo-Negramaro. Preponderante la “componente bollicine” targata TrentoDoc con oltre una quarantina di referenze ad illuminare, soprattutto, il gala dinner. Raccontate con una padronanza di alta scuola, quella che distingue da sempre l’attività formativa di Associazione italiana sommelier.
foto: Giulio Ziletti e Riccardo Melillo
i Guido Ricciarelli
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